accentuato
accentüato agg. [part. pass. di accentuare]. – Detto, pronunciato, espresso con particolare rilievo; marcato, rilevato: i contorni del disegno sono troppo a.; ha i tratti del viso molto accentuati. [...] Per estens., di notevole misura, grado o intensità: una a. prominenza; ha uno strabismo piuttosto a.; seguiva la mia relazione con a. interesse. ◆ Avv. accentuataménte, con forte rilievo: parlava in tono accentuatamente ironico. ...
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vergens
agg., lat. scient. [dal lat. class. vergens, part. pres. di vergĕre «volgersi, piegare»]. – In oftalmologia, riferito a particolari forme di strabismo per indicarne le deviazioni in alto (sursum [...] vergens) e in basso (deorsum vergens) ...
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arretramento
arretraménto s. m. [der. di arretrare]. – L’arretrare, il portare o il farsi indietro: l’a. delle truppe avversarie; l’a. del veicolo, della folla; a. sulle proprie posizioni; in geografia, [...] a. di un muscolo oculare, intervento chirurgico che mira a correggere alcuni disturbi della motilità dell’occhio (strabismo, eteroforia), spostando indietro l’inserzione anteriore del muscolo, per indebolirne l’azione. In fonetica, spostamento della ...
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anopsia
anopsìa s. f. [comp. di an- priv. e -opsia]. – In oculistica, il mancato uso della funzione visiva, determinato per lo più da strabismo, da opacità della cornea o del cristallino. A. degli aviatori, [...] anopsia temporanea dovuta a ischemia locale (retina, corteccia cerebrale) in rapporto a eccessive accelerazioni; è detta comunem. visione nera ...
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guardare
v. tr. e intr. [dal germ. wardōn] (come intr., aus. avere). – 1. Dirigere gli occhi, fissare lo sguardo su qualche oggetto (non include necessariamente l’idea del vedere, in quanto si può guardare [...] malevolenza; g. con la coda dell’occhio, di lato, in modo che altri non se n’accorga; g. storto (non com. torto), per strabismo e, fig., con ostilità; g. in tralice, di sottecchi (v. tralice); g. in cagnesco, in modo ostile; g. male o di mal occhio ...
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esoforia
eṡoforìa s. f. [comp. di eso-1 e foria]. – In oculistica, forma di strabismo caratterizzata dalla costante tendenza di uno o entrambi gli occhi a deviare verso l’interno. ...
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guercio
guèrcio agg. [voce di origine germ.] (pl. f. -ce). – Che guarda storto per difetto fisico, cioè per strabismo, detto sia della persona (in questo caso è spesso sostantivato, e anche usato come [...] soprannome, al masch. o al femm.), sia degli occhi o dello sguardo: è guercio, o guercia, da un occhio; ha gli occhi g.; aveva la guardatura tipica dei g.; una femmina balba, Ne li occhi guercia, e sovra ...
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esotropia
eṡotropìa s. f. [comp. di eso-1 e -tropia]. – In oculistica, lo stesso che strabismo convergente, caratterizzato cioè dalla costante deviazione del globo oculare verso l’angolo interno. ...
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-ismo
[dal lat. -ismus, gr. -ισμός]. – Suffisso di molti vocaboli astratti, taluni derivati dal greco (dove hanno origine verbale) e i più formati posteriormente (tratti in genere da sostantivi o aggettivi), [...] ), condizioni o qualità, e anche difetti morali o fisici e abitudini nocive (egoismo, mutismo, strabismo, daltonismo, alcolismo), talora condizioni di cose (parallelismo, magnetismo), attività sportive (ciclismo, podismo, discesismo, connessi ...
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strabismo In oftalmologia, la deviazione di uno o di entrambi gli occhi dalla normale direzione dello sguardo, per cui gli assi visivi non convergono nel punto fissato, ma s’incrociano o divergono sotto un angolo (angolo di s.) misurabile con...
strabismo
Alterazione del coordinamento dello sguardo coniugato dei due occhi (➔ visione). Lo s. verticale, raro, è una deviazione verticale di un occhio rispetto all’altro, estesa a tutti i campi dello sguardo, o limitata ad alcune direzioni....