sdrucciolo2
sdrùcciolo2 s. m. [der. di sdrucciolare]. – 1. non com. Il fatto di sdrucciolare (più frequente in questo sign. l’accr. sdrucciolone): lo s. del cavallo lo sbalzò nel burrone; è stato uno [...] tagliati vengono fatti scivolare giù per uno sdrucciolo; resta in uso nell’odonomastica di alcuni centri della Toscana: sdrucciolo de’ Pitti, a Firenze. ◆ Accr. sdrucciolóne, lo sdrucciolare, il cadere sdrucciolando: ho fatto uno sdrucciolone proprio ...
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pezza
pèzza s. f. [dal celt. *pettia, da cui anche il fr. pièce]. – 1. a. Pezzo di tessuto adibito a varî usi: una p. di lana, di flanella, di cotone; pulire il pavimento con una p. umida; fasciare provvisoriamente [...] : pezze d’oro, d’argento; una p. da 12 ducati, da 24 soldi; in pezze da otto reali d’oro (Foscolo); in Toscana, p. delle rose, o semplicem. pezza, la rosalina, moneta che portava al rovescio due piante di rose, fatta coniare dal granduca Ferdinando ...
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berlingaccio
berlingàccio s. m. [affine a berlengo]. – In Toscana, giovedì grasso, l’ultimo giovedì di carnevale. Fig.: parere, essere un b., di persona grassa e rossa, come la maschera che rappresentava, [...] in carnevale, il giorno di berlingaccio. ◆ Dim. berlingaccino, con cui è indicato il penultimo giovedì di carnevale, il giovedì cioè precedente a quello del berlingaccio ...
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berlingozzo
berlingòzzo s. m. [affine a berlengo]. – Sorta di ciambella, di pasta simile a quella dei biscotti, a crosta croccante e di sapore delicato; comune spec. in Toscana. ...
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veditore
veditóre s. m. [der. di vedere], ant. – 1. (f. -trice) Chi vede, che vede; spettatore: uomini li quali ... contraffaccendo qualunque altro uomo li veditori sollazzavano (Boccaccio). 2. a. In [...] Toscana, nel sec. 16°, denominazione di un funzionario della dogana incaricato di controllare le merci, e anche di chi era incaricato, in via straordinaria, di saggiare, a scopo di vigilanza sanitaria, la bontà di merci e derrate poste in vendita. b. ...
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farfara
fàrfara s. f. (o fàrfaro s. m.) [dal lat. farfăra o farfărus]. – Erba rizomatosa delle composite tubuliflore (Tussilago farfara), detta anche farfugio o tossilaggine, che cresce in luoghi argillosi [...] solitarî; se ne usano a scopo medicinale i capolini come stimolanti, espettoranti, mentre le foglie si fumano per combattere la tosse e l’asma. ◆ Dim. farfarèlla f., e farfarèllo m., che in Toscana indicano la pianta stessa (senza cioè valore dim.). ...
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migliaccio
migliàccio s. m. [lat. miliaceus, agg., «di miglio»]. – 1. Nome di varie preparazioni gastronomiche. In partic.: a. In origine, torta fatta di miglio o di sangue di maiale con miglio brillato [...] poi sign. più generico: il Boccaccio, per es., nel Corbaccio parla di migliacci bianchi). b. Attualmente, spec. in Toscana e in qualche altra regione (Marche, Umbria, Romagna), vivanda fatta con sangue di maiale misto a varî altri ingredienti (pinoli ...
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migliaio
migliàio (ant. o region. migliaro) s. m. [lat. miliarium, der. di milia plur. di mille «mille»] (pl. le migliàia). – 1. a. Serie, somma di cose o persone per un complesso di mille unità: è stato [...] decimale, con uso e valore diversi a seconda delle varie regioni: per es., a Venezia era unità di superficie, multiplo del passo quadrato (1 migliaio = 1000 passi quadrati = 3022,99 m2), in Toscana era unità di massa equivalente a 1000 libbre, ecc. ...
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veduta
s. f. [der. di vedere, part. pass. veduto]. – 1. a. non com. L’atto e il fatto di vedere, soprattutto in alcune espressioni come lo so di veduta o per veduta, lo posso affermare di veduta, per [...] di veduta, testimone oculare; a prima v. (ma più com. a prima vista). b. ant. Il controllo esercitato dal veditore in Toscana, e la bolletta da questo rilasciata. 2. Possibilità di vedere, di discernere: togliere, impedire la v.; ma tutto il coraggio ...
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orvieto
orvièto s. m. – Nome di un pregiato vino bianco prodotto nella zona di Orvieto, cittadina e comune in prov. di Terni, da uve dei vitigni trebbiano toscano e, in minor proporzione, verdello, grechetto, [...] drupeggio e malvasia toscana; ha colore bianco paglierino, limpido, profumo delicato, sapore asciutto e morbido, leggermente amarognolo nel tipo secco, abboccato e fragrante nel tipo amabile; ha gradazione minima 11,5° (e 12,5° l’Orvieto classico). ...
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Toscana Regione dell’Italia centrale (22.987 km2 con 3.692.555 ab. nel 2020, ripartiti in 273 Comuni; densità 161 ab./km2). Di forma grosso modo triangolare, ha limiti naturali relativamente ben definiti, in quanto corrisponde approssimativamente...
gorgia toscana
La gorgia è un fenomeno fonetico diffuso nei dialetti toscani (noto anche come spirantizzazione o aspirazione toscana). È un processo di ➔ indebolimento che coinvolge le consonanti ➔ occlusive scempie determinando la perdita...