intollerante
agg. [dal lat. intolĕrans -antis, comp. di in-2 e part. pres. di tolerare «tollerare»]. – Che non sa e non è capace di tollerare, insofferente, impaziente: ha un carattere i. e bisbetico; [...] di (o verso) ogni forma di ipocrisia; anche riferito al corpo, alla capacità fisica di sopportare: sono i. del freddo; stomaco i. di cibi troppo grassi. Con la prep. a, di soggetto che soffre di intolleranza verso determinati cibi o sostanze: essere ...
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periarterite
s. f. [comp. di peri- e arterite1]. – In medicina, infiammazione della tunica avventizia e dei tessuti molli che circondano un’arteria, in genere conseguente a un’arterite acuta. P. nodosa [...] evoluzione delle lesioni verso la sclerosi ialina e la calcificazione, e dalla presenza di numerosi noduli rotondeggianti lungo il decorso delle medie e piccole arterie cutanee e viscerali (spec. del rene, cuore, fegato, stomaco e intestino). ...
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pilorectomia
pilorectomìa s. f. [comp. di piloro e ectomia]. – Asportazione chirurgica della parte pilorica dello stomaco, che si effettua talora in caso di lesioni circoscritte. ...
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piloroplastica
piloroplàstica s. f. [comp. di piloro e plastica]. – Intervento chirurgico di sezione e ampliamento del canale pilorico, tendente ad assicurare un adeguato drenaggio gastrico, indicato [...] principalmente nei casi di ritardato svuotamento dello stomaco dopo interventi di vagotomia e in caso di inadeguata pervietà del piloro. ...
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piloroptosi
piloroptòṡi s. f. [comp. di piloro e ptosi]. – In medicina, parziale alterazione di sede dello stomaco, di origine congenita o acquisita, da cause varie (trazioni aderenziali, distensioni [...] gassose dell’intestino, ecc.), consistente nell’abbassamento della zona pilorica ...
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bolo
bòlo s. m. [dal lat. tardo bolus, gr. βῶλος f. «zolla, cumulo»]. – 1. a. In fisiologia, il cibo che, essendo stato triturato dai movimenti masticatori e intriso di saliva, è pronto per la deglutizione [...] di forma sferica o ovale e più o meno compatta, di materiali non digeriti (peli, penne, ossa) che si accumulano nello stomaco di uccelli per lo più rapaci da cui vengono successivamente rigurgitati; il reperimento e l’esame di queste masse (indicate ...
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pilororrafia
pilororrafìa s. f. [comp. di piloro e -rafia]. – Sutura chirurgica del piloro, che si esegue in casi di lesione traumatica o nel corso di più complessi interventi sullo stomaco o sul duodeno. ...
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rigurgitare
(ant. regurgitare) v. tr. e intr. [der. del lat. ingurgitare (v. ingurgitare), con sostituzione di prefisso] (io rigùrgito, ecc.). – 1. tr. Versare fuori, emettere per rigurgito: il bambino [...] : l’abbondanza delle piogge aveva riempito le fognature e l’acqua rigurgitava dalle bocchette stradali; la bile rigurgita nello stomaco. In usi fig., spesso con valore iperb., straboccare, essere strapieno, riferito a persone: le vie rigurgitavano di ...
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dilatare
v. tr. [dal lat. dilatare, der. di latus «largo»]. – Accrescere la superficie o il volume di un corpo, ampliare una cavità o un’apertura, allargare: d. gli occhi per lo stupore; d. i polmoni [...] metalliche o di gomma di calibro progressivamente crescente. Con il sign. intr. del verbo, in chimica fisica, liquido dilatante, che presenta fenomeni di dilatanza. ◆ Part. pass. dilatato, anche come agg.: narici, pupille dilatate; stomaco dilatato. ...
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dilatazione
dilatazióne s. f. [dal lat. tardo dilatatio -onis]. – 1. Il dilatare o dilatarsi, l’essere dilatato: d. della pupilla; d. di un gas. 2. Con accezioni specifiche: a. Nel linguaggio medico, [...] o anormale, spontaneo o provocato, di un organo cavo o di una sua parte: d. del collo dell’utero; d. di stomaco, la gastrectasia; d. idiopatica dell’esofago, lo stesso che cardiospasmo. b. In fisica e nella tecnica, aumento delle dimensioni di un ...
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stomaco Nell’Uomo e nella maggior parte dei Vertebrati, dilatazione del tratto dell’apparato digerente che fa seguito all’esofago e in cui avviene la cosiddetta chimificazione degli alimenti.
Anatomia comparata
Nei pesci, in generale, non vi...
stomaco
Ricorre solo al principio del Convivio, col significato usuale, nell'invito che D. rivolge al settatore di vizii a non accostarsi alla mensa apparecchiata perché lo stomaco suo è pieno d'omori venenosi contrarii, sì che mai vivanda...