io
(ant. éo; ant. o pop. tosc. 'e’, i’', solo in posizione proclitica) pron. pers. sing. [lat. volg. *ĕo, lat. class. ĕgo]. – 1. È il pronome di 1a persona, usato cioè dalla persona (o cosa personificata) [...] a sé stessa: io scrivo; sono io il responsabile. Si adopera solo come soggetto; nel resto della declinazione ha la forma tonica me (v.) per il compl. oggetto e per i compl. formati con preposizione (chiamò proprio me; venite con me), la forma ...
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sill
〈sil〉 s. ingl. (propr. «davanzale»; pl. sills 〈sil∫〉), usato in ital. al masch. – In geologia, filone di roccia eruttiva, di forma tabulare, che si è intruso parallelamente alla stratificazione [...] . Questa regola approssimativa ha una parziale applicazione anche in italiano: una vocale italiana è infatti lunga a condizione di essere tonica e finale di sillaba (ossia in sillaba aperta) ma non di parola (es., a di fato), essendo brevi tutte le ...
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sillaba
sìllaba s. f. [dal lat. syllăba, gr. συλλαβή, der. del tema di συλλαμβάνω «prendere insieme, riunire»]. – La minima unità fonica (autonoma e distinta sotto l’aspetto dell’articolazione) in cui [...] . Questa regola approssimativa ha una parziale applicazione anche in italiano: una vocale italiana è infatti lunga a condizione di essere tonica e finale di sillaba (ossia in sillaba aperta) ma non di parola (es., a di fato), essendo brevi tutte le ...
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galloromanzo
galloromanżo agg. e s. m. [comp. di gallo1 e romanzo1]. – In linguistica, denominazione dei dialetti romanzi della Francia e dell’Italia settentr. (a eccezione del veneto), formatisi nella [...] Gallia Transalpina e Cisalpina, e dei fenomeni fonetici dialettali dovuti a influsso del sostrato linguistico gallico (per es., la palatalizzazione di ca, ga, il passaggio di u latina a ü e di a tonica in sillaba aperta a e, ecc.). ...
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sotto
sótto prep. e avv. [lat. sŭbtus, avv., der. di sŭb «sotto»]. – È l’opposto di sopra e, come questo, ha soprattutto valore locale, indicando che un oggetto è, rispetto a un altro, in luogo più basso, [...] Con funzione prepositiva, sono frequenti le locuz. sotto di, usata spec. con i pron. personali tonici (s. di me, s. di voi), e sotto a, che, meno com. con la forma tonica dei pron. personali (s. a te, s. a loro), è invece frequente con sostantivi (s ...
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cen-
cèn-. – Troncamento pop. tosc. o letter. di cento, in composti come cenquaranta, cencinquanta, ecc. (e così trecensessanta, novecendiciotto, ecc.), dove cioè la sillaba tonica non sia quella immediatamente [...] successiva ...
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regola
règola s. f. [dal lat. regŭla (der. di regĕre, propr. «guidare diritto»), che significò dapprima «assicella di legno, regolo» e per traslato «regola, norma»; cfr. regolo1 e, per l’analogia del [...] , procedimento teorico e didattico in uso a partire dal sec. 17° che prescriveva l’esecuzione di determinati accordi (di tonica, sottodominante e dominante) nell’armonizzazione di ciascun grado della scala maggiore e minore. In alcuni casi (con sign ...
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risolvere
risòlvere (ant. resòlvere) v. tr. [dal lat. resolvĕre, comp. di re- e solvĕre «sciogliere»] (io risòlvo, ecc.; pass. rem. risolvéi o risolvètti o risòlsi, risolvésti, risolvé o risolvètte o [...] concludersi in un accordo o in una nota consonante: l’accordo dissonante di 7a di dominante risolve sull’accordo di tonica (v. risoluzione, n. 4). ◆ Part. pres. risolvènte, anche come agg., con accezioni partic. (v. la voce). ◆ Part. pass. risòlto e ...
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arcifonema
arcifonèma s. m. [comp. di arci- e fonema] (pl. -i). – In linguistica, fonema definito dall’insieme dei tratti pertinenti comuni a due o più fonemi (per es., in italiano, é chiusa ed è aperta [...] in posizione tonica, oppure n in posizione prevocalica, n + labiale, n + velare), il quale conserva valore distintivo in quelle sedi in cui si neutralizza l’opposizione tra i due fonemi (così, per es., è un arcifonema in italiano la vocale e in ...
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nota
nòta s. f. [dal lat. nŏta «segno, contrassegno, marchio, ecc.», di etimo oscuro, non essendo possibile, per la brevità della ŏ, una connessione con nōsco «conoscere» e nōmen «nome»]. – 1. a. Segno [...] le note assumono nel movimento melodico che determinano nell’esecuzione, o secondo la posizione che hanno nella scala (tonica, dominante, sensibile, ecc.). b. Dal linguaggio musicale hanno origine molte espressioni fig. di uso com.: una n. falsa ...
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TONICA
Giulio PANCONCELLI-CALZIA
. È il centro melodico e armonico della tonalità, il suono, cioè, verso il quale convergono le forze d'attrazione che si destano in seno a un determinato sistema tonale e che mirano a un punto di riposo. Praticamente...