incrudelire
v. tr. e intr. [der. di crudele] (io incrudelisco, tu incrudelisci, ecc.). – 1. tr., non com. Rendere crudele, insensibile alla pietà: la lunga resistenza opposta dagli assediati aveva incrudelito [...] sensi di incrudire e rincrudire: i. il metallo, i. una piaga. 2. intr. a. (aus. essere) Diventare crudele o più crudele: il tiranno era incrudelito con gli anni; Presa è la bella donna, e incrudelito Il re la danna entro un incendio a morte (T. Tasso ...
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dominare
v. tr. e intr. [dal lat. tardo dominare, class. dominari, der. di domĭnus «signore, padrone»] (io dòmino, ecc.). – 1. intr. (aus. avere) a. Avere potestà e autorità di padrone in un luogo o [...] l’ignoranza. 2. tr. a. Tenere sottomesso, tenere soggetto al proprio potere e volere: d. un popolo, i popoli; il tiranno dominava ferocemente i suoi sudditi. Con usi estens.: d. una persona, imporle la propria volontà, il proprio ascendente: sua ...
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dominio
domìnio s. m. [dal lat. dominium, der. di domĭnus «signore, padrone»]. – 1. a. Genericam., il fatto di dominare: ambizione, sete di dominio; o d’essere dominato: insofferente di dominio; fig., [...] d. sopra un popolo, un territorio; sottomettere al proprio d.; soggezione: tenere in d.; cadere in d.; liberarsi dal d. di un tiranno, di un oppressore. c. In alcune accezioni, spec. del linguaggio giur., è sinon. di proprietà: ho io il d. di questi ...
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commuovere
commuòvere (pop. o letter. commòvere) v. tr. [dal lat. commovēre «mettere in movimento, agitare, commuovere» (comp. di con- e movēre «muovere»), con mutamento di coniugazione] (coniug. come [...] a penitenza (G. Villani). c. Incitare alla ribellione, a tumulti: c. le moltitudini, c. il popolo contro il tiranno; intr. pron., sollevarsi, ribellarsi: il popolo si commosse contro a’ grandi (G. Villani). d. Destare, suscitare (un sentimento ...
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scelleratezza
scelleratézza (ant. sceleratézza) s. f. [der. di scellerato]. – L’essere e il comportarsi da scellerato, empietà, disposizione al delitto e a fare il male a danno di altri: un tiranno odiato [...] per la sua sc.; se potessi leggere nelle anime loro,... chi sa ch’io non fossi costretto a confessare non esservi alcuna scelleratezza in loro (Pellico). In senso concr., atto scellerato, azione malvagia, ...
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affamatore
affamatóre s. m. (f. -trice) [der. di affamare]. – Chi affama: gli a. del popolo; Il vicario! Il tiranno! L’affamatore!... (Manzoni). ...
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inumanita
inumanità s. f. [dal lat. inhumanĭtas -atis]. – Qualità di chi o di ciò che è inumano, crudeltà spietata: l’i. di un nemico, di un tiranno; l’i. degli oppressori; protestare contro l’i. del [...] trattamento riservato ai prigionieri di guerra; un’efferratezza di cui nessuna considerazione può sanare l’i. (Bacchelli). Con sign. concr., azione inumana: le i. commesse nei campi di concentramento ...
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mamertino
agg. e s. m. [dal lat. Mamertinus, der. di Mamers -ertis, Mamerte]. – 1. Propriam., relativo a Mamerte, nome osco del dio della guerra corrispondente al dio Marte dei Latini. In epoca romana [...] città di Messina, in seguito alla sua occupazione nel 283 a.C. da parte dei Mamertini, mercenarî italici del defunto tiranno siracusano Agatocle che furono poi al centro di avvenimenti bellici con i Romani e i Cartaginesi (sembra chiamassero così sé ...
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morire
v. intr. [lat. *mŏrīre per il lat. class. mŏri] (pres. muòio, muòri, muòre, moriamo, morite, muòiono [pop. mòio, mòri, mòre ..., mòiono; ant. o dial. mòro ..., mòrono]; cong. pres. muòia ..., [...] causativo, far m., essere causa, diretta o indiretta, di morte: lo fecero m. fra i più atroci tormenti; è un tiranno che ha fatto m. tanta gente; lo imbavagliarono troppo stretto facendolo m. soffocato; anche con soggetto di cosa: una terribile ...
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tiranno
Mansueto Lombardi-Lotti
Il vocabolo (dal greco τύραννος), secondo il primitivo ed etimologico significato, altro non voleva indicare che re, sovrano, monarca; soltanto l'uso violento e crudele del potere gli attribuì un valore peggiorativo....
Nobile siracusano (410-354 a. C.); collaboratore di Dionisio I, fu alla sua morte consigliere del figlio di lui Dionisio II. Imbevuto di idee platoniche e desiderando che anche il tiranno ne subisse l'influsso, lo sollecitò a invitare Platone...