anti-1
anti-1 [dal gr. ἀντί, ἀντι- «contro»]. – Prefisso usato in voci di formazione dotta (nelle quali il secondo elemento può essere sia un sostantivo come in antincendio o antiruggine, sia un aggettivo [...] troppo ovvio e trasparente, sono stati tralasciati; l’omissione si giustifica soprattutto per i composti formati di prefisso + sostantivo (tutti invar.), i quali si definiscono da sé quando si sostituisca ad anti- la spiegazione «che è contro ...
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articolo
artìcolo s. m. [dal lat. articŭlus, dim. di artus -us «articolazione, arto, membro»]. – 1. Parte variabile del discorso che si premette al sostantivo o a parti del discorso sostantivate, precisando [...] con alcune preposizioni (per es. dal=da il, nel=in il, ecc.), dando luogo a preposizioni articolate. Quanto all’uso, se il sostantivo è preceduto da un aggettivo, l’articolo si premette a questo: il lieto giorno, i bei dipinti, le lunghe e tormentate ...
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determinante
agg. e s. m. e f. [part. pres. di determinare]. – 1. agg. Che determina, cioè provoca direttamente l’avverarsi di un fatto: causa d. (anche s. f.: la d. di un delitto); azione, potere, valore [...] ’articolo, l’aggettivo indicativo o possessivo o numerale, e anche, sotto alcuni aspetti, l’attributo o altro complemento del sostantivo); per es., nella sequenza la fermata dell’autobus, l’elemento dell’autobus è il determinante rispetto al sost. la ...
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peggiorativo
agg. [der. di peggiorare]. – Che è atto a far peggiorare, che introduce peggioramenti: emendamenti p. del testo di legge; provvedimenti p. della situazione politica. In linguistica, alterazione [...] o di un aggettivo un suffisso (in italiano generalm. -àccio) che significa cattiva qualità, o cattivo stato, o sim.; nome (sostantivo o aggettivo) p. è la parola derivata che così si ottiene; anche come s. m.: «ragazzaccio» è il p. di «ragazzo ...
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essere1
èssere1 v. intr. [lat. esse (volg. *essĕre), pres. sum, da una radice *es-, *s- che ricorre anche nel sanscr. ásti «egli è», gr. ἐστί, osco est, ant. slavo jestŭ, ecc.; il perf. fui da una radice [...] a mettere in relazione il soggetto col predicato che è di norma costituito da un aggettivo (la neve è bianca), o da un sostantivo (Carlo è un amico), ma può anche essere un pronome (non so chi egli sia), un verbo all’infinito (questo non è vivere ...
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zero
żèro agg. e s. m. [dal lat. mediev. zèphyrum, adattam. (Leonardo Fibonacci nel Liber abbaci, 1202) dell’arabo ṣifr «nulla, zero», calco del sanscr. śūnyá «vuoto» e poi «zero» (v. anche cifra)]. [...] l’espressione tolleranza zero, v. tolleranza, n. 2 a. j. Nel linguaggio com., con uso leggermente enfatico, posposto a un sostantivo e con funzione attributiva, è talora usato al posto di «senza»: pagamento in 30 rate, con interessi zero; ho faticato ...
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dietro
diètro (ant. drièto) prep. e avv. [lat. de rĕtro]. – 1. prep. a. Nella parte posteriore; di là da un oggetto, da un luogo; dopo (in senso locativo). Si congiunge al nome direttamente o, meno spesso, [...] ’uso com.: hai agito così d. mio consiglio, d. nostro suggerimento. 2. Come avv. è di uso più raro, e sottintende spesso un sostantivo o un pronome (per es.: non guardare d., cioè «dietro a te»), oppure è accompagnato da un altro avv. di luogo: qua d ...
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tre
〈tré〉 agg. num. card. [lat. trēs], invar. (radd. sint.). – 1. a. Il numero intero che, nella successione dei numeri naturali, segue immediatamente al due, e il segno che lo rappresenta (in cifre [...] le tre di notte; ho mangiato alle tre, sono rientrato alle tre; prima delle tre, verso le tre, dopo le tre. d. Locuz. sostantivate: un tre alberi (v. trealberi); i tre anni, nell’ippica, i cavalli di tre anni. 2. Con valore approssimativo: due o tre ...
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superlativo
agg. [dal lat. tardo superlativus, der. di superferre «portare in alto», part. pass. superlatus]. – 1. Altissimo, sommo, eminente: tutte queste qualità egli le possiede in grado s.; è di [...] (T. Tasso). Va qui notato che, nella formazione del superlativo relativo, l’articolo non va preposto al più se già il sostantivo cui si riferisce è preceduto dall’art. determ. (o da prep. articolata): è preferibile quindi nel grado più basso rispetto ...
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nome
nóme s. m. [lat. nōmen, da una radice comune a molte altre lingue indoeuropee (sanscr. nā̆ma, armeno anum, ittita lāman, gr. ὄνομα, got. namo, paleoslavo imę, albanese emër, ecc., forme certamente [...] anche l’aggettivo e, talvolta, le forme nominali del verbo (nome verbale). In senso ristretto, e nell’uso com., il sostantivo, cioè il vocabolo che serve a designare una singola persona, un singolo animale, una singola cosa, o una classe di persone ...
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In grammatica e in linguistica, nome s. (o s. in assoluto), parte del discorso che indica una singola persona, un singolo animale o una singola cosa, o una classe di persone, animali o cose. Nella grammatica greco-latina, il s. non formava una...