poltrire
v. intr. [der. di poltro2] (io poltrisco, tu poltrisci, ecc.; aus. avere). – Indugiare oziosamente nel letto o sdraiato in altro luogo, oltre le ore del sonno e del riposo necessario, per sola [...] all’inerzia, all’indolenza: cerca di trovare un lavoro, invece di p. dalla mattina alla sera!; ardeva in quella stanza un buon fuoco, presso al quale v’era una sedia da poltrire (C. Gozzi), cioè una poltrona (con scherz. reinterpretazione ...
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piacere2
piacére2 (ant. placére, piagére, plagére e altre var.) v. intr. [lat. placēre, affine a placare e, come questo, di origine sconosciuta] (pres. indic. piàccio, piaci, piace, piacciamo, piacéte, [...] di carattere estetico, intellettuale, morale: mi piace questo tuo vestito, questa tua pettinatura; mi piace come hai arredato la stanza; mi piace l’arte barocca; il suo ultimo romanzo è piaciuto molto; mi è piaciuta la tua conferenza; non è ...
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volta1
vòlta1 s. f. [lat. volg. *volvĭta, *volta, der. del lat. class. volvĕre «volgere»]. – 1. ant. o letter. a. L’azione, il fatto di voltare o di voltarsi, di girare da una parte o dall’altra, di [...] dei due periodi ritmici in cui si può dividere la sirima (v.) della canzone. Nella ballata (v.), il terzo periodo della stanza, che è conforme alla ripresa. i. In musica, nota di volta, nota estranea all’armonia posta sul tempo debole, distante una ...
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sbrattare1
sbrattare1 v. tr. [lo stesso etimo di imbrattare, con altro prefisso]. – Rendere libero da tutto ciò che ingombra o insudicia: s. la tavola, una stanza; e assol.: ora andate tutti in salotto, [...] perché qui devo sbrattare. Non com. in senso fig., liberare da persone, o anche da animali, non desiderati o pericolosi: s. la zona dai banditi; nessuno lo arrivava in bravura a s. il paese dagli animali ...
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sublocare
v. tr. [comp. di sub- e locare] (io sublòco, tu sublòchi, ecc.). – Locare ad altri una cosa, o parte di essa, che si ha in locazione: s. un appartamento, una stanza, un garage. Nell’uso corrente [...] è più com., anche se meno esatto, subaffittare ...
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penombra
penómbra s. f. [dal fr. pénombre, che riprende il lat. mod. (Keplero) penumbra, comp. del lat. paene «quasi» e umbra «ombra»]. – Condizione intermedia tra l’ombra e la luce; scarsità di luce: [...] la p. del bosco; la tenda, abbassata, teneva la stanza in una discreta p., in una p. riposante; tutta la casa era immersa nella p.; nella p. non riuscivo a distinguere bene gli oggetti; restare, rimanere nella (o in) p., in senso fig., non mettersi ...
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vigilare
v. intr. e tr. [dal lat. vigilare, der. di vigil -ĭlis «vigile»] (io vìgilo, ecc.). – 1. intr. (aus. avere) a. letter. Vegliare, stare sveglio: vigilate Così sempre, o miei figli, e non si lasci [...] Niun dal sonno allacciar (V. Monti); Quando fanciullo, nella buia stanza, Per assidui terrori io vigilava, Sospirando il mattin (Leopardi). b. Stare attento, usare molta attenzione perché qualche cosa avvenga nel modo voluto: vigilate che gli ordini ...
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assito
s. m. [der. di asse1]. – Parete di assi, semplicemente accostate o commesse in vario modo (a maschio e femmina, a bietta, a coprigiunto), tenute assieme da traverse alle quali le assi sono assicurate [...] con chiodi o viti: un a. che serviva a dividere gli spazi assegnati a’ due sessi (Manzoni). Anche, impiantito di tavole di legno: spiava il lieve, cauto scalpiccìo su l’a. della stanza attigua (Pirandello). ...
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esultare
eṡultare v. intr. [dal lat. exsultare, comp. di ex- e saltare «saltare»] (aus. avere). – 1. letter. Con valore vicino al sign. originale latino, saltare, dibattersi, fremere: allor che l’ale [...] Battendo esulta nella chiusa stanza La gallinella (Leopardi); esulta Per l’aere il nembo (Leopardi). 2. Provare grande allegrezza, manifestata spesso con segni esteriori: esultai di gioia all’annuncio; esulta a ciò che sto per dirti!; esultava ...
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STANZA (fr. chambre; sp. cuarto; ted. Zimmer; ingl. room)
Bruno Maria Apollonj
Architettura. - Stanza è ogni ambiente definito della casa d'abitazione nel quale, in base a determinati criterî igienici, sia possibile la permanenza e la vita...
STANZA
Mario Pelaez
. Metrica. - Voce della metrica e propriamente elemento della canzone (v.), così chiamato, secondo Dante (De vulg. Eloq., II, ix, 1) perché "dimora capace e ricettacolo di tutta l'arte". Ma fu adoperata dai poeti antichi...