scottante
agg. [part. pres. di scottare]. – 1. Che scotta, che brucia: dopo di aver passato dolcemente la sua mano sulla mia fronte scottante (Svevo). 2. In senso fig.: a. Che causa irritazione, umiliazione, [...] vergogna, dolore e sim.: un’offesa s.; parole aspre e s.; severo, sferzante: un giudizio, una critica scottante. b. Che è fonte di grande preoccupazione per la gravità e l’urgenza che lo caratterizza, ...
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mitteleuropeo
mitteleuropèo agg. e s. m. (f. -a)[adattam. del ted. mitteleuropäisch, a sua volta der. di Mitteleuropa, comp. di mittel «medio, di mezzo» e Europa]. – Che si riferisce alla Mitteleuropa; [...] se meglio individuabili, riferendosi soprattutto all’area della monarchia asburgica nella fase del suo declino: conflitti m.; associazione economica m.; Schönberg, Kafka, Musil e Svevo furono fra i maggiori rappresentanti della cultura mitteleuropea. ...
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smentire
v. tr. [der. di mentire, col pref. s- (nel sign. 1)] (io smentisco, tu smentisci, ecc.). – 1. Affermare che quanto altri ha detto o pensato è falso o infondato: il governo non ha ancora smentito [...] non smentiscono le contraddittorie deposizioni di ieri, verranno incriminati; il giorno dopo mio suocero smentì le sue confessioni (Svevo). b. Agire in modo che contrasta o sconfessa il proprio operato precedente e la considerazione che ne è seguita ...
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fotografia
fotografìa s. f. [dal fr. photographie, che a sua volta è dall’ingl. photography, comp. di photo- «foto-2» e -graphy «-grafia»]. – 1. a. Procedimento che, mediante processi chimico-fisici, [...] singole scene: film che ha un’ottima fotografia. 5. fig. Descrizione viva ed efficace di un avvenimento; immagine fedele, fisica o anche morale, di una persona: le tue lettere ... somigliano a te; sono tue fotografie (Svevo). ◆ Dim. fotografïétta. ...
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strozza
stròzza s. f. [dal longob. *strozza]. – Gola, gorgozzule: quanto mi pareva sbigottito Con la lingua tagliata ne la strozza Curïo, ch’a dir fu così ardito! (Dante); Grida Aquilante ... E la spada [...] , che poi si articola, e in cui può determinarsi qualche impedimento per emozione o altro: urlava con quanto fiato aveva nella s.; la voce gli rimase nella s.; avevo nella s. il desiderio di dichiarare a Carla che non l’avrei rivista mai più (Svevo). ...
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disonorare
diṡonorare v. tr. [comp. di dis-1 e onorare] (io diṡonóro, ecc.). – Privare dell’onore o, più comunem., privare del diritto alla stima delle persone oneste: è un’azione, o un comportamento, [...] screditare: d. l’abito che si porta; voleva forse ... d. i suoi capelli quasi del tutto bianchi correndo dietro alle donne? (Svevo); o gettare il discredito, la disistima su un’istituzione, o sim., di cui si fa parte, o sul simbolo che la rappresenta ...
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scricchiare
v. intr. [voce onomatopeica; cfr. anche cricchiare] (io scrìcchio, ecc.; aus. avere). – Lo stesso, ma meno com., che scricchiolare; la neve ghiacciata scricchiava sotto ai loro piedi (Svevo); [...] si divertiva a far s. le nocche delle dita ...
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palamidone
palamidóne s. m. [etimo incerto], non com. – 1. Uomo di alta statura e di scarsa intelligenza; spilungone, zoticone. 2. Cappotto da uomo simile alla finanziera; mantello eccessivamente lungo [...] e ampio: era vestito sempre di un lungo p. nero (Svevo); di qui il soprannome attribuito, nella pubblicistica dell’epoca (ultimi decennî del sec. 19° e primi del 20°), allo statista G. Giolitti, che era solito indossare tale tipo di soprabito. ...
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malignare
v. intr. [der. di maligno; cfr. lat. tardo malignare «avere cattiva natura»] (io maligno, ... noi maligniamo, voi malignate, e nel cong. maligniamo, maligniate; aus. avere). – 1. Interpretare [...] a m.; anche nel solo sign. di pensar male: un altro al mio posto vedendo una ragazza sola avrebbe potuto m. (Svevo). Anticam. con uso trans., fare o, al passivo, essere oggetto di giudizî maligni, di mormorazioni pettegole: le prime attrici ...
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snebbiare
v. tr. [der. di nebbia, col pref. s- (nel sign. 4), in opposizione a annebbiare] (io snébbio, ecc.). – Sgombrare dalla nebbia: il vento ha snebbiato il cielo, e, come intr. pron., il cielo [...] intr. pron.: quando gli si snebbiò la vista era più sollevato (Fogazzaro); il cervello mi s’era d’un tratto snebbiato (Pirandello). ◆ Part. pass. snebbiato, anche come agg., in senso proprio e fig.: la mia mente snebbiata poté ricordarlo (Svevo). ...
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Pseudonimo dello scrittore Ettore Schmitz (Trieste 1861 - Motta di Livenza 1928). È ritenuto uno dei principali esponenti della cultura mitteleuropea. Nei suoi tre romanzi Una vita (1892, ma con data 1893), Senilità (1898), e La coscienza di...
Nobile, usurpatore del trono svevo di Spagna nel 583. Vinto da Leovigildo, re dei Visigoti, fu fatto prigioniero; costretto a farsi monaco, fu confinato a Pax Iulia (Beja). Con lui, nel 585, la monarchia sveva cessò di esistere.