underground
〈ḁ′ndëġraund〉 agg. ingl. (propr. «sotterraneo»). – 1. Che si oppone intenzionalmente alla cultura tradizionale e ufficiale, utilizzando forme espressive e sistemi di diffusione e di produzione [...] negli anni successivi: la cultura u. delle ultime generazioni di giovani; arte u., e musica u., canzoni u., cinema u., teatro u., grafica u.; la stampa, la pubblicistica u., e riviste, giornali, fumetti u.; artisti, scrittori underground. Come s. m ...
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piccolo1
pìccolo1 agg. [da una radice onomatopeica *pikk- da cui anche picca1 e altre voci con picc- iniziale]. – 1. In genere, inferiore alla misura ordinaria, in senso proprio o figurato. a. Con riguardo [...] ; non voglio che i p. vadano a letto così tardi; la più p. si è presa il morbillo dal fratello maggiore; teatro, teatrino dei p., destinati a spettacoli (di fiabe, o di marionette) per bambini; Corriere, Corrierino dei Piccoli, titoli di periodici ...
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ibseniano
agg. – Relativo al drammaturgo norvegese Henrik Ibsen (1828-1906), alla sua opera, o alle forme, ai caratteri tipici del suo teatro. ...
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giorno
giórno s. m. [lat. tardo diŭrnum (tempus), dall’agg. diurnus «giornaliero», der. di dies «giorno»]. – 1. In astronomia, intervallo di tempo entro il quale la rotazione della Terra attorno al proprio [...] o pare di g., a proposito di luogo illuminato artificialmente, o quando c’è un bel lume di luna; illuminare a g. (un teatro, una sala), in modo che paia illuminato dalla luce solare. Nel linguaggio poet., con il verbo andare o morire, per indicare il ...
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ridicoloso
ridicolóso agg. [der. di ridicolo], ant. – Ridicolo (solo in funzione di agg.): io non so con che proposito dica il signor Sarsi, esser cosa r. il dire che l’alba e i crepuscoli ... si generino [...] nell’umore sparso sopra l’occhio (Galilei). In partic., commedia r., commedia propria del teatro italiano del Cinquecento e Seicento, caratterizzata dall’abbandono degli schemi fissi e dalla tendenza a riprodurre la realtà in modo fedele ma vivace e ...
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assurdo
agg. e s. m. [dal lat. absurdus, propr. «stonato», der. di surdus «sordo»]. – 1. agg. Che è contrario alla ragione, all’evidenza, al buon senso; che è in sé stesso una contraddizione: un’affermazione, [...] all’a., principî secondo i quali un enunciato è falso se implica la propria negazione o, rispettivam., una contraddizione. Teatro dell’assurdo, espressione con la quale si indica la produzione teatrale di varî autori del Novecento (J. Genêt, A ...
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dicitore
dicitóre s. m. (f. -trice) [der. di dire, dicere]. – 1. Chi declama versi o prosa in pubblico (sia in senso assol., sia in quanto abbia le qualità richieste per una buona declamazione, sicché [...] linguaggio, che non è musica e non è letteratura (Vincenzo Cerami). In partic., fine d., artista del vecchio teatro di varietà, che interpretava con espressività romanze o canzoni alternando al canto una colorita recitazione; oggi, ironicamente, di ...
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addobbo
addòbbo s. m. [der. di addobbare]. – L’operazione dell’addobbare; più com., con valore concr., l’insieme degli oggetti adoperati per addobbare: a. natalizi; anticam. anche ornamento della persona, [...] di edifici, di chiese, o nelle vie e piazze pubbliche in occasione di festeggiamenti o cerimonie solenni. Nel teatro, l’arredamento scenico costituito da parati, tappezzerie, panneggi, ecc. (che anticam., in feste sontuose, rivestiva l’intera sala ...
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unicum
〈ùnikum〉 s. neutro lat. (propr. «unico»), usato in ital. al masch. – 1. Esemplare unico in bibliografia, filatelia, numismatica, archeologia, ecc.: questo libro, questo francobollo, questa moneta [...] aggiunte di mano dell’autore, o postille di particolare valore. 2. estens. Avvenimento, fenomeno che si verifica una sola volta, del tutto eccezionale e irripetibile: un dramma rappresentato per dieci anni consecutivi è un u. nella storia del teatro. ...
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colosso
colòsso s. m. [dal lat. colossus, gr. κολοσσός]. – 1. Statua di grandezza straordinaria; è per lo più nome attribuito dalla tradizione a determinate statue: il c. di Rodi, la gigantesca statua [...] , in quanto abbia dello straordinario, dell’imponente, del grandioso: quel c. che fu l’Impero romano; i c. della narrativa, del teatro ottocentesco; i c. della cinematografia degli anni venti (v. colossal); con l’uno o con l’altro senso, c. dai piedi ...
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teatro Edificio o complesso architettonico costruito e attrezzato per rappresentazioni sceniche.
Spettacolo, sia come singola rappresentazione teatrale, sia come genere.
Il t. come edificio: l’antichità
In Grecia, nell’età omerico-micenea,...
L’apertura dei teatri è subordinata al rilascio di apposita licenza da parte delle competenti autorità. Nello specifico, ai sensi dell’art. 80 del R.D. n. 773/1931, il comune, subentrato all’autorità di pubblica sicurezza sulla base del d.P.R....