arrivare
v. intr. e tr. [lat. *arripare, der. di ripa, propr. «giungere a riva»] (aus. essere). – 1. a. Raggiungere il luogo stabilito, toccare il termine di un viaggio o di un cammino, il traguardo [...] tutti i presenti non arrivavano al centinaio; o un limite di tempo: con i soldi non s’arriva mai alla fine del mese; a Pasqua (cioè che venisse, che fosse Pasqua); come passa il tempo! siamo già arrivati alla fine dell’anno scolastico; chi ci arriva ...
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cesura
ceṡura s. f. [dal lat. caesura (propr. «taglio», e nel lat. tardo «cesura metrica»), der. di caedĕre «tagliare», calco del gr. τομή]. – Nella metrica classica, pausa ritmica nel corso del verso, [...] della sede che occupa: nell’esametro, per es., le cesure più frequenti sono la pentemìmere o semiquinaria o maschile (che cade dopo il tempo forte del 3° metro) e la cesura dopo il 3° trocheo o femminile (che cade dopo la prima breve del 3° dattilo ...
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navigazione
navigazióne (ant. navicazióne) s. f. [dal lat. navigatio -onis]. – 1. a. L’attività del navigare, di percorrere cioè con una idonea costruzione galleggiante (nave, veliero o altra imbarcazione) [...] apparato di bordo (radar Doppler), di misurare la velocità rispetto al suolo, la deriva eventuale e quindi, in base al tempo di volo e alla direzione seguita, di conoscere in ogni istante la posizione del velivolo; n. radioguidata, quella che sulle ...
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porto3
pòrto3 s. m. [lat. pŏrtus -us (della stessa radice di porta); propr. «passaggio, ingresso»]. – 1. Specchio d’acqua, per lo più marina, adiacente alla costa, più o meno ampio e protetto, di norma [...] per facilitare l’ingresso delle navi durante il cattivo tempo e per preservare la foce dagli insabbiamenti: è in (o di ridosso), dove una nave può approdare in caso di cattivo tempo, di avaria o per qualsiasi altra causa di forza maggiore. f. Con ...
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arsi
s. f. [dal lat. tardo arsis, gr. ἄρσις, der. di αἴρω «sollevare»]. – 1. Nella metrica classica (contrapp. a tesi), il tempo forte del piede, quello su cui cade l’ictus della lettura moderna. 2. [...] Nell’uso musicale scolastico, seguito talvolta anche da studiosi di metrica classica, l’unità ritmica in levare (segnata dall’alzarsi del dito nel battere il tempo), corrispondente metricamente al tempo debole. ...
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romanza
romanża s. f. [dal fr. romance (femm.), che a sua volta è dallo spagn. romance (masch.) e dal provenz. romans, che risalgono all’avverbio lat. pop. *romanice «al modo dei Romani, in lingua latina»]. [...] una r. di Tosti; le r. per oboe e pianoforte di Schumann; una r. di Beethoven; le «Romanze senza parole» (per pianoforte) di Mendelssohn. In partic., tempo di romanza, tempo di concerti e sinfonie: il tempo di r. del concerto K. 466 di W. A. Mozart. ...
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impulsivo
agg. [dal lat. mediev. impulsivus, der. di impellĕre «spingere innanzi», part. pass. impulsus]. – 1. Con senso attivo, non com., che dà impulso, che comunica un movimento. 2. Riferito a persona, [...] , può avere significato patologico. 3. In fisica: grandezza i. (o a carattere i.), quella che è presente per un intervallo di tempo piuttosto breve; moto i., moto di un sistema i cui punti, in conseguenza di urti, subiscono, in un certo intervallo di ...
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quadro2
quadro2 s. m. [lat. quadrum «figura quadrata», neutro sostantivato dell’agg. quadrus (v. la voce prec.); il sign. 6 a è modellato sul fr. cadre, mentre il 6 b ricalca in alcune locuzioni il russo [...] riferimento al luogo e allo scenario, o anche una semplice suddivisione (nello stesso tempo e luogo) che si determina in intervallo più o meno breve di tempo: commedia in 3 atti e 5 quadri. c. In cinematografia, sequenza di fotogrammi caratterizzata ...
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protrarre
v. tr. [dal lat. protrahĕre, propr. «trarre, condurre innanzi», comp. di pro-1 e trahĕre «trarre»] (coniug. come trarre). – 1. a. Prolungare nel tempo, far durare più a lungo: protrasse la [...] dei parenti; la discussione è stata protratta fino a sera; riuscirono a p. le trattative di due giorni. b. Spostare avanti nel tempo, differire: la chiusura dei negozî è stata protratta di un’ora; hanno protratto di un mese la data di chiusura della ...
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protrazione
protrazióne s. f. [dal lat. tardo protractio -onis], non com. – Il protrarsi, il prolungarsi nel tempo: p. delle trattative, della discussione. Anche, spostamento in avanti nel tempo, proroga [...] di un termine di tempo fissato: è stata decisa la p. dell’orario di apertura (o, con sign. equivalente, di chiusura) serale dei negozi. ...
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Tempo Settimanale illustrato, a rotocalco, fondato a Milano nel 1939 dall’editore Mondatori. Cessate le pubblicazioni nel 1943, le riprese nel 1946, edito da A. Palazzi; nuovamente sospeso nel 1976, uscì ancora dal 1983 al 1984.
Intuizione e rappresentazione della modalità con cui i singoli eventi si susseguono e sono in rapporto l’uno con l’altro (per cui essi avvengono prima, dopo o durante altri eventi), vista o come fattore che trascina l’evoluzione delle cose (lo...