secondario
secondàrio agg. [dal lat. secundarius, der. di secundus «secondo» (agg.)]. – 1. Che viene come secondo, in ordine di tempo e di luogo, e, per estens., d’importanza (si contrappone ora a primario [...] di ἀνά e tema di ἵστημι). Significato s. di una parola, quello venuto dopo, acquisito cioè dalla parola in un tempo successivo (o anche, in genere, significato meno importante). h. In sintassi, proposizione s. (o dipendente, o subordinata; anche come ...
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istante2
istante2 s. m. [dal lat. instans -antis, propr. neutro sostantivato del part. pres. di instare «stare sopra, incalzare» (v. instante)]. – Frazione minima di tempo, momento brevissimo, attimo [...] con l’extratemporale «presente»): l’illusione durò un solo i.; non indugiò un i. a decidersi. Per estens., breve spazio di tempo: dovette attendere solo qualche i.; è un’operazione che si fa in un i.; ricordava i pochi i. di felicità goduti; non ...
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distanza
s. f. [dal lat. distantia, der. di distare «distare»]. – 1. La lunghezza del tratto di linea retta (nell’ordinario spazio euclideo, altrimenti del tratto di geodetica) che congiunge due punti [...] . come vincere, affermarsi alla d., conseguire una vittoria o un’affermazione grazie alla propria resistenza fisica che si prolunga nel tempo più di quella dell’avversario. b. Differenza, diversità di valore, di carattere e sim.: c’è una bella d. fra ...
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oltre
óltre avv. e prep. [lat. ŭltra]. – 1. avv. Più là (o più qua) di un certo limite, spaziale, temporale o ideale; anche, semplicem., più avanti. Con verbi di moto: andare, venire, proseguire o.; [...] prudenza possa difendersene. b. In espressioni che indicano durata nel tempo, e in genere davanti a numerali, significa «più di»: eran generalmente de’ più abbietti e ribaldi soggetti del loro tempo (Manzoni). In frasi di sign. esclusivo, equivale a ...
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produrre
(ant. prodùcere) v. tr. [dal lat. producĕre, comp. di pro-1 e ducĕre «condurre»] (io produco, tu produci, ecc.; pass. rem. produssi, producésti, ecc.; fut. produrrò, condiz. produrrèi [ant. [...] non produce più. f. In senso più strettamente economico, e per lo più con uso assol., trasformare beni, nella materia, nel tempo e nello spazio; creare utilità. 2. a. Causare la formazione di qualcosa, e in genere causare, far nascere, dare origine ...
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volta1
vòlta1 s. f. [lat. volg. *volvĭta, *volta, der. del lat. class. volvĕre «volgere»]. – 1. ant. o letter. a. L’azione, il fatto di voltare o di voltarsi, di girare da una parte o dall’altra, di [...] le v. del leone, andare su e giù come il leone in gabbia (faccendo le v. del leone, maladiceva la qualità del tempo, Boccaccio); mettere, mettersi in volta, in fuga; prendere, fare una v., o andare, girare in v., compiere un giro: di Firenze uscirono ...
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polvere
pólvere s. f. (ant., raro, m.) [lat. pŭlvis -vĕris]. – 1. Massa di terra arida, in minutissime particelle incoerenti, che si stende sul suolo e, sollevata facilmente dal vento, si deposita ovunque [...] preparate e offerte da ciarlatani, guaritori e sim.; p. del pimperimpera (v.); p. di drago, specie di resina adoperata un tempo come emostatico su piccole ferite: se il sangue non si fermava colla p. di drago, egli ricorreva al ripiego del lasciarlo ...
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pensare
v. tr. e intr. [dal lat. pensare, intens. di pendĕre «pensare»; cfr. pesare] (io pènso, ecc.; come intr., aus. avere). – 1. Con uso assol., e sign. generico, esercitare l’attività del pensiero, [...] , di te (penso a te è invece frase generica che può assumere vario contenuto affettivo); e determinando il luogo, il modo, il tempo: ti penso sempre qui con me; lo penso ancora ragazzo; vi penso con grande simpatia. Talora, spec. in usi letter ...
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volubile
volùbile agg. [dal lat. volubĭlis, der. di volvĕre «volgere»]. – 1. a. letter. Girevole: un’asta assai gagliarda ... volubile sopra un perno (Galilei); tacita e le porte La v. rota il corso [...] : più facil saria svolger il corso Presso Cariddi a la volubil onda (T. Tasso); per indicare l’assiduo fluire del tempo: O tempo, o ciel volubil, che fuggendo Inganni i ciechi e miseri mortali (Petrarca); Vale, o Titano Apolline, Re del volubil anno ...
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gioco
giòco (letter. giuòco) s. m. [lat. iŏcus «scherzo, burla», poi «gioco»] (pl. -chi). – 1. a. Qualsiasi attività liberamente scelta a cui si dedichino, singolarmente o in gruppo, bambini o adulti [...] evitare i colpi dell’avversario e trovarsi sempre nella posizione adatta a colpire. In senso fig., modo di agire, di procedere: è tempo di cambiare gioco. b. Ciò che si mette in gioco come posta: vincere, perdere il g.; raddoppiare il g.; fare un g ...
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Tempo Settimanale illustrato, a rotocalco, fondato a Milano nel 1939 dall’editore Mondatori. Cessate le pubblicazioni nel 1943, le riprese nel 1946, edito da A. Palazzi; nuovamente sospeso nel 1976, uscì ancora dal 1983 al 1984.
Intuizione e rappresentazione della modalità con cui i singoli eventi si susseguono e sono in rapporto l’uno con l’altro (per cui essi avvengono prima, dopo o durante altri eventi), vista o come fattore che trascina l’evoluzione delle cose (lo...