milza
s. f. [dal germ. milzi]. – 1. Nell’anatomia dei vertebrati, organo addominale di origine mesenchimatica, costituito da un tessuto fibroso-vascolare disseminato di noduli linfatici (corpuscoli di [...] ’adulto è lunga da 10 a 12 cm e pesa 150-200 g circa, ed è situata in profondità a contatto con il diaframma, tra lo stomaco e il rene sinistro. Nel linguaggio com.: ho un dolore alla m., mi fa male la m., quando si è corso troppo (il fatto è dovuto ...
Leggi Tutto
meconio
mecònio s. m. [dal lat. meconium, gr. μηκώνιον (con tutti e due i sign. che seguono), der. di μήκων «papavero»]. – 1. Sinon. non com. di oppio. 2. a. Sostanza densa, viscosa, di colore bruno [...] nei primi due o tre giorni dopo la nascita: è costituita dai prodotti della secrezione biliare, dalla secrezione dello stomaco, dell’intestino e del pancreas, da epitelî intestinali desquamati e da liquido amniotico. b. In zoologia, materiale fecale ...
Leggi Tutto
sinistro
agg. e s. m. [lat. sinĭster -tra -trum]. – 1. a. Riferito alla mano, lo stesso che sinistra s. f.; quindi, per estens., di tutto ciò che si trova dalla parte della mano sinistra: l’occhio s., [...] , colpo vibrato con il pugno sinistro, e in partic. il diretto sinistro: fu messo fuori combattimento da un preciso s. allo stomaco; nel calcio, il piede sinistro: tirare di sinistro. c. Al plur., poco com. (e per lo più con connotazione polemica), i ...
Leggi Tutto
ingerire
v. tr. [dal lat. ingerĕre «portare dentro», comp. di in-1 e gerĕre «portare»] (io ingerisco, tu ingerisci, ecc.). – 1. a. ant. o letter. Portare dentro, immettere, o introdurre: desidero che [...] ). Anche in senso fig.: i. un dubbio, un sospetto, insinuarlo nell’animo di qualcuno, farlo sorgere. b. Mandar giù nello stomaco, ingoiare (ha senso generico e obiettivo, non si usa quindi nei casi in cui potrebbe essere sostituito da mangiare o bere ...
Leggi Tutto
ernia
èrnia s. f. [dal lat. hernia]. – 1. In patologia, fuoriuscita o dislocamento, congenito o acquisito, di un organo o sua parte, dalla propria cavità naturale o dal suo contesto anatomico: e. addominale, [...] rivestita dal peritoneo e dalla cute (a differenza del prolasso); invece nelle ernie addominali interne l’organo (stomaco, talora intestino, raramente altri visceri) si estroflette o disloca, temporaneamente o permanentemente, in altre sedi, come la ...
Leggi Tutto
erniato
agg. [der. di ernia]. – Di organo o viscere (vescica, stomaco, intestino, ecc.) che, fuoriuscito parzialmente dalla sua sede naturale, costituisce il contenuto di un’ernia. ...
Leggi Tutto
gravare
v. tr. e intr. [lat. gravare, der. di gravis «grave»]. – 1. tr. a. Caricare di un peso, opprimere imponendo un peso: g. le spalle di un fardello; gravarsi lo stomaco di cibo; più spesso fig.: [...] il sonno mi grava gli occhi, me li fa chiudere; Né li gravò viltà di cuor le ciglia Per esser fì’ di Pietro Bernardone (Dante); Pentimento, che l’anima ci grava (Leopardi); g. gli alunni di compiti; non ...
Leggi Tutto
slunch
s. m. inv. Sorta di merenda che sostituisce il pranzo e precede (o sostituisce) la cena. ◆ Per riassumere: «slunch» significa il pasto che si consuma quando è troppo tardi per il pranzo, ma troppo [...] fino a sera. Anche se il concetto sembra un po’ strano e artificioso, lo «slunch», in realtà, riempie un vuoto nello stomaco. (Stampa, 12 novembre 2004, p. 48, Speciale) • Piatti veloci ma raffinati in 4 fasce. Breakfast, poi brunch con verdure e ...
Leggi Tutto
stomaco Nell’Uomo e nella maggior parte dei Vertebrati, dilatazione del tratto dell’apparato digerente che fa seguito all’esofago e in cui avviene la cosiddetta chimificazione degli alimenti.
Anatomia comparata
Nei pesci, in generale, non vi...
stomaco
Ricorre solo al principio del Convivio, col significato usuale, nell'invito che D. rivolge al settatore di vizii a non accostarsi alla mensa apparecchiata perché lo stomaco suo è pieno d'omori venenosi contrarii, sì che mai vivanda...