superstizionesuperstizióne s. f. [dal lat. superstitio -onis, comp. di super- e tema di stare «stare»]. – Insieme di credenze o pratiche rituali dettate da ignoranza, frutto di errore, di convinzioni [...] : sono tutte s.!; gettarsi il sale dietro le spalle, quando si è versato l’olio, è una s. ancora viva; superstizioni di classe o di categoria, proprie di una determinata categoria sociale e professionale: le s. dei marinai, dei cacciatori, ecc ...
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superstizioso
superstizióso agg. [dal lat. superstitiosus, der. di superstitio -onis «superstizione»]. – Che accetta e segue credenze e pratiche che costituiscono superstizione: è un uomo s.; gente s.; [...] .; aveva una fede cieca e s. nel potere di quel talismano; estens., tempi s., età superstiziose, in cui era diffusa la superstizione. Non com., essere s. di fare o dire qualcosa, evitarlo per timore superstizioso: il fuoco si disse «fax», o pure «lux ...
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combattere
1. MAPPA COMBATTERE significa partecipare attivamente a una lotta armata, a una battaglia, o anche a uno scontro fisico tra persone (c. col nemico; c. per la patria, per la libertà; c. da [...] 4. e anche in senso figurato conserva il significato di impegnarsi per eliminare qualcosa, contrastandolo (c. i pregiudizi, la superstizione; c. un’opinione, un principio). 5. Il riflessivo combattersi ha valore reciproco, e significa essere in lotta ...
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disgrazia
1. Il primo e più antico significato di DISGRAZIA è quello di una situazione di privazione della benevolenza e della simpatia da parte di un’altra persona; è il contrario di grazia (prima [...] , la parola indica sfortuna, cattiva sorte (la d. ci perseguita; si dice che un gatto nero porti d., ma è pura superstizione), e in particolare un evento sfortunato che colpisce una persona o un gruppo di persone (ha avuto molte disgrazie nella sua ...
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VIRTÙ
1. MAPPA Nel suo significato più generico, la VIRTÙ è qualsiasi buona qualità di una persona (la v. della discrezione, della pazienza; una ragazza che ha molte v.; non ha la v. del tacere). 2. [...] è la virtù dei santi
Citazione
Ama dire che sono due sole le fonti di tutti i vizi umani: l’ozio e la superstizione; e che vi sono due sole virtù: l’attività e la lucidità mentale.
Pietro Citati,
Tolstoj
Vedi anche Difetto, Qualità, Solidarietà ...
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osservanza
s. f. [dal lat. observantia, der. di observans -antis, part. pres. di observare «osservare»]. – 1. a. Obbedienza, adempimento, rispetto di leggi, norme, disposizioni, impegni assunti e sim.: [...] a uno stretto rispetto (osservanza) della «Regola», soprattutto in merito alla povertà. d. In teologia morale, vana o., forma di superstizione per cui si compiono atti di culto (o anche «atti magici») per raggiungere scopi cui tali atti non sono ...
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innominabile
innominàbile agg. [dal lat. tardo innominabĭlis, der. di nominare «nominare», col pref. in-2]. – 1. Che non si può nominare, per rispetto alla morale, alla decenza, o per motivi di superstizione: [...] atti, vizî, persone innominabili. 2. ant. Il cui nome non dev’essere pronunciato, con riferimento a Dio; anche come s. m.: èssi [= si è] finalmente trovato un nome, con cui nominar degnamente l’Innominabile ...
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satira
sàtira s. f. [dal lat. satŭra, femm. dell’agg. satur «pieno, sazio» e per estens. «vario, misto» (anche, con valore negativo, «confuso»), secondo antiche interpretazioni connesso con la lanx satura, [...] modo non esplicito, carattere e intenti satirici: la «Mandragola» del Machiavelli è una s. dell’ignoranza, della vanità e della superstizione; questa commedia vuol essere una s. della chiusa mentalità burocratica; il suo modo di fare così affettato e ...
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male2
male2 s. m. [lat. malum «male fisico o morale», rifatto secondo male avv.]. – In senso ampio, il contrario del bene, tutto ciò che arreca danno turbando comunque la moralità o il benessere fisico [...] , di disgrazie: non dire quella parola, porta m.!; molti credono che il numero 17 porti m.; secondo una vecchia superstizione, porta m. passare sotto una scala a pioli. Usato assol., in frasi ellittiche, per esprimere disapprovazione, rammarico: male ...
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menagramo
s. m. e f. [voce milan. (menagràm), comp. di menare e gramo, propr. «che mena, che porta cose grame, tristi», contrapp. a menabòn «portafortuna»], invar. – Persona alla quale, soprattutto per [...] il suo aspetto triste e tetro, si attribuisce (per superstizione o con intento scherz.) il potere di portare sfortuna; iettatore, iettatrice: è un m.; è ancora qui, quella menagramo!; avere una faccia, un aspetto da m.; che cosa sono venuti a fare ...
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superstizione Il fatto di avere credenze e compiere pratiche che, nella valutazione della cultura e delle religioni superiori, ufficiali e dominanti, sono ritenute frutto di errore e d’ignoranza, di convinzioni e istituzioni inferiori e sorpassate.
Riguardo...
HOLDA (Hulda, Holle)
Bruno Vignola
Figura della superstizione medievale tedesca, simile a Berchta (v.).
Rappresentata di solito come un essere benigno dai lunghi capelli d'oro, e dimorante presso i laghi o le sorgenti, essa partecipa talora,...