telepatiatelepatìa s. f. [comp. di tele- e -patia, per adattam. dell’ingl. telepathy]. – Supposto fenomeno parapsicologico in base al quale sarebbe possibile la percezione extrasensoriale di ciò che [...] un altro individuo sente o pensa ...
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telepaticotelepàtico agg. [der. di telepatia] (pl. m. -ci). – Di telepatia, relativo alla telepatia: fenomeni t.; percezione telepatica. ◆ Avv. telepaticaménte, per telepatia: percepire, avvertire telepaticamente [...] qualcosa ...
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medium1
mèdium1 s. m. e f. [dal fr. médium, che, attraverso l’ingl. medium, è dal lat. medium «mezzo», neutro sostantivato dell’agg. medius «medio»]. – Persona che si pretende dotata di speciali facoltà, [...] è spec. riferito a chi è ritenuto capace di provocare fenomeni che interessino il mondo materiale (levitazione, telecinesi, ecc.), mentre vengono denominati sensitivi coloro che sarebbero in grado di esercitare telepatia, chiaroveggenza e sim. ...
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-patia
-patìa [dal gr. -πάϑεια (lat. -pathīa), der. del tema παϑ- del verbo πάσχω «soffrire»]. – Secondo elemento di parole composte derivate dal greco o formate modernamente sul modello greco, nelle [...] quali indica il fatto di essere soggetto a determinati affetti, sentimenti, passioni (come in simpatia, antipatia, apatia, metriopatia, telepatia, ecc.) o ha il sign. più ampio di «sofferenza». In medicina, indica affezioni diverse, facendo generico ...
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lettura
s. f. [dal lat. tardo lectura, der. di legĕre «leggere», part. pass. lectus]. – 1. a. L’azione di leggere, di decifrare cioè un testo scritto o stampato: la l. di un manoscritto, di un’iscrizione; [...] ). c. L. del pensiero, forma di cognizione extrasensoriale, ammessa dalla metapsichica, che permetterebbe di leggere il pensiero altrui (per telepatia, mediante il contatto della mano, attraverso un medium, ecc.). ◆ Dim. letturina; pegg. letturàccia. ...
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chiaroveggenza
chiaroveggènza s. f. [der. di chiaroveggente]. – Qualità di chi è chiaroveggente; capacità di vedere con l’intelletto ciò che gli altri non vedono o di prevedere gli svolgimenti futuri [...] cose: ebbi paura di quel lampo quasi sovrumano di ch. (I. Nievo). In parapsicologia, la facoltà di percezione a distanza nello spazio e nel tempo, che si eserciterebbe attraverso la rabdomanzia, la telepatia, la psicometria, la cristalloscopia, ecc. ...
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telestesia
telesteṡìa s. f. [comp. di tele- e -estesia]. – Forma particolare di percezione extrasensoriale, per cui si ritiene che taluni individui possano avere nozione, a distanza, di eventi o di oggetti [...] (il termine vuole escludere sia i fenomeni di telepatia sia quelli di conoscenza paranormale retrocognitiva o premonitoria). ...
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sensitivo
agg. [dal lat. mediev. sensitivus, der. di sensus, part. pass. di sentire «sentire»]. – 1. Che riguarda l’attività dei sensi, che è in rapporto con la sensibilità: funzione s., facoltà s. (anche [...] , come s. m. (f. -a), persona col cui concorso si verificherebbero fenomeni di ordine non fisico, cioè di telepatia, chiaroveggenza, ecc. ◆ Avv. sensitivaménte, in modo sensitivo, per mezzo dei sensi: avvertire, percepire sensitivamente. ...
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paranormale
agg. [comp. di para-2 e normale]. – 1. Nel linguaggio medico, genericam., di ciò che non rientra nella normalità, pur non essendo anomalo: reazione, comportamento paranormale. 2. Nella parapsicologia, [...] spiegabili con le normali leggi scientifiche. Conoscenza p., quella che si otterrebbe per vie diverse dalla percezione sensoriale (per es., nella chiaroveggenza, nella telepatia, ecc.); analogam., capacità, facoltà p., quelle attribuite ai medium. ...
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parapsicologia
parapsicologìa s. f. [comp. di para-2 e psicologia]. – Lo studio di presunti fenomeni, detti paranormali, non spiegabili in base alle leggi scientifiche (fisiche, biologiche, ecc.) conosciute, [...] persone (sensitivi o medium), e che consisterebbero in modificazioni del mondo fisico attuate con mezzi non materiali (telecinesi, ectoplasmi, levitazione, ecc.) o in percezioni ottenute senza ricorrere ai sensi (telepatia, chiaroveggenza, ecc.). ...
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telepatia Fenomeno parapsicologico in base al quale sarebbe possibile la percezione extrasensoriale di ciò che un altro individuo sente o pensa. Il termine fu proposto nel 1882 da F.W.H. Myers, uno dei fondatori della Society for psychical research...
Neologismo proposto dal fisiologo Ch. Richet per indicare un modo di percezione extrasensoriale, riconoscibile nei fenomeni di chiaroveggenza, telepatia, ecc., oltre che in varî altri di carattere mentale, studiati dalle odierne ricerche psichiche...