sconvolgere /skon'vɔldʒere/ [dall'ant. e lett. convolgere, col pref. s- (nel sign. 1)] (coniug. come volgere). - ■ v. tr. 1. a. [mettere in uno stato di completo disordine un ambiente e sim.] ≈ e ↔ [→ [...] assestare, riassestare, ricomporre. 2. (estens.) [causare un forte malessere fisico: il viaggio mi ha sconvolto lo stomaco] ≈ [→ SCOMBUSSOLARE (2)]. 3. (fig.) a. [cambiare radicalmente i piani già predisposti] ≈ e ↔ [→ SCOMBINARE (2)]. b. [provocare ...
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centopelle /tʃento'pɛl:e/ (o centopelli) s. m. [rifacimento del lat. centipellio -onis, comp. di centum "cento" e pellis "pelle"]. - (zool.) [terza cavità dello stomaco dei ruminanti] ≈ foglietto, omaso. ...
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fiutare v. tr. [etimo incerto]. - 1. a. [aspirare aria con il naso per sentire gli odori] ≈ annusare, odorare, (fam.) sniffare. b. [aspirare con il naso tabacco, cocaina e sim.] ≈ (gerg.) sniffare. 2. [...] , ancorché possibile anche per i cattivi: mi lasciò intorno per tutta la settimana un profumo di letamaio da rivoltar lo stomaco (I. Nievo). Soltanto per designare odori molto buoni sono i più ricercati aroma (spesso riferito al caffè), fragranza ...
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flato s. m. [dal lat. flatus -us, propr. "soffio"]. - 1. (med.) [gas che si genera nello stomaco o nell'intestino, poi espulso dalla bocca] ≈ eruttazione, rutto. 2. (med.) [lo stesso gas, emesso dal retto] [...] ≈ Ⓖ (fam., eufem.) arietta, flatulenza, peto, Ⓖ (volg.) scorreggia, Ⓖ (eufem.) vento ...
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flatulenza /flatu'lɛntsa/ s. f. [der. di flato]. - (med.) [gas che si genera nello stomaco o nell'intestino, poi emesso dal retto] ≈ [→ FLATO (2)]. ...
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malato [lat. male habĭtus, modellato sul gr. kakō̂s ékhōn "che sta male"]. - ■ agg. 1. [colpito da infermità, spec. con le prep. a, di della malattia, e a della parte del corpo: m. alle gambe, di stomaco, [...] m. d'influenza] ≈ ammalato, (ant.) egro, (non com.) infermo. ↓ (non com.) infermiccio, malandato, malconcio, malmesso, malridotto. ↔ in salute, sano. ● Espressioni: malato di mente ≈ folle, (pop.) matto, ...
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ventre /'vɛntre/ s. m. [lat. venter -tris]. - 1. a. (anat.) [nell'uomo e negli animali, cavità addominale contenente i visceri e la regione esterna corrispondente] ≈ addome, Ⓖ (pop.) buzzo, Ⓖ (ant., lett.) [...] b. (fam.) [apparato digerente, spec. con allusione al mangiare: riempirsi il v.; non pensa che al v.] ≈ intestino, pancia, stomaco. c. (estens.) [parte interna della donna in cui si forma il bambino: portare un figlio nel v.] ≈ grembo (materno), seno ...
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cibo s. m. [dal lat. cibus]. - 1. a. [tutto ciò che si mangia: scarsezza di c.; c. troppo pesanti] ≈ alimenti, cibarie, generi alimentari, (fam.) (roba da) mangiare, vettovaglie, vivande. ● Espressioni: [...] non toccare cibo ≈ digiunare. b. [ciò che si mangia: ho ancora il c. sullo stomaco] ≈ pasto, pietanza. ⇓ cena, colazione, pranzo. 2. (fig.) [nutrimento: i libri sono c. per la mente] ≈ alimento. ● Espressioni: cibo eucaristico ≈ eucaristia. ...
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sentire [lat. sentire] (io sènto, ecc.). - ■ v. tr. 1. a. [ricevere impressioni sensoriali e averne coscienza: s. un rumore, un odore] ≈ avvertire, percepire. b. (fam.) [prendere un assaggio di un cibo [...] l'appuntamento] ≈ chiedere, informarsi, vedere. 4. a. [avere una sensazione, spec. se spiacevole: s. un bruciore allo stomaco; s. freddo] ≈ avvertire, percepire, provare. ↑ patire, soffrire. b. [avvertire le conseguenze, gli effetti di qualcosa, con ...
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malloppo /ma'l:ɔp:o/ s. m. [voce region. (roman., pisana, ecc.), forse affine a inviluppo], pop. - 1. [pacco piuttosto voluminoso] ≈ fagotto, involto. 2. (gerg.) [ricavo di furti e rapine: nascondere il [...] m.] ≈ bottino, (gerg.) grisbi, maltolto, refurtiva. 3. (fig.) [cosa che infastidisce e preoccupa: avere un m. sullo stomaco] ≈ fardello, groppo, magone, peso, preoccupazione. ...
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stomaco Nell’Uomo e nella maggior parte dei Vertebrati, dilatazione del tratto dell’apparato digerente che fa seguito all’esofago e in cui avviene la cosiddetta chimificazione degli alimenti.
Anatomia comparata
Nei pesci, in generale, non vi...
stomaco
Ricorre solo al principio del Convivio, col significato usuale, nell'invito che D. rivolge al settatore di vizii a non accostarsi alla mensa apparecchiata perché lo stomaco suo è pieno d'omori venenosi contrarii, sì che mai vivanda...