pensionamento
pensionaménto s. m. [der. di pensionare]. – Il mettere o il mettersi in pensione, collocamento in pensione di un lavoratore che ha cessato la propria attività: fare domanda di p.; chiedere [...] il p. anticipato; il professor Bertini ... era morto poco tempo prima a Firenze ove s’era stabilito dopo il suo pensionamento (Svevo). ...
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segnacolo
segnàcolo (ant. signàcolo e signàculo) s. m. [dal lat. tardo signacŭlum «sigillo, segno», der. di signare «segnare»], letter. – 1. Segno, simbolo, insegna, emblema (in questo sign. la parola [...] (De Amicis); anche fig.: il dialetto è talvolta s. di rivendicazioni autonomistiche; mi appariva quale il segnacolo della salute (Svevo). 2. Termine dotto per indicare il nastrino o la sottile striscia di pelle o d’altro materiale che funge da ...
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segregare
v. tr. [dal lat. segrĕgare, propr. «allontanare dal gregge», der. di grex grĕgis «gregge» col pref. se- che indica separazione] (io sègrego, tu sègreghi, ecc.). – 1. Isolare un individuo, o [...] , anche come agg.: un intellettuale che vive segregato dal mondo; Ada restava segregata da me con tutta la sua famiglia (Svevo); la Morante scriveva chiusa e quasi segregata nella sua stanza; avendo per compagni un paio di gatti, la penna, la ...
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tragicomico
tragicòmico agg. [comp. aplologico di tragico e comico] (pl. m. -ci). – Di tragicommedia, che ha carattere di tragicommedia: un componimento t., un’opera t., un soggetto tragicomico. Raro [...] aspetti comici e drammatici: è stata una vicenda t.; si è svolta allora una scena tragicomica; la vicenda di Svevo è intessuta di incidenti t., dall’insuccesso dei primi romanzi alla benevola disistima familiare, almeno per molti anni, nei confronti ...
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cute
s. f. [dal lat. cutis «pelle»]. – In anatomia, l’involucro continuo che riveste, con funzione prevalentemente protettiva e sensitiva, tutto il corpo dei vertebrati e che, in corrispondenza delle [...] linguaggio scient. è anche dell’uso letter.: il bruciore della c. irritata dal sole, dalla polvere e dal sudore (Svevo); come locuz. avv. o agg., sotto cute (anche in grafia unita, sottocute, per retroformazione da sottocutaneo) in espressioni come ...
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unisono
unìsono agg. e s. m. [dal lat. tardo unisŏnus, comp. di uni- e sonus «suono»]. – 1. Di suoni simultanei e di uguale altezza: voci u.; un canto u.; talora riferito anche alle fonti del suono: [...] u., concordanti tra loro. Anche come s. m.: già alle prime parole che scambiammo sentii qualche stonatura, ma la stonatura è la via all’u. (Svevo); com. soprattutto nella locuz. all’u., concordemente, in piena armonia: agire, operare all’unisono. ...
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sposatore
spoṡatóre s. m. [der. di sposare], raro. – Chi sposa una donna, quindi sposo, marito (ma solo in frasi d’intonazione scherz.): diceva che l’età di Lucia domandava il matrimonio e ch’era certo [...] che se nessuno se ne curasse lo s. non si sarebbe trovato giammai (Svevo). ...
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piepiano
(o 'piè piano') s. m. e locuz. avv. [comp. di piede e piano1, traduz. del lat. di Vitruvio plano pede «a livello del suolo»; cfr. anche il fr. (che però è documentato più tardi dell’ital.) à [...] sost., un plain-pied, sinon. di étage], ant. o raro. – Come sost., piano terreno: passai davanti alla finestra di un piepiano (Svevo). Nella locuz. avv. a piè piano, a pianterreno, a livello del terreno: entrammo in una sala a piè piano nel mezzo del ...
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tranquillare
v. tr. e intr. [dal lat. tranquillare, der. di tranquillus «tranquillo»]. – 1. a. tr. Rendere tranquillo, calmare, sedare (è forma sentita oggi come meno com. e più letter. di tranquillizzare): [...] che il sonno Venga pietoso a tranquillar suoi sdegni (Parini); v’erano anche delle ragioni più alte che lo tranquillavano (Svevo); mi diedero pane e minestra, e mangiando tranquillavo le donne sulla portata della strage (Pavese). In usi ant., rendere ...
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promissione
promissióne (ant. promessióne) s. f. [dal lat. promissio -onis, der. di promittĕre «promettere», part. pass. promissus]. – Forma ormai ant. per promessa, usata ancora solo in qualche riferimento [...] di dirti; in casa sua non voleva [rivederlo] perché prima della promissione desiderava di non trovarsi più sola con lui (Svevo), prima cioè della formale promessa di matrimonio; nei giorni della festa tutte le promissioni che durante l’anno si fanno ...
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Pseudonimo dello scrittore Ettore Schmitz (Trieste 1861 - Motta di Livenza 1928). È ritenuto uno dei principali esponenti della cultura mitteleuropea. Nei suoi tre romanzi Una vita (1892, ma con data 1893), Senilità (1898), e La coscienza di...
Nobile, usurpatore del trono svevo di Spagna nel 583. Vinto da Leovigildo, re dei Visigoti, fu fatto prigioniero; costretto a farsi monaco, fu confinato a Pax Iulia (Beja). Con lui, nel 585, la monarchia sveva cessò di esistere.