tollerare
(ant. o letter. tolerare) v. tr. [dal lat. tolerare, affine a tollĕre «levare»] (io tòllero, ecc.). – 1. a. Sopportare cose, fatti, situazioni spiacevoli o per naturale pazienza o perché si [...] , disagi fisici o materiali, resistere senza riceverne danno o sofferenza: t. il caldo, il freddo, la sete; il mio stomaco non tollera questo tipo di vino; un farmaco ben tollerato dall’organismo. 3. Consentire, entro limiti ristretti e spesso ben ...
Leggi Tutto
fortore
fortóre s. m. [der. di forte1]. – 1. Sapore o odore acre, soprattutto di sostanza alimentare o vino che ha preso il forte: il f. del mosto; d’altre cose, odore spiacevole, forte, penetrante: [...] f. affogante ... saliva dall’erba come da un maceratoio (D’Annunzio); un fresco diverso comincia a vestire la conca, e il f. di mota e di morte si avviva (Pavese). 2. Al plur., non com., sensazione di acidità allo stomaco: avere, sentire i fortori. ...
Leggi Tutto
tunica
tùnica s. f. [dal lat. tunĭca (cfr. tonaca); come termine della moda femm., dal fr. tunique]. – 1. Indumento maschile e femminile usato presso i popoli antichi e soprattutto presso i Romani, che [...] catena Tremano i codici (Carducci). b. In anatomia, nome dato a strati concentrici di organi cavi (tuniche delle arterie, dello stomaco, ecc.) o a rivestimenti di altri (t. vaginale e t. albuginea del testicolo). c. In botanica, nome di strati che ...
Leggi Tutto
che2
che2 〈ké〉 pron. e agg. [lat. quid e altre forme pronominali] (radd. sint.). – È parola frequentissima, con usi varî: può essere pronome relativo, interrogativo, esclamativo, indefinito; con valore [...] è nel suo aspetto un certo che di nordico; vi è non so che di strano in questa faccenda; mi sento un certo che nello stomaco!; avere un che di qualcuno, assomigliargli vagamente: non ti pare che, con quei capelli e la barba, abbia un che di Garibaldi ...
Leggi Tutto
carbossipeptidasi
carbossipeptidaṡi s. f. [comp. di carbo-, ossi- e peptidasi]. – In biochimica, enzima appartenente al gruppo delle idrolasi, che catalizza la scissione dei peptidi e delle proteine. [...] Le carbossipeptidasi più note sono quelle pancreatiche, che nel corso della digestione agiscono nell’intestino sulle proteine alimentari che hanno già subìto nello stomaco l’attacco della pepsina. ...
Leggi Tutto
malacia
malacìa s. f. [dal gr. μαλακία «mollezza» (e «bonaccia»); cfr. lat. malacĭa, che aveva anche il sign. di «languore di stomaco, mancanza d’appetito»]. – In medicina, rammollimento, diminuzione [...] di consistenza di organi o tessuti provocata da alterazioni strutturali, che può verificarsi in vita per processi degenerativi, o in seguito a fenomeni postmortali. Usato anche come secondo elemento di ...
Leggi Tutto
irritabile
irritàbile agg. [dal lat. irritabĭlis]. – 1. Che si irrita, si stizzisce, s’impazientisce facilmente; facile a risentirsi, ombroso: è un uomo i., una donna molto i.; ha un temperamento, un [...] 2. a. Di organi o tessuti o parti del corpo che sono facilmente soggetti a infiammazione: avere la gola, la pelle, gli occhi, lo stomaco, l’intestino i.; con altro senso, e per lo più fig., avere i nervi i., essere facile a scattare, a irritarsi (e ...
Leggi Tutto
esofagodigiunostomia
eṡofagodigiunostomìa s. f. [comp. di esofago, digiuno3 e -stomia]. – In chirurgia, l’anastomosi tra l’esofago e il digiuno, eseguita dopo l’asportazione dello stomaco e di un tratto [...] dell’esofago, in genere per tumori ...
Leggi Tutto
esofagogastroscopia
eṡofagogastroscopìa s. f. [comp. di esofago, gastro- e -scopia]. – In medicina, esame endoscopico dell’esofago e dello stomaco. ...
Leggi Tutto
esofagogastrostomia
eṡofagogastrostomìa s. f. [comp. di esofago, gastro- e -stomia]. – In chirurgia, l’anastomosi tra esofago e stomaco, eseguita in seguito a interventi demolitori dell’esofago per lesioni [...] cicatriziali o neoplastiche ...
Leggi Tutto
stomaco Nell’Uomo e nella maggior parte dei Vertebrati, dilatazione del tratto dell’apparato digerente che fa seguito all’esofago e in cui avviene la cosiddetta chimificazione degli alimenti.
Anatomia comparata
Nei pesci, in generale, non vi...
stomaco
Ricorre solo al principio del Convivio, col significato usuale, nell'invito che D. rivolge al settatore di vizii a non accostarsi alla mensa apparecchiata perché lo stomaco suo è pieno d'omori venenosi contrarii, sì che mai vivanda...