unita
unità s. f. [dal lat. unĭtas -atis, der. di unus «uno»; in alcuni dei sign. concreti, ha risentito l’influenza dell’ingl. unit (che in inglese è distinto da unity)]. – 1. a. Il fatto, la condizione [...] il teatro classicistico dal Rinascimento al Romanticismo. In partic., u. della Chiesa, carattere proprio della Chiesa di , ai centesimi, ecc. Nella teoria delle strutture algebriche, relativamente a una operazione binaria, si chiama elemento u., o ...
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intitolare
v. tr. [dal lat. tardo intitulare, der. di titŭlus «titolo»] (io intìtolo, ecc.). – 1. Dare un titolo, distinguere con un titolo uno scritto, un’opera d’arte, ecc.: i. un libro, un trattato, [...] a Garibaldi, un viale ai Mille; il teatro fu intitolato a G. Verdi; si è deciso com. Dedicare un’opera a qualcuno: volle i. la sua prima opera alla memoria del Chiamare, denominare, soprattutto nella forma dell’intr. pron. (chiamarsi, denominarsi): ...
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cavallo
s. m. (f. -a) [lat. caballus «cavallo da lavoro, cavallo castrato»] (pl. -i; pl. ant. cavagli). – 1. a. Mammifero ungulato perissodattilo, erbivoro, della famiglia equidi, già presente con i [...] ne ha la caratteristica forma (detto della configurazione di una piazza, di un teatro, della disposizione dei tavoli in un banchetto che questo mezzo di difesa sarebbe stato inventato e messo in opera dapprima nella Frisia (v. frisone), nel sec. 16°. ...
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fabbrica
fàbbrica (letter. fàbrica) s. f. [dal lat. fabrĭca «mestiere; lavorazione; officina», der. di faber (v. fabbro)]. – 1. a. L’attività, l’opera di fabbricare; costruzione di un edificio: mettere [...] , un lavoro che dura all’infinito, come la costruzione e manutenzione della basilica di S. Pietro (con lo stesso senso si dice a Milano la f. del Duomo, e altrove l’opera del Duomo). b. ant. Prestazione personale obbligatoria per la costruzione di ...
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studio
stùdio s. m. [dal lat. studium, der. di studere «aspirare a qualche cosa, applicarsi attivamente»]. – 1. a. L’azione, il fatto di studiare; applicazione volta all’apprendimento di quanto è stato [...] , o come preparazione (soprattutto di particolari) di opere definitive: gli s. anatomici leonardeschi; uno s. film (sinon., in quest’ultimo caso, di teatro di posa, affermatosi per influenza dell’angloamer. studio 〈sti̯ùudiëu〉: i grandi studî di ...
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balletto
ballétto s. m. [dim. di ballo]. – 1. Ballo breve, o fatto per passatempo, per gioco: vogliamo fare un b. insieme?; fece un b. dalla gioia; in un b., in quattro b. (o sim.), in brevissimo tempo, [...] composizione sinfonica a soggetto espressamente scritta per la danza. 4. Corpo di ballo di un teatro, per l’esecuzione di balletti scenici: il b. dell’Opéra di Parigi. 5. Nella cronaca giornalistica: balletti rosa, balletti verdi, feste o riunioni di ...
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rilettura
s. f. [comp. di ri- e lettura]. – 1. Seconda, nuova o più attenta lettura: r. delle bozze di stampa; un’attenta r. mi ha fatto scoprire aspetti positivi del romanzo che prima mi erano sfuggiti. [...] attuale: una r. in chiave moderna dell’«Eneide», del «Prometeo» di Eschilo, del teatro shakespeariano, dell’«Otello» di Verdi, come critica, regia, esecuzione; il restauro della Cappella Sistina ha comportato una r. dell’opera michelangiolesca. ...
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operazioneoperazióne s. f. [dal lat. operatio -onis, der. di operari «operare»]. – 1. In genere, l’atto dell’operare, l’attività di chi opera, di chi compie un lavoro o un’azione. Nella lingua ant., [...] cessare le o.; prendere parte a un’operazione. In partic., teatro di operazioni, ampio settore di terreno nettamente delimitato da permette di costruire un altro ente, detto risultato dell’operazione. In partic., o. aritmetiche, comprendenti, oltre ...
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recitare
v. tr. [dal lat. recitare, comp. di re- e citare, propr. «fare l’appello delle persone citate in tribunale», poi «leggere a voce alta»] (io rècito, ecc.). – 1. Dire, pronunciare a voce più o [...] opera teatrale, cinematografica, radiofonica o televisiva, o una parte di un’opera ); r. per le sedie, in un teatro vuoto o semivuoto. Fig., di chi finge dell’ingenua; mi hai ingannato recitando una indegna commedia; è inutile che reciti la parte della ...
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immaginare
(letter. imaginare) v. tr. [dal lat. imaginari, lat. tardo imaginare, der. di imago -gĭnis «immagine»] (io immàgino, ecc.). – In genere, rappresentare alla propria fantasia persone, cose, [...] forma m’aveano imaginato (Dante); il teatro è più grande di quanto me l’ il sign. del verbo è dato dal tono stesso della frase: puoi i. che accetterò, puoi esserne ben sicuro situazioni assunte come materia di un’opera d’arte: l’Ariosto immagina che ...
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Architetto (Stoccolma 1716 - ivi 1796), figlio di Göran Josua (Stoccolma 1668 - ivi 1739), anche egli architetto. Dopo un viaggio in Francia e in Italia (1739-44), divenne sovrintendente ai lavori per la costruzione del palazzo reale di Stoccolma,...
A. platonica
̕Ακαδήμεια o ̕Ακαδημία era il nome di una località poco distante da Atene, nei pressi della quale Platone verso il 387 a.C. iniziò il suo insegnamento; vi acquistò anche un terreno, da cui la scuola filosofica da lui fondata prese...