occupare
v. tr. [dal lat. occupare, der. di capĕre «prendere», col pref. ob-] (io òccupo, ecc.). – 1. a. Prendere possesso di un luogo, sia legittimamente, quando esso sia libero, disponibile, non posseduto [...] trecento operai. 4. intr. pron. a. Attendere, dedicarsi a qualche cosa, sia come attività produttiva e redditizia, sia dedicandovi il tempo, la mente, l’animo per un particolare interesse che si ha per quella materia o attività: si occupa di legnami ...
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massimo
màssimo agg. e s. m. [dal lat. maxĭmus, superl. di magnus «grande»]. – Grandissimo, il più grande. Funge da superlativo di grande (come il lat. maxĭmus rispetto a magnus) e si contrappone direttamente [...] e sim., o, con altro senso, di uno strumento di misurazione; temperatura m., la più alta raggiunta in un determinato periodo di tempo, giorno o anno (anche come s. f.: oggi la massima è stata di 30°). Nel linguaggio politico, programma m., programma ...
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spime
s. m. inv. Oggetto individuabile nello spazio e nel tempo. ◆ Il neologismo è stato coniato da Bruce Sterling. Il futurologo texano, creatore di nuovi concetti, usa «spime» per designare gli oggetti [...] in cui si trovano. (L. D. B., Stampa, 19 ottobre 2004, p. 16) • Gli Spime – il termine fonde «spazio» e «tempo», space e time – sono invece «oggetti industriali il cui supporto informativo è tanto ampio da renderli materializzazioni di un sistema ...
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parere2
parére2 v. intr. [lat. parēre «apparire, mostrarsi»] (pres. pàio, pari, pare, paiamo, paréte, pàiono [ant. paro, pariamo, pàrono]; pass. rem. parvi, parésti, parve, parémmo, paréste, pàrvero [...] se fosse recentissimo; mi pare un secolo, mi par mill’anni, a proposito di fatti, passati o futuri, non molto lontani nel tempo ma di cui si sia affievolito il ricordo o dei quali, per desiderio o impazienza, l’attesa sembri troppo lunga: mi pare un ...
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stazionario
stazionàrio agg. e s. m. [dal lat. tardo stationarius, der. di statio -onis «fermata, dimora, riposo»]. – 1. agg. Che sta fermo in un luogo, che non si allontana dal luogo in cui si trova. [...] fig. a. Che non muta, che non subisce cambiamenti, detto di grandezza o di fenomeno fisico che presenta caratteristiche invariabili nel tempo: moto s. (o permanente), moto di un fluido (o, più in generale, di un sistema continuo) nel quale, preso un ...
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parlare2
parlare2 v. intr. [lat. mediev. parabolare, *paraulare, der. di parabŏla (v. parola)] (aus. avere). – 1. a. Pronunciare suoni articolati, dire delle parole: il bambino comincia già a p., ha [...] suscitare l’interesse e i discorsi della gente, sia in bene sia in male: un uomo, un fatto, uno scandalo, un libro che a suo tempo fece molto p. di sé; è una donna che fa p. di sé (per lo più in senso negativo, che suscita pettegolezzi, che dà motivo ...
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epoca
època s. f. [dal gr. ἐποχή, propr. «sospensione, fermata», der. di ἐπέχω «trattenere»]. – 1. Propr., punto fisso nella storia, segnato da qualche avvenimento memorabile, da cui si comincia a contare [...] con strumenti originali dell’epoca (con altro sign., un palazzetto d’epoca, arredamento d’epoca, antico, tipico di tempi passati). Meno propriam., tempo in generale, momento e sim.: all’e. del mio matrimonio; nell’e. in cui ero studente; in quell ...
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piu
più (ant. o pop. tosc. piùe) avv. e agg. [lat. plūs, compar. neutro di multus «molto»]. – 1. avv. a. Come comparativo dell’avv. molto, significa «in maggior quantità, in maggior misura», contrapponendosi [...] .: lui guadagna più di te; questo mese ci hanno dato più (o di più); oppure prezzo: costerà venti euro o anche più; oppure tempo: ci vorrà un’ora e più; questo lavoro deve essere fatto in otto giorni, non più; ho aspettato più di quanto pensassi; o ...
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salario2
salàrio2 s. m. [dal lat. salarium (neutro sostantivato dell’agg. salarius, der. di sal salis «sale»), propriam. «razione di sale», poi «indennità per l’acquisto di sale e di altri generi alimentari [...] del lavoro; il s. progressivo (o proporzionale, o a incentivo), costituito da un salario base, determinato come salario a tempo, e un salario aggiuntivo, che remunera il lavoro dei singoli operai sulla base di criterî quantitativi (in partic., in ...
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luogo
luògo (pop. lògo) s. m. [lat. lŏcus] (pl. -ghi; ant. anche le luògora). – 1. a. In senso ampio, una parte dello spazio, idealmente o materialmente circoscritta: Dio è in ogni l.; con limitazione [...] l. rammentarti quali sono i tuoi doveri, ecc. A tempo e luogo (ant., anche a luogo e tempo), al momento opportuno: ogni cosa va fatta a tempo e l.; e analogam.: glielo dirò quando mi parrà tempo e luogo. b. Locuzioni partic., in cui spesso al senso ...
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Tempo Settimanale illustrato, a rotocalco, fondato a Milano nel 1939 dall’editore Mondatori. Cessate le pubblicazioni nel 1943, le riprese nel 1946, edito da A. Palazzi; nuovamente sospeso nel 1976, uscì ancora dal 1983 al 1984.
Intuizione e rappresentazione della modalità con cui i singoli eventi si susseguono e sono in rapporto l’uno con l’altro (per cui essi avvengono prima, dopo o durante altri eventi), vista o come fattore che trascina l’evoluzione delle cose (lo...