avverbio
avvèrbio s. m. [dal lat. adverbium, comp. di ad- «accanto a» e verbum «parola, verbo»]. – Parte invariabile del discorso che determina il verbo (per es., dorme saporitamente) e anche l’aggettivo [...] (e alcuni anche di altre categorie) sono in genere formati con l’aggiunta, al femminile di un aggettivo qualificativo, del suffisso -mente (che è in origine l’ablativo del lat. mens, quindi propr. chiaramente «con mente chiara», fortemente «con animo ...
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verbo
vèrbo s. m. [dal lat. verbum «parola», e nei grammatici «verbo»]. – 1. a. Parola. Con questo sign., è com. ormai soltanto in alcune espressioni (per es., ripetere a verbo a verbo, parola per parola), [...] (v. le singole voci), che nel sistema verbale indoeuropeo sono espresse da un lato mediante trasformazioni tematiche (suffissi, infissi, alternanze nella vocale radicale), dall’altro mediante la flessione verbale o coniugazione (desinenze, alternanze ...
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derivativo
agg. [dal lat. tardo derivativus]. – 1. a. Che deriva da altro, contrapposto a primitivo, originario: vocaboli d. (oggi più comunem. derivati); acquisto d. di un diritto, l’acquisto di un [...] diritto da un precedente titolare. b. Che serve a derivare, a formare derivati: prefissi, suffissi derivativi. 2. In senso attivo, che trae, che deriva, o che devia, cioè rivolge in altra direzione. In partic., nel linguaggio medico, di intervento ...
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derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui [...] , disonore, da vestire, logico, onore) e così via. La derivazione va distinta dalla alterazione, la quale, pur attuandosi per mezzo di suffissi (per es. cartaccia da carta), non muta sostanzialmente il sign. fondamentale del vocabolo originario. ...
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reindicizzazione
s. f. Costituzione o attribuzione di un nuovo indice o via d’accesso. ◆ L’altra peculiarità è la reindicizzazione (neologismo che dall’inglese, in questo caso, è solo derivato) del sito [...] meteogallipoli, ossia il fatto che vi si può accedere digitando i suffissi tanto «it» e «com», quanto il nuovo «eu», poiché la richiesta d’accesso è in ogni caso automaticamente inoltrata all’indirizzo principale. (Giuseppe Albahari, Gazzetta del ...
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manciu
manciù agg. e s. m. [dall’ingl. Manchu, fr. mandjou, trascriz. del nome indigeno Manğu, di etimo ignoto]. – Relativo o appartenente ai Manciù, popolazione (costituente il ramo merid. della razza [...] lingue tunguse, con vocalismo rispondente a un tipo di armonia vocalica, determinazione grammaticale ottenuta mediante suffissi che non alterano sensibilmente la struttura della radice, sintassi fondata sul principio che ogni elemento secondario ...
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eschimese
eschimése (meno corretto esquimése) agg. e s. m. e f. [prob. voce di origine algonchina, il cui sign. sarebbe «mangiatori di carne cruda»; la variante esqui- riproduce la grafia francese del [...] vicina alle lingue americane, frazionata in dialetti fortemente eterogenei, aventi come caratteristica comune l’enorme quantità di suffissi, per cui a una sola parola eschimese può corrispondere un’intera frase delle lingue indoeuropee. Cane e ...
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gergo
gèrgo (ant. gergóne) s. m. [dal fr. ant. jergon, jargon, che in origine significava «cinguettio»] (pl. -ghi). – 1. Forma di linguaggio propria di certi gruppi sociali (sette religiose o politiche, [...] ma con significato mutato e allusivo, oppure deformati o alterati con ricorso a metatesi, con aggiunta o sostituzione di suffissi, con scorciature finali, ecc., come avviene nei varî tipi di furbesco in Italia, nell’argot francese, ecc. 2. Per ...
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z, Z
(żèta) s. f. o m. – Venticinquesima e ultima lettera dell’alfabeto latino, derivata dalla zeta dell’alfabeto greco, che nella forma maiuscola ha lo stesso segno Z (svoltosi da quello originario [...] la z è quasi sempre sorda (eccezione più notevole, azienda; casi particolari, romanziere, ronziamo, ecc., con i iniziale di suffisso o desinenza); che dopo l la z è quasi sempre sorda (eccezioni più notevoli, Belzebù, elzeviro); che scritta scempia ...
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-otto
-òtto [forse var. di -etto]. – Suffisso nominale e aggettivale alterativo avente valore diminutivo, vezzeggiativo o spregiativo (aquilotto, contadinotto, isolotto, leprotto, pienotto, ragazzotto, [...] sempliciotto). Può combinarsi con altri suffissi, formando, per es., -ottolo (viottolo), -ottino (bassottino, leprottino), -acchiotto (v.). Possiede inoltre una funzione derivativa come suffisso di alcuni nomi e aggettivi di abitanti (chioggiotto, ...
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SUFFISSI
I suffissi sono elementi che si combinano alla base delle parole per crearne di nuove. La suffissazione è una delle principali risorse per l’arricchimento del lessico, ed è operante a partire da diverse basi. Si possono avere:
– sostantivi...