filetto
filétto s. m. [dim. di filo1]. – 1. Propr., filo sottile, ma solo in senso estens., e con sign. ben determinati: a. Ornamento filiforme ottenuto sia tracciando o imprimendo una listerella di [...] di tabelle, segnare il termine di capitoli, dividere le colonne di una pagina, inquadrare pagine o illustrazioni; anche, la lama di lega tipografica o di ottone con cui il filetto si ottiene. e. F. dei fagiolini, lo stesso che filo (dei fagiolini). f ...
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intertype
〈ìntëëtaip〉 s. ingl. [comp. di inter- e type «tipo, carattere tipografico»], usato in ital. al femm. – Macchina compositrice tipografica simile alla linotype. ...
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intervallo
s. m. [dal lat. intervallum, comp. di inter «tra» e vallus «palo»; propr. «spazio tra due pali»]. – 1. In senso locale, lo spazio, la distanza che intercorre fra due oggetti, fra due persone, [...] consecutive ossature (o ordinate o coste), misurata parallelamente alla chiglia (è detta anche maglia). Nella composizione tipografica, lo spazio, maggiore dell’interlineatura normale, che talvolta si lascia tra successivi capoversi o che si rende ...
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pigmentatrice
s. f. [der. di pigmentare]. – Nella tecnica tipografica, macchina impiegata nella stampa a rotocalco per stendere la carta al pigmento (cioè la carta che porta la gelatina) sulla matrice [...] di rame: è formata da due cilindri paralleli, rotanti a contatto, su uno dei quali è avvolta la carta al pigmento e sull’altro la matrice ...
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frontespizio
frontespìzio (o frontispìzio) s. m. [dal lat. tardo frontispicium, comp. di frons frontis «fronte» e tema di specĕre «guardare»]. – 1. Sinon. antiquato di frontone o timpano di un edificio, [...] il nome dell’autore, il titolo, il luogo e la data di stampa, il nome dell’editore; al centro porta talvolta la marca tipografica. 3. fig., scherz. Fronte, faccia, aspetto esteriore di una persona: si vede dal f. che non è una persona onesta. TAV ...
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riga
s. f. [dal longob. rīga]. – 1. Linea, immaginata per lo più diritta e più o meno sottile, che sia comunque segnata, oppure incavata o rilevata, su una superficie: tirare, tracciare una r. (col lapis, [...] anche nella forma capire fra le r.), ciò che non è espresso in modo esplicito. Con sign. specifici, in tipografia: a. In tipografia, l’insieme delle lettere, dei segni e degli spazî bianchi, che in una composizione orizzontale occupano una giustezza ...
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lingotto
lingòtto s. m. [dal fr. lingot, che è dall’ingl. ingot, con agglutinazione dell’articolo]. – 1. Blocco metallico ottenuto per solidificazione di una massa di metallo fuso, dopo colata in apposita [...] ) e destinato a successiva lavorazione nei laminatoi sbozzatori (detti, con termine ingl., blooming): un l. di acciaio, di argento, d’oro. 2. In tipografia, interlinea dello spessore di una riga tipografica, equivalente quindi a 12 punti di spessore. ...
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zoppo
zòppo agg. [lat. cloppus (in glosse), alterato forse per incrocio con zanca]. – 1. a. Di persona o animale che, per imperfezione congenita, per malattia o lesione nelle gambe o nei piedi, o per [...] ad altezza diversa. Nel caso dell’arco si dice anche comunem. arco rampante. c. Nel linguaggio dei tipografi, pagina z., difetto nella composizione tipografica su due colonne, quando una di esse risulta più corta dell’altra. d. In topografia, squadra ...
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giustezza
giustézza s. f. [der. di giusto1]. – 1. Qualità di ciò ch’è giusto, nel sign. di conveniente, appropriato, esatto, preciso: non puoi non riconoscere la g. delle sue parole; g. di un ragionamento, [...] una definizione; la g. delle misure, delle proporzioni, della mira, dei colpi. 2. In tipografia, larghezza di una linea tipografica espressa in unità tipografiche, cioè righe e punti, essendo una riga pari a 12 punti; nel linguaggio corrente quando ...
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METRICA tipografica
È l'insieme delle misure che si riferiscono alla composizione tipografica e che permettono di dare a questa un assetto geometrico determinabile in precedenza. Oltre che per motivi di ordine estetico, la pagina tipografica...
Unità tipografica per la misura della forza di corpo dei caratteri, desunta da quelli dell’incunabolo delle Epistolae ad Familiares di Cicerone, stampato a Roma nel 1467 da C. Sweynheym e A. Pannartz.