coreografico
coreogràfico agg. [der. di coreografia] (pl. m. -ci). – Della coreografia, come arte di comporre e dirigere balletti: musica c., scene c.; un grande spettacolo c.; la tradizione c. russa. [...] offre le stesse, stessissime sensazioni che il teatro volgare, a migliori condizioni, senza apparati c. di falsa intellettualità (Gramsci). ◆ Avv. coreograficaménte, sotto l’aspetto della coreografia: un numero dirivista coreograficamente debole. ...
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soubrette
〈subrèt〉 s. f., fr. [dal provenz. soubreto, femm. dell’agg. soubret «affettato1»] (pl. soubrettes). – Propriam., in francese, servetta brillante di commedia; in Italia, l’attrice giovane di [...] o dirivista; nel teatro d’opera, denominazione del soprano leggero che spesso, ma non necessariamente, sostiene la parte di servetta (per es., Serpina nella Serva padrona di Pergolesi, Susanna nelle Nozze di Figaro e Zerlina nel Don Giovanni di ...
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voce
vóce s. f. [lat. vox vōcis]. – 1. Serie o insieme di suoni articolati emessi dall’uomo (v. fonazione), o di suoni inarticolati emessi da varî animali (o anche dall’uomo), alla cui produzione concorrono [...] via la v.; apparecchio radio che ha una bella voce. Voce!, invocazione gridata con cui il pubblico di un teatro, di una sala di spettacolo o di riunione, di un cinema invita l’attore, il cantante, l’oratore, o l’operatore alla macchina da proiezione ...
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abbonamento
abbonaménto s. m. [der. di abbonare 1]. – 1. Tipo di contratto, che può applicarsi a specie diversissime di obbligazioni, per cui, in genere, al corrispettivo dovuto per una determinata prestazione [...] a. a un giornale, a una rivista; a. ferroviario; a. mensile (per es., alla rete autotranviaria urbana); a. al teatro, alla stagione di opere o di concerti; opera o concerto in a.; poltrona di (o in) a.; canone di a., la tassa sulle radioaudizioni e ...
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rinnovo
rinnòvo (raro rinnuòvo) s. m. [der. di rinnovare]. – 1. L’azione di rinnovare, il fatto di rinnovarsi e di venire rinnovato, soprattutto nei sign. di sostituire: r. del proprio guardaroba; r. [...] di prorogare: r. di un contratto, di una cambiale (chiedere, ottenere il r.); di riconfermare: r. dell’abbonamento a teatro, a una rivista, ecc.; di ripetere: r. di un avvertimento, di calcolo delle probabilità, processi di r., i processi aleatorî ...
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finale
agg. e s. m. e f. [dal lat. tardo finalis, der. del sost. finis «fine2» e «fine3»]. – 1. agg. a. Della fine, che viene alla fine, cioè al termine di qualche cosa, quindi ultimo, conclusivo: pezzo, [...] diventa l’obiettivo strategico preminente (si distinguono finali di torre, di cavallo, ecc.). Nel linguaggio diteatro è usato anche il superl. finalissimo per indicare l’ultimo quadro di una rivista o di una commedia musicale, in cui tutti gli ...
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rivedere
rivedére v. tr. [dal lat. revidere, comp. di re- e videre «vedere»] (coniug. come vedere). – 1. a. Vedere di nuovo: sono andato a r. il film che avevamo visto insieme l’anno scorso; è uno spettacolo [...] persona o dalla cosa che si torna a vedere: ho rivisto un mio antico compagno di scuola; volle r. i luoghi della sua infanzia; E : a rivederci questa sera a teatro; con tono amichevole: ci rivediamo! Quindi come formula di saluto, a persona che si ...
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scrivere
scrìvere v. tr. [lat. scrībĕre] (pass. rem. scrissi, scrivésti, ecc.; part. pass. scritto). – 1. a. Tracciare sulla carta o su altra superficie adatta i segni grafici appartenenti a un dato [...] s. per il teatro, per le scene, comporre commedie o drammi; O fortunato, che ... Trovasti ... chi di te sì alto scrisse Affermare, sostenere in un’opera scritta, o anche su giornali, riviste e sim.: come scrisse il Petrarca, cosa bella mortal passa e ...
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seguire
v. tr. e intr. [lat. sĕqui] (io séguo, ecc. [ant. seguisco, seguisci, ecc.]; pass. rem. seguìi [ant. seguètti], seguisti, ecc.). – 1. Con uso trans. (che si estende anche ai numeri 2 e 3, e solo [...] tennis; in molti seguono il teatro. Con sign. più ampio, frequentare: s. un ciclo di conferenze, un corso di lezioni, un seminario, e di continuare: l’articolo segue a pagina 12; e a piè di pagina, segue (in giornali o riviste), con lo stesso senso di ...
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uscire
(ant. escire) v. intr. [lat. exīre, comp. di ex «fuori» e ire «andare», raccostato a uscio] (nella coniugazione, si ha il tema usc- quando l’accento cade sulla desinenza, èsc- quando cade sul [...] di chiesa (o dalla chiesa); u. dall’ufficio, di fabbrica, dalla scuola, per lo più al termine dell’orario; il pubblico cominciava a u. dal teatro nuovo romanzo di quello scrittore; oggi il giornale non esce, c’è stato sciopero; una rivista che esce ...
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Attore e regista cinematografico italiano (Roma 1906 - ivi 1990); già popolare nel teatro di varietà e della rivista, temperamento esuberante dotato di vasta capacità espressiva e mimica popolaresca, esordiva sugli schermi nel 1942 con Avanti...
Teatro, teatri
Paolo Puppa
Introduzione: teatro e metamorfosi
A Venezia, luce, acqua e architettura concorrono a delineare uno scenario onirico. Non appena voci umane animano questi luoghi, subito par di assistere a una scena vera e propria...