rana
s. f. [lat. rana]. – 1. a. Nome dato, nel linguaggio comune, a gran parte degli anfibî anuri, mentre nella classificazione zoologica è attribuito a un solo genere di anuri, della famiglia ranidi [...] nella zuppa di pesce. 3. fig., raro. Ubbia, fisima: «È però di buona razza» disse il Borlini «e somiglierà presto a suo fratello che non ha di tali rane» (Svevo). ◆ Dim. ranétta, ant. o raro ranèlla, anche con accezione partic. (v. ranella2). TAV. ...
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teorista
s. m. e f. [der. di teoria; cfr. ingl. theorist] (pl. m. -i), raro. – Chi teorizza, chi cerca di scoprire e di enunciare le basi teoriche di una scienza, di un pensiero, di una prassi: egli [...] era l’alto, il puro t. nettato dalla sua sincerità da ogni malizia (Svevo). ...
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stereotipato
agg. [propr., part. pass. di stereotipare]. – 1. Stampato, riprodotto con il sistema della stereotipia (sinon. del più com. stereotipo, in senso proprio): ristampa stereotipata. 2. fig. [...] e, insieme, artificiale: io la guardai indagando se il sorriso che contraeva la sua faccia fosse stereotipato o se fosse nuovo del tutto (Svevo); era laconica e allusiva, rispondeva con un sorriso s. alle parole di circostanza (Claudio Magris). ...
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pelottone
pelottóne (o pelotóne) s. m. – Variante, non più in uso, di plotone, con il sign. militare e con alcuni usi fig.: de’ pelotoni di moschettieri (Pisacane); un pelottone di guardie a cavallo [...] (Svevo); questi famosi fiori erano due pelottoni di gerani e di vaniglie schierati lungo il muro della casa (Fogazzaro), cioè due file ordinate. ...
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scernere
scèrnere (ant. scernire) v. tr. [lat. excernĕre, der. di cernĕre «distinguere» (v. cernere e discernere), col pref. ex-] (pres. io scèrno, ecc.; pass. rem. scèrsi o scernéi o scernètti, ecc., [...] a queste mie parole una cera grave e dignitosa; non ne scerneva il perché, quando fui come rischiarato da un lampo (Svevo). 2. Distinguere, nel senso di separare, scegliere, selezionare: i giovani si misero a scernere il buono dal cattivo, e in ...
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zamberlucco
żamberlucco (o giamberlucco, żambelucco) s. m. [dal turco yaghmurluk «cappotto da pioggia»] (pl. -chi). – Veste ampia e lunga fino ai piedi, con maniche strette e cappuccio molto grande, [...] popoli orientali. In usi estens., ant. e scherz., veste ampia e lunga in genere: Né mai nel più gran ghiado m’imbacucco Nel zamberlucco (Redi); la signora Lanucci si alzò da tavola e, indossato uno zambelucco sdruscito ma greve, attese ... (Svevo). ...
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ammiraglio
ammiràglio s. m. [dall’arabo amīr «comandante» (v. emiro), con una terminazione non chiaramente spiegata; la voce araba, attrav. l’adattamento biz. ἀμηρᾶς si specializzò con il suo sign. di [...] per altre cariche, civili e militari, navali e terrestri. Grande a.: titolo dato in Sicilia, durante il regno normanno, svevo, angioino e aragonese, al comandante dell’armata di mare, uno dei sette grandi ufficiali della Corona, i quali componevano ...
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furbesco
furbésco agg. [der. di furbo] (pl. m. -chi). – Di o da furbo; che rivela malizia, scaltrezza, e più spesso (con senso attenuato) furberia, astuzia: un tiro, un inganno, un espediente f.; sorridere, [...] guardare con aria f.; era un bell’uomo dallo sguardo intelligente alquanto f. (Svevo); occhietti f. e birichini (Govoni). Ant., che è proprio dei malviventi o dell’ambiente della malavita; e lingua f., o assol. il furbesco come s. m., era ed è ...
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perlato
agg. [der. di perla]. – 1. Ornato di perle. In araldica, attributo delle figure e spec. delle corone e delle croci ornate di perle. 2. Che ha l’aspetto, il colore, la lucentezza della perla: [...] p., traduz. del fr. perlé (v.). 3. letter. raro. Detto di suono che ha un timbro limpido, nitido: il viso dolce, p., sonoro (Svevo). 4. Punto p., punto di ricamo frequente negli antichi ricami su tela, a base di nodi che assumono l’aspetto di tante ...
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possesso2
possèsso2 s. m. [dal lat. tardo possessus -us, der. di possidere «possedere», part. pass. possessus]. – 1. a. Nel linguaggio giur., potere di fatto che si esercita su una cosa, su un bene, [...] . e fig. a. Unione carnale, congiungimento sessuale: poté sperimentare quanto importante sia il p. di una donna lungamente desiderata (Svevo). b. Padronanza, dominio, controllo: avere il pieno p. (o essere nel pieno p.) delle proprie facoltà mentali ...
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Pseudonimo dello scrittore Ettore Schmitz (Trieste 1861 - Motta di Livenza 1928). È ritenuto uno dei principali esponenti della cultura mitteleuropea. Nei suoi tre romanzi Una vita (1892, ma con data 1893), Senilità (1898), e La coscienza di...
Nobile, usurpatore del trono svevo di Spagna nel 583. Vinto da Leovigildo, re dei Visigoti, fu fatto prigioniero; costretto a farsi monaco, fu confinato a Pax Iulia (Beja). Con lui, nel 585, la monarchia sveva cessò di esistere.