poliziotto
poliziòtto s. m. (f. -a) [der. di polizia1]. – 1. a. Nel linguaggio corrente, denominazione degli agenti della polizia di stato: essere inseguito, fermato, arrestato dai p.; il palazzo è presidiato [...] i proprî subordinati, sindacandone il comportamento, spiandone le mosse, ecc.: il direttore fa il p. con i dipendenti; tiranno, governante dai modi repressivi e vessatorî: quella ... colossale prigione su la cui vetta, p. e carnefice d’Europa ...
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sbirraglia
sbirràglia s. f. [der. di sbirro]. – Insieme di sbirri; per estens., l’insieme degli armati al servizio di un tiranno o di chi esercita dispoticamente un’autorità: l’arme ... Ch’al capitan [...] de la s. tolse (Ariosto). In senso spreg., l’insieme delle forze di polizia, o anche un gruppo di agenti, spec. se al servizio di uno stato o di un governo inviso: il tumulto crebbe al punto... che, come ...
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contrapporre
contrappórre v. tr. [dal lat. contraponĕre, comp. di contra «contro» e ponĕre «porre»] (coniug. come porre). – Opporre, mettere contro: c. una diga alla furia delle onde; fig.: c. il diritto [...] tuoi argomenti altri molto più validi. Nel rifl., opporsi, mettersi in contrasto: non c’era nessuno che osasse contrapporsi al tiranno; mi sono sempre contrapposto alle sue prepotenze. ◆ Part. pass. contrappósto, anche come agg. e s. m. (v. la voce ...
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cacciata
s. f. [der. di cacciare]. – 1. Partita di caccia, spec. se lunga o faticosa: fare una c.; è stata una bella cacciata. 2. Il mandar via, bandimento, espulsione, soprattutto da una città: la c. [...] di un tiranno; a c. dei Guelfi, dei Ghibellini; la c. del Duca d’Atene, da Firenze nel 1343. 3. pop. Cavata, levata: una buona c. di sangue. 4. In botanica, lo stesso che germoglio o ramoscello, cioè ramo dell’annata di una pianta legnosa. ...
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fiero
fièro (ant. e poet. fèro) agg. [lat. fĕrus]. – 1. letter. a. Feroce, crudele, spietato: il f. tiranno; un nemico f. e selvaggio; da le braccia Fiere di Ghin di Tacco ebbe la morte (Dante); fig.: [...] f. sorte, f. destino, crudelmente avverso. Per estens., riferito all’atteggiamento del volto o della persona, che incute terrore o timore, duro, severo: f. aspetto; f. sembiante; guardare con f. cipiglio. ...
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ridere
rìdere v. intr. [lat. ridēre, con mutamento di coniug.] (pass. rem. risi, ridésti, ecc.; part. pass. riso; aus. avere). – 1. a. Manifestare un sentimento di allegrezza spontanea, viva e per lo [...] in vecchiaia, chi fa vita scioperata da giovane, ne sopporta le conseguenze da vecchio; il popolo piange quando il tiranno ride; quando la montagna ride, il piano piange, per significare che le condizioni favorevoli alle colture non sono uguali ...
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inclemente
inclemènte agg. [dal lat. inclemens -entis, comp. di in-2 e clemens «clemente»]. – Che non ha e non usa clemenza; inesorabile, spietato, o troppo rigidamente severo: giudice, tiranno i.; essere [...] i. verso (o con) i vinti; sorte, destino i.; una critica i.; l’i. Parca (Pindemonte); estens.: A un tratto l’i. arco gli cade (Foscolo). Fig., riferito a clima, stagione, condizioni atmosferiche, eccessivamente ...
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empio1
émpio1 agg. [lat. ĭmpius, comp. di in- negativo e pius «pio»]. – 1. Privo di pietà religiosa, sacrilego: gente e., filosofi e.; si dice anche di pensieri, parole, dottrine e sim.: massime e.; [...] . 2. a. Senza pietà, malvagio, crudele, scellerato, quasi solo nella lingua letter.: un uomo e.; l’e. nemico; l’e. tiranno; perché quel popolo è sì empio Incontr’a’ miei in ciascuna sua legge? (Dante). Anche sostantivato: gli e. non trionferanno. b ...
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diventare
v. intr. [forma frequentativa di divenire] (io divènto, ecc.; aus. essere). – Passare a una condizione diversa dalla precedente o, in genere, assumere la qualità indicata dal complemento predicativo: [...] d. grande, buono, cattivo, ecc.; d. presidente, deputato, ministro; d. un grande oratore, un tiranno, ecc.; com’è diventato vecchio!; quando c’è l’interesse, le fatiche diventano più sopportabili; questo vino è diventato aceto; usato assol.: guarda ...
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sollevare
v. tr. [lat. sublevare, comp. di sub «sotto» e levare «alzare; alleviare»] (io sollèvo, ecc.). – 1. Alzare, spostare verso l’alto, rimuovendo da terra o da un altro piano di appoggio: s. un [...] l’intr. pron., insorgere, ribellarsi: Milano e Venezia, nel ’48, si sollevarono contro gli Austriaci; sollevarsi contro il tiranno, contro l’oppressione. b. Far nascere, far sorgere; causare, provocare: le parole dell’oratore sollevarono un’ondata di ...
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tiranno
Mansueto Lombardi-Lotti
Il vocabolo (dal greco τύραννος), secondo il primitivo ed etimologico significato, altro non voleva indicare che re, sovrano, monarca; soltanto l'uso violento e crudele del potere gli attribuì un valore peggiorativo....
Nobile siracusano (410-354 a. C.); collaboratore di Dionisio I, fu alla sua morte consigliere del figlio di lui Dionisio II. Imbevuto di idee platoniche e desiderando che anche il tiranno ne subisse l'influsso, lo sollecitò a invitare Platone...