ragnateloso
ragnatelóso agg. [der. di ragnatela]. – 1. letter. Pieno di ragnatele, coperto di ragnatele: stanza, soffitta r.; angoli r., scaffali r. e tarlati. 2. estens. In botanica, di organo o pianta [...] ricoperti di peli fini, lunghi, non fitti, così da sembrare avvolti da una tela di ragno (per es., il fusto di certi cardi) ...
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limitaneo
limitàneo agg. e s. m. [dal lat. tardo limitaneus, der. di limes -mĭtis «limite, confine, frontiera»], letter. – Che appartiene o si riferisce ai confini, alla frontiera. Nell’esercito romano [...] del tardo Impero, soldati limitanei (o, assol., limitanei), truppe di stanza alle frontiere. ...
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segreto2
segréto2 (letter. o dial. secréto) s. m. [lat. secrētum, neutro sostantivato dell’agg. prec.]. – 1. a. Cosa o fatto che si tengono nascosti dentro di sé e non si rivelano a nessuno: il suo passato [...] b. Indica luogo segreto, riposto, appartato, e insieme condizione di segretezza la locuz. nel s. di ...: nel s. della sua stanza, della sua cella, e sim.; anche assol.: Dove già libertade è fiorita, Dove ancor nel segreto matura (Manzoni). In partic ...
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empire
(o émpiere) v. tr. [lat. implēre, comp. di in- e plēre (usato solo in composizione e nei der.: cfr. plenus «pieno»)] (pres. indic. émpio, émpi, émpie, empiamo, empite, émpiono; pres. cong. émpia, [...] ): e. la pentola d’acqua, il bicchiere di vino, il sacco di grano, gli scaffali di libri; e. di merci un magazzino; e. la stanza di gente; e. una pagina di citazioni; spesso il vidi i campi e le profonde Fosse del sangue empir del popol mio (T. Tasso ...
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sporco
spòrco agg. e s. m. [lat. spŭrcus; la -ò- tonica aperta deriva dall’accostamento paretimologico a pòrco] (pl. m. -chi). – 1. Detto di oggetto (o della superficie di un oggetto) la cui nettezza [...] di luogo o ambiente, che è ricoperto o disseminato di rifiuti, immondizie, oggetti o materiali che imbrattano: che casa s.!; una stanza s.; scale s., pavimenti s.; in questa città le strade diventano sempre più sporche; mare s., pieno di rifiuti, o ...
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riordinamento
riordinaménto s. m. [der. di riordinare]. – L’azione di riordinare, il fatto di venire riordinato, e il modo e le forme con cui si eseguono: r. della casa, di una stanza, delle pratiche, [...] il rimetterle nell’ordine precedente, abituale o comunque più opportuno; più com., r. di una biblioteca, di un museo, o r. di un’azienda, della pubblica amministrazióne, del sistema pensionistico, come ...
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riordino
rïórdino s. m. [der. di riordinare]. – Forma molto com. nell’uso (anche burocr.) per riordinamento: attendere al r. della casa, di una stanza; impresa per il r. di appartamenti e uffici; r. [...] di un museo, di un ministero; r. delle pensioni, delle pratiche da evadere ...
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piede
piède s. m. [lat. pes pĕdis, voce di origine indoeuropea]. – 1. a. Nell’anatomia dei vertebrati, l’ultimo segmento dell’arto posteriore dei tetrapodi (detto più propriam., in anatomia comparata, [...] espressioni negative: non muovere p., restare immobile o comunque non spostarsi: da quando mi hai lasciato non ho mosso p. dalla stanza; puntare i p., fermarsi facendo forza sui piedi (più spesso fig., ostinarsi in un’idea, in una posizione, volere a ...
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scaffalare
v. tr. [der. di scaffale]. – 1. Attrezzare con scaffali: s. una parete, una stanza. 2. Disporre ordinatamente libri, pacchi o altri oggetti negli scaffali. ...
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scaffalatura
s. f. [der. di scaffalare]. – Disposizione di più scaffali fissi, costruiti in modo da costituire un unico insieme, e da rivestire per lo più tutte le pareti di un ambiente; con sign. concreto, [...] l’insieme degli scaffali: fece installare nel corridoio d’ingresso e nella stanza grande una s. di ghisa, da magazzino (L. Romano). ...
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STANZA (fr. chambre; sp. cuarto; ted. Zimmer; ingl. room)
Bruno Maria Apollonj
Architettura. - Stanza è ogni ambiente definito della casa d'abitazione nel quale, in base a determinati criterî igienici, sia possibile la permanenza e la vita...
STANZA
Mario Pelaez
. Metrica. - Voce della metrica e propriamente elemento della canzone (v.), così chiamato, secondo Dante (De vulg. Eloq., II, ix, 1) perché "dimora capace e ricettacolo di tutta l'arte". Ma fu adoperata dai poeti antichi...