bibliologia
bibliologìa s. f. [comp. di biblio- e -logia]. – Scien-
za che studia la storia del libro a stampa, l’evoluzione dell’arte tipografica e l’attività dell’editoria, dall’incunabolo fino al [...] libro moderno, cioè fino alla metà circa del sec. 19° ...
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magenta
magènta agg. e s. m. [dal nome della cittadina di Magenta, in prov. di Milano], invar. – 1. a. Color porpora carico venuto di moda dopo la battaglia di Magenta (1859), con riferimento al colore [...] sotto due ciambelle gonfie che partivano dal rosso m. e sfumavano nel blu cobalto (Niccolò Ammaniti). b. Nella stampa tipografica e nella fotografia a colori, è così detto il colore che si ottiene per composizione additiva dai colori primarî rosso e ...
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punzonatura
s. f. [der. di punzonare]. – 1. a. L’operazione di effettuare un foro, o di imprimere numeri, lettere, simboli o sigle in una superficie metallica, mediante un punzone che, nell’esecuzione [...] di incidere un punzone su un blocchetto di rame, per la formazione delle matrici usate per la composizione tipografica. 3. Nello sport del ciclismo, operazione ufficiale, prescritta in passato prima di ogni corsa, consistente nell’applicazione di ...
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nuovo
nuòvo (letter. o region. nòvo) agg. [lat. nŏvus]. – 1. In genere, di cosa fatta o avvenuta o manifestatasi da poco, spesso in contrapp. diretta a vecchio, antico, e quindi con sign. prossimo a [...] un n. indirizzo all’economia nazionale; introdurre n. usanze, n. costumi; il libro sarà ripubblicato in una n. veste tipografica; è un modo veramente n. di affrontare la situazione; non ha saputo presentare argomenti n.; o non ancora provato: per ...
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scontornare
v. tr. [der. di contorno, col pref. s- (nel sign. 4)] (io scontórno, ecc.). – Nella tecnica tipografica, eliminare da una fotografia, con opportune modalità, ciò che non interessa dell’immagine [...] per riprodurre solo il particolare di cui si vuole dare l’illustrazione: s. una moneta, una testa, il capitello di una colonna; statua, fontana scontornata ...
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droghismo
s. m. Espressione tipica degli ambienti in cui si fa consumo di droghe. ◆ Droghismi, gergalismi che non trascurano echi del contesto geografico (Bologna), termini prelevati dai fumetti, l’uso [...] delle iniziali minuscole (a cominciare dai nomi propri) per minuscolizzare il mondo, e la pagina tipografica frantumata come indizio del crac interiore dell’io narrante. (Enzo Golino, Repubblica, 31 luglio 2007, p. 42, Cultura).
Derivato dal s. f. ...
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revisione
reviṡióne s. f. [dal lat. tardo revisio -onis, der. di revidere «rivedere»]. – 1. Nuovo esame inteso ad accertare e a controllare, ed eventualmente a correggere o a modificare, i risultati [...] ; r. delle bozze di stampa, come correzione d’autore o editoriale, per lo più successiva a una prima correzione tipografica, e che può comportare modifiche anche sostanziali alla precedente stesura del testo (per metonimia, la r., il gruppo di ...
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forza
fòrza s. f. [lat. tardo fŏrtia, der. di fortis «forte1»]. – 1. In generale, la qualità o la condizione d’esser forte, e insieme anche la causa che dà la possibilità d’esser forte. Con riferimento [...] di comando del velivolo per mantenerne l’equilibrio e per compiere una determinata manovra. c. In tipografia, f. di corpo, una delle dimensioni della lettera tipografica (v. corpo, n. 9); f. d’asta, la maggiore o minore grossezza del tratto con cui ...
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spaziatura
s. f. [der. di spaziare]. – 1. L’operazione dello spaziare, il fatto di venire spaziato, nel senso di distribuire nello spazio più oggetti a distanze convenienti l’uno dall’altro. In partic., [...] , disposizione degli spazî mediante i cosiddetti bianchi tipografici; anche, l’insieme dei mezzi usati per spaziare (v. spazio, n. 3 b). In dattilografia, inserimento di uno o più spazî tra un segno e l’altro di una stessa riga. 2. In architettura ...
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METRICA tipografica
È l'insieme delle misure che si riferiscono alla composizione tipografica e che permettono di dare a questa un assetto geometrico determinabile in precedenza. Oltre che per motivi di ordine estetico, la pagina tipografica...
Unità tipografica per la misura della forza di corpo dei caratteri, desunta da quelli dell’incunabolo delle Epistolae ad Familiares di Cicerone, stampato a Roma nel 1467 da C. Sweynheym e A. Pannartz.