travetto1
travétto1 s. m. – Forma italianizzata, poco com., del piem. travet (v.): nella stanza era ora l’unico a lagnarsi della vita da travetto (Svevo); ci stanno dei travetti a tavolino, con la soprammanica, [...] le mani nere d’inchiostro (A. Baldini) ...
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svezzare
v. tr. [der. di vezzo, col pref. s- (nel sign. 4); nel sign. 2, der. di avvezzare, con sostituzione del pref. s- (nel sign. 1) a a-1] (io svézzo, ecc.). – 1. non com. Far perdere un vezzo, un [...] pigrizia; nel rifl. svezzarsi: non riesce a svezzarsi dal mangiarsi le unghie; non ero veramente io che volevo svezzarmi dal fumo (Svevo). 2. Forma più com. nell’uso fam., ma meno tecnica, di divezzare: il bambino ha sei mesi, è ora di svezzarlo ...
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posterita
posterità s. f. [dal lat. posterĭtas -atis, der. di postĕrus «postero»]. – 1. non com. Il fatto di avere una discendenza di più generazioni: avere, non avere una posterità. 2. In senso concr., [...] appartiene (Filangieri); tramandare, passare alla p., acquistare una fama che durerà nel tempo; anche, il tempo futuro, le epoche a venire: quest’opera avrà vita fino alla più lontana p.; i giudici della p. hanno ad avere ... intelligenza (Svevo). ...
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sigaretta
sigarétta s. f. [dim. di sigaro, sul modello del fr. cigarette]. – 1. a. Tubetto cilindrico di speciale carta sottilissima e facilmente combustibile riempito di tabacco scelto e trinciato molto [...] di sigarette col filtro, senza filtro; s. italiane, estere; le prime s. che io fumai non esistono più in commercio (Svevo); il giovane che l’accompagnava aveva la s. fra le labbra (Verga). Carta da (o per) sigarette, carta non collata, sottilissima ...
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sigaro
sìgaro s. m. [dallo spagn. cigarro, di origine incerta (secondo alcuni, da una voce indigena dell’America Centr. (zizar, della lingua maya), che significa «fumare»; secondo altri, dallo spagn. [...] , chiaro, scuro, ben stagionato; un s. toscano, avana, virginia; mio padre lasciava per la casa dei s. virginia fumati a mezzo (Svevo); questo s. non tira, o tira poco, quando si fa fatica ad aspirare il fumo. ◆ Dim. sigarétto, anche come tipo di ...
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sornione
sornióne agg. e s. m. (f. -a) [etimo sconosciuto; cfr. anche lo spagn. sorna «dissimulazione sorniona»]. – Che sa dissimulare i proprî sentimenti e le proprie intenzioni sotto un’apparenza bonaria [...] , ostentare un’aria s.; la camicia aperta a risvolti sul petto gli dava un’aria s. di adolescente che la sa lunga (Pavese); spesso sostantivato: è un sornione, non gli dare troppo credito!; dinanzi agli altri la sorniona mi dava del lei (Svevo). ...
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significare
v. tr. [dal lat. significare, comp. di signum «segno» e tema di facĕre «fare»] (io signìfico, tu signìfichi, ecc.). – 1. a. letter. Esprimere per mezzo del linguaggio, a voce o per scritto, [...] con atti, con gesti o con qualsiasi altro mezzo e modo: quei piccoli atti che non mi significavano una grande simpatia (Svevo); genericam., manifestare, rendere noto: scendendo ora l’uno ora l’altro in terra, e qui significando la loro presenza in ...
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sorso
sórso s. m. [lat. *sorpsus, per il class. sorptus, part. pass. di sorbēre «sorbire»]. – 1. Quantità di liquido che si può mettere in bocca e ingoiare in una volta: un s. d’acqua, di vino; bere [...] in senso proprio e anche fig. (piccola quantità): in tinello non trovò che Gustavo il quale a sorsellini beveva il suo caffè (Svevo); Checché ne dicano i signori stranieri, dove vengono i loro poeti ... ad accattare un sorsellino d’amore? (I. Nievo). ...
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serio
sèrio agg. [dal lat. serius]. – 1. Che ha o rivela impegno, ponderatezza, attenta considerazione, pacata gravità, comunque un atteggiamento opposto o lontano da qualunque scherzo e ilarità: essere, [...] ha un’aria s.; gli rispose con un tono s.; faccia s., viso s.; La bambina mi guardava studiandomi con gli occhi s. (Svevo); per estens., di contenuto non comico: opera s., nel teatro lirico, opposta all’opera buffa. 2. Che ha e riflette un’abituale ...
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redarguizione
redarguizióne s. f. [dal lat. redargutio -onis «confutazione», rifatto su redarguire]. – 1. raro. Il fatto di redarguire, di rimproverare: quelle r. in pubblico erano veramente oltraggiose [...] (Svevo). 2. Nella logica formale, sinon. di elenco. ...
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Pseudonimo dello scrittore Ettore Schmitz (Trieste 1861 - Motta di Livenza 1928). È ritenuto uno dei principali esponenti della cultura mitteleuropea. Nei suoi tre romanzi Una vita (1892, ma con data 1893), Senilità (1898), e La coscienza di...
Nobile, usurpatore del trono svevo di Spagna nel 583. Vinto da Leovigildo, re dei Visigoti, fu fatto prigioniero; costretto a farsi monaco, fu confinato a Pax Iulia (Beja). Con lui, nel 585, la monarchia sveva cessò di esistere.