prudenza
prudènza s. f. [dal lat. prudentia, der. di prudens -entis «prudente»]. – 1. L’atteggiamento cauto ed equilibrato di chi, intuendo la presenza di un pericolo o prevedendo le conseguenze dei [...] verticale è stata sostituita da un punto esclamativo e il cartello è stato ridenominato segnale di pericolo. 2. Nella teologia cattolica, una delle quattro virtù cardinali, cioè la virtù capace di dirigere l’intelletto nelle singole attività in modo ...
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neurofilosofia
s. f. Approccio filosofico basato sui più recenti progressi delle neuroscienze, che mettono in risalto la stretta connessione esistente tra mente e cervello. ◆ All’interno delle neuroscienze [...] di neologismi che giustappongono al prefisso neuro le discipline più disparate, tra le quali l’economia, l’estetica, la teologia e la politica. (Fabrizio Palombi, Manifesto, 15 gennaio 2008, p. 13, Cultura).
Composto dal confisso neuro- aggiunto al s ...
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appropriazione
appropriazióne s. f. [dal lat. tardo appropriatio -onis]. – 1. L’appropriarsi qualche cosa. In diritto, a. indebita, reato consistente nell’appropriarsi una cosa mobile altrui di cui si [...] a sé o ad altri un ingiusto profitto. 2. non com. L’atto dell’appropriare, dell’attribuire come proprio. In teologia, riferimento a una determinata persona della Trinità di attributi che sono in realtà comuni anche alle altre due persone, in quanto ...
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orazione
orazióne s. f. [dal lat. oratio -onis (che significava «discorso» nel lat. class., «preghiera» nel lat. degli scrittori cristiani), der. di orare «parlare; pregare»]. – 1. Sinon. meno com. di [...] discepoli; raccomandarsi alle o. di qualcuno; ricordare qualcuno nelle proprie o.; libri d’orazione, i varî libri di pietà. Nella teologia cattolica, si distingue l’o. mentale, elevazione della mente a Dio, ma solo interiore, dall’o. vocale, cioè la ...
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terzo
tèrzo agg. num. ord. e s. m. [lat. tertius, der. di tres «tre»]. – 1. agg. a. Che, in una sequenza ordinata, occupa il posto corrispondente al numero tre, viene cioè dopo altri due (in cifre arabe [...] , e quindi il periodo della vita umana, che va dai 60 anni in poi: università della t. età (v. università); nella teologia di Gioacchino da Fiore l’età futura che, inaugurata dal ritorno di Elia, vedrà la gloria dello Spirito e la definitiva epifania ...
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stato2
stato2 s. m. [lat. status -us «condizione, posizione, stabilità» (der. di stare «star fermo»)]. – 1. Lo stare, lo star fermo (in contrapp. a moto, movimento), nelle espressioni del linguaggio [...] . f. Condizione spirituale o morale-religiosa: essere in s. d’innocenza, di colpa, di peccato, ecc. In partic., nella teologia cristiana si distingue la condizione dell’uomo prima del peccato originale (s. d’innocenza), quella dopo il peccato e prima ...
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riparatore
riparatóre agg. e s. m. (f. -trice) [dal lat. tardo reparator -oris, der. di reparare «riparare1»]. – 1. Che ripara, soprattutto mali, errori, danni: opera, azione, sentenza, legge r.; matrimonio [...] un rapporto sessuale e, per lo più, il concepimento di un figlio, prima e fuori del regolare matrimonio. Nella teologia cattolica, per indicare azione di miglioramento morale: grazia, pena r. del peccato; il termine, in questa accezione, ricorre ...
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riparazione
riparazióne s. f. [dal lat. tardo reparatio -onis, der. di reparare «riparare1»]. – 1. a. L’azione di riparare, il fatto di venire riparato, e il modo stesso con cui si effettua e il risultato, [...] scolastico (fino al 1995) per gli alunni non approvati in una o più materie nel primo scrutinio finale. Nella teologia cattolica, ristabilimento dell’uomo nell’integrità originale in virtù della Redenzione: in quanto tale è opera del Verbo Incarnato ...
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recidivita
recidività s. f. [der. di recidivo]. – L’essere recidivo, e, più partic., l’inclinazione, la tendenza a recidivare: r. in un reato, in diritto penale; r. in o di una malattia, in medicina; [...] r. in un peccato, nella teologia morale, l’atteggiamento di colui che ricade sempre negli stessi peccati, senza mai emendarsi, pur avendoli ripetutamente confessati. ...
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recidivo
agg. [dal lat. recidivus, der. di recĭdĕre «ricadere», comp. di re- e cadĕre «cadere»]. – Che è ricaduto, per sua volontà o involontariamente, in una situazione di colpa o comunque negativa. [...] cui viene giudicato: un imputato r., e sostantivato un recidivo; il fatto di essere r. può costituire un’aggravante. b. Nella teologia morale, che continua a commettere gli stessi peccati che già aveva confessato e per i quali già si era impegnato a ...
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teologia In senso largo, ogni dottrina relativa a Dio, o agli dei, o più genericamente alla religione. In senso stretto, con riferimento alla religione cristiana, la riflessione intorno al dato rivelato.
La nozione di teologia
Antichità greco-latina....
Teologia che attribuisce in sommo grado a Dio, come causa prima di tutto il creato, le qualità positive che connotano le creature. Si contrappone (ma storicamente a volte si integra) alla teologia apofatica o negativa.