t, T
(ti, ant. o region. te 〈té〉) s. f. o m. – Diciannovesima lettera dell’alfabeto latino, la cui forma deriva da quella del tau greco, identico nella maiuscola (che a sua volta è una modificazione [...] caso del t inglese, che è alveolare, e del th inglese, che è interdentale oltreché spirante), oppure non sono nemmeno Toscana si ha la spirantizzazione (più o meno analoga a quella del c duro e del p), cioè una pronuncia del t senza contatto tra la ...
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h, H
(acca) s. f. o m. – Ottava lettera dell’alfabeto latino, nel quale indicava, come già originariamente in greco (dove in seguito venne sostituita dallo spirito aspro ῾), la fricativa laringale. L’aspirazione [...] , ch, introdotti da principio nell’ortografia latina per rendere le aspirate greche ϕ ‹ph›, ϑ ‹th›, χ ‹kh›, ma ben presto ridotti a doppioni di f, t, c rispettivamente. Così, per es., alle voci italiane elio, cloro, filosofo, teologo corrispondono le ...
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s, S
(èsse) s. f. o m. – Diciottesima lettera dell’alfabeto latino; della sua forma originaria nella scrittura si hanno scarse notizie per la fase anteriore al greco, non sapendosi con certezza quale [...] iniziale di parola davanti a vocale è sempre sorda (es. seta); la s seguita da consonante sorda (c, f, p, q, t) è sempre sorda (es. scalpello, cubista); la s seguita da , come la «s blesa», cioè interdentale 〈th, dh〉, dovute a difetti organici (es. ...
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consonante
s. f. [dal lat. consŏnans -antis (littĕra), part. pres. di consonare «consonare»]. – Ciascuno dei fonemi di una lingua che vengono pronunciati con il canale vocale chiuso (c. occlusive o momentanee) [...] i̯o›; ghiotto pronunciata ‹d’ótto›); le costrittive sorde pħ, tħ, kħ di grado debole sono varietà della pronuncia rispettivam. di p, nel sistema italiano, è una varietà di pronuncia della č debole in una vasta area centrale, soprattutto toscana e ...
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terzo
tèrzo agg. num. ord. e s. m. [lat. tertius, der. di tres «tre»]. – 1. agg. a. Che, in una sequenza ordinata, occupa il posto corrispondente al numero tre, viene cioè dopo altri due (in cifre arabe [...] T. Reich, espressione (ted. drittes Reich) coniata da Th. Mann nel 1915 con riferimento alla futura Germania, e es., a Siena: terzo di Città, t. di S. Martino, t. di Camollia). c. agg. e s. m. Costituito di tre unità, solo in pochissime locuzioni: t. ...
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solare1
solare1 agg. [dal lat. solaris, der. di sol solis «sole»]. – 1. a. Del Sole, relativo al Sole, proveniente dal Sole: la luce s., i raggi s.; radiazione s. (v. radiazione1, n. 1); l’energia s., [...] al minuto per ogni cm2; vento s., in astrofisica (v. vento, n. 3 c); con riferimento al moto apparente del Sole, giorno s. (v. giorno, n. 1 , causano assimilazione regressiva della consonante l dell’articolo: esse sono t, th, d, dh, r, z, ṣ, ḍ, ṭ, ẓ, ...
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probabilita
probabilità s. f. [dal lat. probabilĭtas -atis]. – 1. Carattere di ciò che è probabile; condizione di un fatto o di un evento che si ritiene possa accadere, o che, fra più fatti ed eventi [...] l’impostazione soggettiva o bayesiana (dal nome del matematico ingl. Th. Bayes, 1671-1746) determina il valore della probabilità di un degli errori di misura (v. errore, nel sign. 4 c) e le funzioni d’onda della meccanica quantistica, che descrivono ...
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cacuminale
agg. e s. f. [der. del lat. cacumen -mĭnis «punta, cima»]. – 1. Della cima, che sta in cima: zona c. di un rilievo, la sua parte più elevata. 2. Consonanti c., o semplicem. cacuminali s. f. [...] della volta del palato duro; è questa l’articolazione di ṭ, ṭh, ḍ, ḍh, ṇ, ṣ, nel sanscrito, e di dd siciliano, calabrese e sardo (beddu, cutieddu, Turiddu, ecc.). 3. Piante c., quelle che possono vivere al limite delle nevi perpetue e anche più in ...
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pronuncia
pronùncia (o pronùnzia) s. f. [der. di pronunciare (o pronunziare)] (pl. -ce, e rispettivam. -zie). – 1. a. Il fatto e il modo di realizzare i suoni o di leggere le lettere di una lingua, o [...] suoni: la p. dell’«u» francese, del «th» inglese; p. aspirata del «c» velare in Toscana (la cosiddetta «gorgia» toscana); con straniero; ho sentito dalla p. che è un Veneto. c. Impostazione particolare del modo di parlare, sia come fatto fisiologico ...
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scozzese
scozzése agg. e s. m. e f. – 1. Della Scòzia (ingl. Scotland), regione settentrionale della Gran Bretagna: il popolo s.; la lingua s. (o lo scozzese, s. m.), la lingua parlata in Scozia, appartenente [...] caldaia a tubi di fumo (v. caldaia). b. Doccia s., anche in senso fig. v. doccia, n. 3. c. Scuola s., scuola filosofica fondata in Scozia da Th. Reid nella seconda metà del sec. 18°, detta anche scuola del senso comune (v. senso comune, n. 2) con ...
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JACOBI, Friedrich Heinrich
Pantaleo Carabellese
Filosofo, fratello del poeta Johann Georg, nato a Düsseldorf il 25 gennaio 1743, morto a Monaco il 10 marzo 1819. Dal padre commerciante, fu anch'egli avviato al commercio: ne fece pratica a...
(I, p. 730 e App. I, p. 57).
Sommario. - Geografia: Esplorazione e studî (p. 67); Geologia (p. 68); Clima (p. 68); Produzioni e condizioni economiche (p. 69); Comunicazioni (p. 70); Popolazione (p. 71); Assetto politico e colonizzazione (p....