o, O
‹ò› s. f. o m. (radd. sint.). – Quattordicesima lettera dell’alfabeto latino, la cui forma deriva dal segno usato dai Greci per indicare in origine la vocale o, breve o lunga, prima che si differenziassero [...] , la o aperta o larga ‹ò› e la o chiusa o stretta ‹ó›, appartenenti entrambi alla serie velare: nella pronuncia dei due suoni le labbra sono arrotondate e spinte un poco in avanti, ma l’apertura di esse e l’abbassamento della lingua sono maggiori per ...
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dolcevitoso
agg. Che ama la dolce vita, che sa apprezzare i piaceri della vita. ◆ I rotocalchi dell’epoca si occuparono di pedinare la ragazzaccia lungo il corso assai movimentato dei suoi amori. Almeno [...] le righe. Potentissima, quasi fredda nel timbro metallico degli acuti e quasi maschile quando scendeva nei bassifondi del suono, la voce di Mina sfigurò letteralmente la tradizione canora. (Michele Serra, Repubblica, 24 marzo 2000, p. 58, Spettacoli ...
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purr
〈pë′ë〉 s. ingl. [voce di origine onomatopeica], usato in ital. come interiez. – Nel linguaggio dei fumetti, forma grafica che riproduce le fusa del gatto, il caratteristico suono emesso dall’animale [...] per manifestare soddisfazione ...
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ocheto
ochéto s. m. [dal fr. hoquet, propr. «singhiozzo», da cui anche i nomi lat. mediev., hochetus o hoquetus, del componimento]. – Stile compositivo diffuso in Francia tra il sec. 13° e il 14°, che [...] consiste nel far corrispondere a una pausa in una voce un suono in un’altra, così da creare una continua spezzatura delle voci e richiamare l’effetto di singhiozzi. ...
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formalismo
s. m. [der. di formale1]. – 1. Attaccamento alla forma esteriore, per cui si trascura o si dà minore importanza a ciò che è sostanziale ed essenziale; rigorosa osservanza delle norme, dei [...] per cui più che le cose e i sentimenti da esprimere conta il modo di esprimerli, la parola o il colore o il suono in sé, e l’armonia o piuttosto l’euritmia esteriore, lo stile accademicamente e retoricamente inteso. 3. In filosofia, la considerazione ...
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nacchera
nàcchera (ant. o pop. nàccara, nàcara, nàchera, gnàcchera, gnàccara) s. f. [dal pers. nakar, arabo naqqāra «timpano»]. – 1. Antico strumento militare a percussione, costituito da due elementi, [...] foggia di due grandi pentole vestite di cuoio, e per di sopra nel largo della bocca coperte con pelle di tamburo, e si suonano con due bacchette battendo con esse vicendevolmente a tempo, or sopra l’uno, or sopra l’altro di questi strumenti (Redi). 2 ...
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naturale
agg. [dal lat. naturalis]. – 1. Della natura, che riguarda la natura o si riferisce alla natura, nel suo sign. più ampio e comprensivo: filosofia n., locuz. con la quale si indicò in passato [...] positivi; logaritmi n. (o neperiani), i logaritmi che hanno per base il numero di Nepero e = 2,71828. g. In musica: suono n., quello non alterato da diesis o da bemolle; scala n., quella costruita secondo i principî fisici, senza l’adozione del ...
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risponderia
s. f. Servizio a pagamento proposto dai gestori di telefonia mobile, che permette di sostituire il segnale di linea libera ascoltato dall’utente che chiama con un brano musicale scelto dall’utente [...] chiamato. ◆ Quando qualcuno ci chiamerà, invece che fargli ascoltare il suono di libero o occupato, potremo scegliere una canzone. E, ovviamente, assegnarne una diversa per la mamma, per gli amici, per i colleghi... Dopo il «drin drin», insomma, ...
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bubbolio
bubbolìo s. m. [der. di bubbolare1]. – 1. Il bubbolare del tuono o del mare: un b. lontano (Pascoli). 2. Suono continuato di bubboli, d’una sonagliera. ...
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toccare
v. tr. e intr. [voce di origine onomatopeica] (io tócco, tu tócchi, ecc.). – 1. tr. a. Avvicinare la mano (o anche altra parte del corpo) a una persona o a una qualsiasi cosa e tenerla a contatto [...] . 2 d); quel lume è così instabile che appena lo tocchi si rovescia; t. le corde d’uno strumento, farle vibrare, trarne il suono; t. i bicchieri, nel fare un brindisi; t. la palla, nel calcio e in altri giochi, colpirla debolmente. c. Riferito a cose ...
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La sensazione uditiva e le vibrazioni di un mezzo (per lo più l’aria, ma anche mezzi elastici qualunque) che possono produrre tale sensazione. Per estensione, tutte le vibrazioni propagantisi in un mezzo, anche se non udibili per frequenza o...
suono (sono)
Domenico Consoli
Anche se il s. non ha, nel sistema espressivo della poesia dantesca, la posizione privilegiata della luce (v.) e del colore (v.), la sua funzione si rivela in definitiva non meno essenziale, specie per quanto...