spostare
v. tr. [der. di posto2, col pref. s- (nel sign. 3)] (io spòsto, ecc.). – 1. a. Rimuovere una cosa dal posto in cui si trova, o che occupa abitualmente: s. un mobile, il tavolo, il divano; s. [...] cartello di segnalazione stradale; hanno spostato la fermata del filobus. Con sign. più partic., collocare fuori posto: il tipografo, nell’eseguire le correzioni, ha spostato due righe del testo; quando spolveri i libri, sta’ attento a non spostarli ...
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cominiano
agg. – Relativo al tipografo e libraio padovano Giuseppe Comino († 1762 circa) e al figlio Angelo († 1814): edizioni c., edizioni di testi classici stampati nella tipografia dei Comino, pregevoli [...] per la correttezza filologica e per la bella veste editoriale ...
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bodoni
bodóni s. m. [dal nome del tipografo ed editore G. Bodoni (1740-1813), che lo ideò], invar. – Carattere tipografico dall’occhio rotondo e ben marcato, con un alto contrasto tra linee spesse e [...] sottili: scegliere un bel bodoni, comporre in bodoni ...
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bodoniano
agg. [dal nome del tipografo ed editore G. Bodoni]. – Ideato da Bodoni; fatto a imitazione del Bodoni: stampe, edizioni bodoniane. Caratteri b., caratteri dall’occhio rotondo e marcato incisi [...] dal Bodoni e da lui usati per le sue edizioni; nel maiuscolo si avvicinano molto ai caratteri romani. Legatura b. (o alla b.), tipo di rilegatura semplice ed economica, con i piatti di cartone sui quali ...
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doppione
doppióne s. m. [der. di doppio]. – 1. Cosa in tutto uguale a un’altra (per es., una seconda copia di un libro, presso una biblioteca, o di un francobollo, di una figurina, di altro oggetto di [...] .: nel gioco del dòmino, ciascuno dei pezzi che hanno lo stesso numero nelle due parti; in tipografia, parola ripetuta due volte per errore del tipografo; in un tessuto, irregolarità nel punto in cui il filo si è raddoppiato; in bachicoltura, il ...
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stampatore
stampatóre s. m. (f. -trice, pop. -tóra) [der. di stampare]. – 1. Nella classificazione professionale, operaio addetto alle operazioni di stampa o di stampaggio: fare lo s. in una tipografia. [...] 2. Tipografo ed editore di opere a stampa, soprattutto in riferimento ai primi secoli della stampa tipografica: i grandi s. tedeschi del Rinascimento; il primo s. italiano fu Aldo Manuzio. ◆ Dim. e spreg. stampatorèllo, stampatorino, stampatorùccio. ...
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mettipiombo
mettipiómbo s. m. [comp. del tema di mettere e piombo], invar. – Operaio tipografo che provvede all’alimentazione del piombo nel crogiolo della macchina linotype e attende alla manutenzione [...] della macchina stessa ...
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lasciatura
s. f. [der. di lasciare]. – Propr., ciò che è stato lasciato. Nel linguaggio tipografico, omissione, parola o frase che il tipografo ha inavvertitamente omesso (si dice anche lasciato, gambero, [...] pesce) ...
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bravo1
bravo1 agg. [dallo spagn. bravo, di etimo discusso, prob. dal lat. barbărus nel senso di «selvaggio, indomito», forse incrociato con pravus «malvagio»]. – 1. Coraggioso, ardimentoso: questi giovinetti [...] com., abile, esperto, capace nella propria arte o professione: un b. medico, un b. pittore, un b. cantante, un bravissimo tipografo, un meccanico veramente b.; e in genere, di chi riesce bene in qualche cosa: essere b. a scuola, nel proprio mestiere ...
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Medico e tipografo (Feltre 1398 - Zara 1487); sul fondamento della cronaca secentesca di A. Cambruzzi e di pochi documenti non probanti, fu al C. attribuita l'invenzione dei caratteri mobili prima del Gutenberg. Di lui, con certezza, sappiamo...
Editore e tipografo (Torino 1841 - Rocca di Papa 1895). Iniziò la propria attività come tipografo presso La Riforma di Firenze. Trasferitosi a Roma nel 1870, creò un'attiva casa editrice di carattere popolare, pubblicando scritti dialettali...