serpentone
serpentóne s. m. [accr. di serpente]. – 1. Antico strumento a fiato della famiglia dei cornetti, di cui costituiva il più grave. Il nome si riferisce alla forma a serpente di tale aerofono [...] ; nelle ore di punta c’è sempre un s. di macchine sulla tangenziale. 4. Nel linguaggio televisivo, serie di titoli che scorrono orizzontalmente sul teleschermo. 5. Nel giornalismo, articolo di notevole lunghezza che viene composto su più colonne o ...
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concorso2
concórso2 s. m. [dal lat. concursus -us, der. di concurrĕre «concorrere»]. – 1. a. Il concorrere di gente a uno stesso luogo, affluenza: ci fu un gran c. di popolo; il convegno s’è inaugurato [...] siano ammessi tutti i cittadini dello stato, o quelli di una sola regione, di un solo comune, ecc.; c. per titoli, quando la dimostrazione della capacità del candidato si basa su elementi precostituiti (certificati di studî compiuti, opere tecniche o ...
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pareggiamento
pareggiaménto s. m. [der. di pareggiare]. – L’operazione, l’atto del pareggiare (nei varî sign. del verbo), e l’effetto che ne segue: p. di un terreno, delle erbe di un prato; p. dei conti; [...] p. del bilancio. In partic., forma di equiparazione di scuole non statali a quelle pubbliche, che comporta la validità dei titoli di studio da esse rilasciati (v. pareggiato). ...
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pareggiato
agg. [part. pass. di pareggiare]. – Reso pari, uguagliato, posto allo stesso livello e sim., in senso proprio o fig.: una siepe ben p.; gìan battendo Co’ p. remi il mar canuto (Pindemonte). [...] nel golf, buca p., v. buca, n. 2. Scuole p., le scuole mantenute da enti pubblici o da enti ecclesiastici, che abbiano ottenuto l’equiparazione alle scuole pubbliche, per cui risultano validi a tutti gli effetti i titoli di studio da esse rilasciati. ...
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superlativo
agg. [dal lat. tardo superlativus, der. di superferre «portare in alto», part. pass. superlatus]. – 1. Altissimo, sommo, eminente: tutte queste qualità egli le possiede in grado s.; è di [...] , abbia tono enfatico, esagerato, iperbolico: uno scritto, una lettera piena di espressioni s.; si rivolse a lui con molti titoli s.; quanti epiteti superlativi! ◆ Avv. superlativaménte, in modo superlativo, in sommo grado (talora in tono iron.): sei ...
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lucrare
v. tr. [dal lat. lucrari, lat. tardo lucrare, der. di lucrum «lucro»]. – 1. Guadagnare denaro: con le loro speculazioni hanno lucrato grosse somme; alcuni hanno lucrato sui fondi di investimento. [...] è usato col senso più oggettivo di ottenere un vantaggio economico, come sinon. più ricercato di guadagnare: nell’emissione di titoli del debito pubblico, la banca lucra la differenza tra il prezzo d’acquisto e il prezzo di rivendita. 2. Acquistare ...
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reddito
rèddito s. m. [dal lat. reddĭtum, part. pass. neutro di reddĕre «rendere»]. – 1. L’utile che viene dall’esercizio di un mestiere, di una professione, di un’industria, da un qualsiasi impiego [...] mobiliare), alla cui produzione non concorra l’attività del percettore, derivante cioè da mutui, partecipazioni in imprese, obbligazioni e titoli (detti questi a r. fisso se a rendimento costante); r. di lavoro, distinto in r. di lavoro dipendente (r ...
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redimibile
redimìbile agg. [der. di redimere]. – 1. letter. Che si può redimere; quasi soltanto fig.: un peccatore, un’anima redimibile. 2. Nell’uso finanziario, di obbligazione che si può estinguere [...] interamente a scadenza fissa, oppure gradatamente per annualità comprensive di capitale e d’interessi, oppure un po’ alla volta per sorteggio annuale mediante acquisto in borsa; i titoli che lo rappresentano si dicono obbligazioni o anche cartelle. ...
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inesistente
ineṡistènte agg. [comp. di in-2 e esistente, part. pres. di esistere]. – Che non esiste, che non c’è nella realtà (perciò spesso sinon. di immaginario, fantastico, inventato e sim.): spaventarsi [...] davanti a un pericolo i.; collocare l’azione del dramma in un paese i.; vantare titoli, meriti, ricchezze i.; sostantivato con valore neutro: si badi a non confondere l’i. assoluto col relativo (B. Croce). Talora ha sign. più prossimo a insussistente ...
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nominale
agg. [dal lat. nominalis, der. di nomen -mĭnis «nome»]. – 1. Del nome, come categoria grammaticale: suffissi n., quelli che servono alla formazione del nome; declinazione o flessione n., appartenente [...] ., il valore attribuito al capitale di una società commerciale all’atto della sua costituzione, oppure quello che è indicato su un titolo pubblico o privato all’atto della sua emissione (in partic., valore n. di una moneta, quello che le è attribuito ...
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Tra le caratteristiche principali della lingua dei media si rileva quella del riuso, ovvero della citazione (spesso non esplicita, la cosiddetta criptocitazione: Bazzanella 2004) di frasi, locuzioni, nomi e titoli più o meno celebri attinti...
Sono chiamati atipici i titoli di credito non previsti dalla legge, ma creati dai privati in virtù dell’autonomia contrattuale loro riconosciuta dall’ordinamento (art. 1322, co. 2, e 1324 c.c.) e dell’assenza in quest’ultimo di una elencazione...