lindore
lindóre s. m. [der. di lindo]. – Aspetto di ciò che è lindo, accuratamente pulito: il l. della biancheria appena stirata; il l. di una stanza, di una casa. ...
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rifare
v. tr. [comp. di ri- e fare] (io rifò o rifàccio, tu rifài, egli rifà, ecc.; coniug. come fare). – 1. Fare di nuovo, in quasi tutti gli usi di fare. In partic.: a. Di cose distrutte, deteriorate, [...] r. un conto. Di cose messe in disordine, o non più in ordine, rimetterle in sesto, riordinarle: r. il letto, la stanza; rifarsi il nodo alla cravatta; di persona, non com., renderla migliore di prima, quindi educarla, incivilirla: Il fare un libro è ...
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casotto
casòtto s. m. [der. di casa]. – 1. Piccola costruzione di una sola stanza, per lo più con pareti di legno e trasportabile, per riparo di guardiani, sentinelle e sim.; anche nome generico per [...] indicare il chiosco dei giornalai, le baracche delle fiere, il teatrino di burattini, il capanno o cabina per spogliarsi e rivestirsi sulle spiagge, il canile, ecc. 2. settentr., volg. Casa di tolleranza, ...
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diesi
dïèṡi s. f. [dal lat. diĕsis: v. diesis]. – Nella metrica italiana, passaggio dalla fronte alla sirima nella stanza della canzone, quasi sempre segnalato dalla rima baciata tra l’ultimo verso della [...] fronte e il primo della sirima o dal netto mutamento del sistema di rime ...
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pieno1
pièno1 agg. [lat. plēnus (della stessa radice di implere, complere, che è anche nel gr. πλέως «pieno», πίμπλημι «riempire», ecc.)]. – 1. a. Che contiene tutto quello che può contenere: un sacco [...] più generico, non assoluto, di cosa che ne contiene altra in gran quantità o che ne ha, ne contiene altre in gran numero: una stanza p. di luce; un cielo p. di stelle; un cassetto p. di carte; un giardino p. di piante; un vestito p. di macchie; un ...
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solo
sólo agg. e avv. [lat. sōlus, e come avv. sōlum e poi sōlō]. – 1. agg. a. Di persona, che è senza compagnia di alcuno, che non ha nessun altro insieme o vicino: Solo e pensoso i più deserti campi [...] di un Dio solo); ha un figlio s., ha quella figlia s.; è il s. amico che ho; non c’è altro pane, è rimasto questo s.; stanza con una s. finestra; mi rimane una s. speranza, una speranza s.; non ha pace un s. momento; ancora un minuto s., e sono da te ...
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divisorio
diviṡòrio agg. [der. di dividere, diviso]. – 1. Che serve a dividere, a separare: muro d. (anche assol. divisorio s. m.), quello che serve a dividere una stanza in due vani, o a separare ambienti, [...] aree contigue e sim.; analogamente, parete d., ecc. 2. In senso più astratto e con accezioni tecniche: a. In diritto, azione d., azione di divisione di una comunione di beni. b. In statistica, valore d., ...
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suffumicare
(non com. suffumigare) v. tr. [dal lat. suffumigare, comp. di sub- e fumigare «esporre al fumo, affumicare»] (io suffùmico o, non com., suffùmigo; tu suffùmichi, non com. suffùmighi, ecc.). [...] – Esporre al fumo o alle esalazioni di vapore o gas; far sì che in un ambiente si sparga fumo, vapore, ecc.: s. una stanza, una caldaia. ...
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ruzzare
rużżare v. intr. [etimo incerto] (aus. avere). – Scherzare, giocare rincorrendosi, stuzzicandosi, riscaldandosi, e anche fingendo di lottare e di picchiarsi: i bambini ruzzavano sul prato; il [...] gattino ruzza con la madre; io ruzzavo con i due cani, rotolandomi per terra, sul solaio, al buio nella stanza accanto (Pea). ...
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scaldare
v. tr. e intr. [lat. tardo excaldare, «mettere nell’acqua calda», der. di cal(ĭ)dus «caldo»]. – 1. tr. a. Rendere caldo o più caldo, portare a una temperatura superiore: s. l’acqua; basta una [...] stufetta per s. tutta la stanza; con sign. partic., s. i banchi, le panche, le seggiole e sim., con riferimento ad alunni o impiegati che non traggono alcun profitto dallo studio o sono improduttivi nel lavoro: mi sono messo a vagare tra i banchi ...
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STANZA (fr. chambre; sp. cuarto; ted. Zimmer; ingl. room)
Bruno Maria Apollonj
Architettura. - Stanza è ogni ambiente definito della casa d'abitazione nel quale, in base a determinati criterî igienici, sia possibile la permanenza e la vita...
STANZA
Mario Pelaez
. Metrica. - Voce della metrica e propriamente elemento della canzone (v.), così chiamato, secondo Dante (De vulg. Eloq., II, ix, 1) perché "dimora capace e ricettacolo di tutta l'arte". Ma fu adoperata dai poeti antichi...