manometria
manometrìa s. f. [dal fr. manométrie, der. di manomètre «manometro»]. – L’insieme delle questioni fisiche e tecniche attinenti alla misurazione dei valori della pressione di un gas, di un [...] ’utero gravido), della cavità pleurica, ecc.; con particolari trasduttori elettrici (sonde e capsule manometriche miniaturizzate) è possibile trarre valutazioni sullo stato funzionale di organi per lo più cavi e contrattili (esofago, stomaco, ecc.). ...
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pietra
'piètra s. f. [lat. pĕtra, prestito del gr. πέτρα, entrato in concorrenza con saxum (v. sasso)]. – 1. a. Nome che si dà comunem. ad alcune rocce compatte, spec. a quelle usate come materiale di [...] ; farsi di p., restare immobile per stupore o per altra violenta emozione, impietrire. Con riferimento al peso: sentirsi una p. sullo stomaco, di cosa che non si riesce a mandare giù (anche in senso fig.); avere o sentirsi una p. sul cuore, con ...
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gisiere
giṡière (o geṡière) s. m. [dal fr. gésier, che è dal lat. gigerium (voce di origine orient.), usato per lo più nel plur. gigeria; la voce lat. ha continuazioni dirette in dialetti dell’Italia [...] merid.]. – In anatomia comparata, la porzione muscolare dello stomaco degli uccelli, detta comunem. ventriglio. ...
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bocca
bócca s. f. [lat. bŭcca «guancia, gota», poi «bocca»]. – 1. Cavità rivestita di mucosa, che nell’uomo e negli animali costituisce la parte iniziale del canale alimentare e, nei vertebrati, anche [...] . di scarico, apertura per lo scarico dei rifiuti, tubo di scappamento; b. da fuoco, nome generico dei pezzi d’artiglieria; b. dello stomaco, la sua parte superiore; sciogliere la b. al sacco, fig., dire tutto ciò che si ha in mente o nell’animo. Con ...
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doccia
dóccia s. f. [der. di doccio] (pl. -ce). – 1. a. Canaletto che convoglia le acque piovane raccolte da un tetto (sinon. di grondaia). b. Canale inclinato per la discesa rapida delle acque che mettono [...] trasformata in canale da una membrana e attraversata da nervi e vasi. d. In zoologia, d. esofagea, parte dello stomaco dei ruminanti che mette in comunicazione direttamente l’omaso con l’esofago; d. neurale, nello sviluppo embrionale del sistema ...
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rifinitezza
rifinitézza s. f. [der. di rifinito]. – 1. Il fatto di essere rifinito, portato a compiutezza: r. d’un lavoro. 2. tosc. Riferito a persona, l’essere o il sentirsi rifinito, cioè spossato, [...] stremato di forze o con un gran languore addosso per avere lo stomaco vuoto: mi sento una r. che mi piega le gambe. ...
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difettoso
difettóso (ant. difettüóso) agg. [der. di difetto]. – Che ha dei difetti, delle imperfezioni: un motore assai d.; commedia d. nel dialogo. Di persona e di animale, che ha qualche difetto di [...] conformazione fisica, o nelle funzioni degli organi: essere d. di gambe, di stomaco, di vista, ecc. ◆ Avv. difettosaménte, in modo difettoso: un apparecchio che funziona difettosamente. ...
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pelo
pélo s. m. [lat. pĭlus, di origine sconosciuta]. – 1. a. Produzione epidermica filiforme e flessibile, costituita da cellule, sostanza cornea e fibre connettivali; comprende uno scapo o porzione [...] ), scapestrati quanto lui; avere il cuore con tanto di p., essere freddo, insensibile ai mali altrui; avere il pelo sullo stomaco, essere spregiudicato, privo di scrupoli; per la locuz. lisciare il p., v. lisciare, n. 2 c. L’espressione contro pelo ...
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rifocillare
(ant. refocillare) v. tr. [dal lat. refocil(l)are, comp. di re- e focil(l)are «far rinvenire, ristorare», affine a fovere «riscaldare, nutrire»]. – Ristorare con cibi e bevande, spec. riferito [...] a persona affamata o stanca: rifocillò il mendicante con un buon piatto di minestra. Più com. al rifl., ristorarsi mangiando: mi rifocillai con un buon pranzetto; analogam., rifocillarsi lo stomaco. ...
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difforme
diffórme agg. [dal lat. mediev. difformis, rifacimento del class. deformis, con il pref. dis-1 al posto di de-]. – 1. Differente, non conforme, discordante: copia d. dall’originale; pareri, [...] d., giurisprudenza d., quando vi siano sentenze che decidono in senso contrario lo stesso caso giuridico. 2. ant. Deforme: lo stomaco ... a quella d. magrezza m’avea condotta (Boccaccio). ◆ Avv. (non com.) difformeménte, in modo difforme: il fatto è ...
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stomaco Nell’Uomo e nella maggior parte dei Vertebrati, dilatazione del tratto dell’apparato digerente che fa seguito all’esofago e in cui avviene la cosiddetta chimificazione degli alimenti.
Anatomia comparata
Nei pesci, in generale, non vi...
stomaco
Ricorre solo al principio del Convivio, col significato usuale, nell'invito che D. rivolge al settatore di vizii a non accostarsi alla mensa apparecchiata perché lo stomaco suo è pieno d'omori venenosi contrarii, sì che mai vivanda...