rientrante
agg. e s. m. [part. pres. di rientrare]. – 1. agg. Che rientra, che forma cioè una concavità (si contrappone a sporgente): linea, superficie r.; in quel punto, le mura sono r.; una fila di [...] tetti, con angoli sporgenti e r.; la parte r. della balaustra. Nell’uso fam., incavato: guance r.; ha il torace, il petto, lo stomaco rientrante. 2. s. m. Nella fortificazione, l’angolo che volge il vertice verso l’interno; è l’opposto del saliente. ...
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peptone
peptóne s. m. [dall’ingl. peptone, che è dal ted. Pepton, der. del gr. πεπτ(ικός) «digestivo»]. – In biochimica, nome generico di prodotti che si formano durante i processi di demolizione naturale [...] al latte e al brodo, o per la preparazione di sciroppi. In fisiologia, il termine è usato soprattutto per indicare l’insieme dei prodotti di scissione delle proteine che passa nel duodeno dopo aver subìto nello stomaco l’azione della pepsina. ...
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adenocarcinoma
adenocarcinòma s. m. [comp. di adeno e carcinoma] (pl. -i). – Tumore maligno degli epitelî ghiandolari, localizzato in genere nello stomaco, nella ghiandola mammaria e nell’utero. ...
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antrale
agg. [der. di antro]. – Dell’antro, nel sign. anatomico: ghiandole a. (o piloriche), quelle della mucosa dell’antro dello stomaco. ...
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piemesi
pïèmeṡi (o pioèmeṡi) s. f. [comp. di pio- e gr. ἔμεσις «vomito», der. di ἐμέω «vomitare»]. – Nel linguaggio medico, vomito di materiale purulento, per lo più dovuto all’apertura di un ascesso [...] nell’esofago o nello stomaco. ...
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antro
s. m. [dal lat. antrum, gr. ἄντρον]. – 1. a. Cavità naturale o artificiale che si apre nel fianco d’un monte o d’una roccia: l’a. della Sibilla; Ulisse nell’a. di Polifemo. b. fig. Ambiente buio [...] ; a. del piloro (detto anche vestibolo pilorico), la porzione della cavità gastrica corrispondente alla piccola tuberosità dello stomaco; a. del cardias (lat. scient. antrum cardiacum), la porzione dilatata dell’esofago, che funge da vestibolo al ...
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rifare
v. tr. [comp. di ri- e fare] (io rifò o rifàccio, tu rifài, egli rifà, ecc.; coniug. come fare). – 1. Fare di nuovo, in quasi tutti gli usi di fare. In partic.: a. Di cose distrutte, deteriorate, [...] sicuro, certo, buono; rifatto Fu ’l Paladin ne la sua prima faccia (Ariosto). Com. le espressioni fig. rifarsi la bocca, lo stomaco, mangiando o bevendo qualcosa di buono, spec. dopo cibi o bevande poco appetitosi, o sgradevoli al gusto, come per es ...
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pienezza
pienézza s. f. [der. di pieno1]. – 1. L’essere pieno, condizione di ciò che è pieno; raro in senso materiale (avvertire pienezza di stomaco, una fastidiosa sensazione di sazietà), è frequente [...] in usi fig., con riferimento a ciò che si ritiene pieno, cioè completo, totale, o giunto al suo punto o grado massimo, alla sua massima attuazione: «Sciagurato!» gridò il padre Cristoforo, con una voce ...
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rutto
s. m. [lat. ructus -us]. – Emissione brusca e rumorosa, dalla bocca, di aria proveniente dallo stomaco (è considerato un atto sconveniente, e perciò anche la parola è spesso evitata come volgare; [...] mancano tuttavia sinonimi equivalenti, se non il poco com. eruttazione): fare un rutto._◆ Dim. ruttino, piccola eruttazione che si fa compiere al lattante dopo la poppata, per lo più con leggeri colpetti ...
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dietetica
dietètica s. f. [femm. sostantivato di dietetico]. – Ramo della scienza dell’alimentazione che ha essenzialmente finalità preventive e terapeutiche: elaborazione di diete a base di alimenti [...] (preparati dall’industria secondo particolari formule di composizione), somministrazione di alimenti fluidi attraverso sonda introdotta nello stomaco o nell’intestino, rifornimento di fattori nutritivi per via venosa (nutrizione parenterale). ...
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stomaco Nell’Uomo e nella maggior parte dei Vertebrati, dilatazione del tratto dell’apparato digerente che fa seguito all’esofago e in cui avviene la cosiddetta chimificazione degli alimenti.
Anatomia comparata
Nei pesci, in generale, non vi...
stomaco
Ricorre solo al principio del Convivio, col significato usuale, nell'invito che D. rivolge al settatore di vizii a non accostarsi alla mensa apparecchiata perché lo stomaco suo è pieno d'omori venenosi contrarii, sì che mai vivanda...