terza
tèrza s. f. [femm. sostantivato di terzo]. – 1. In relazione col valore e sign. di numerale ordinale di terzo, per ellissi di un sostantivo: a. La terza classe di una scuola: fare, frequentare [...] la t. elementare, la t. media; gli alunni di t. liceo; la t. B; essere promosso in terza. b. La terza classe di un treno (abolita dal 1956) o di un piroscafo: biglietto di t.; viaggiare in t.; i passeggeri ...
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cinquemila
agg. num. card. [comp. di cinque e mila]. – Cinque volte mille; numero composto di cinque migliaia (in scrittura numerica 5000): c. metri; c. nuovi iscritti; un assegno di c. euro; e sottintendendo [...] un sostantivo: una cambiale da c. euro; alla manifestazione erano in cinquemila. Con valore indeterminato, per indicare genericamente una quantità notevole: ci saranno almeno c. pratiche da sbrigare. ...
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sorella
sorèlla s. f. [der. del lat. soror, sul modello del corrispondente masch. fratello]. – 1. Ciascuna delle figlie nate dagli stessi genitori, considerata in rapporto con gli altri figli: mia s., [...] . la mia s., la tua s.; ma sempre con l’articolo nel plur.: le mie s., le nostre s., e quando il possessivo o il sostantivo è seguito da un aggettivo o un’apposizione: la mia s. minore o più piccola, la tua bella s.; la mia s. farmacista); s. carnale ...
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due
(ant. duo, dòi, duòi [talora anche declinati, con il femm. due, dòie, duòie]; ant. e pop. tosc. dua, e in posizione proclitica du’) agg. num. card. [lat. duo, femm. duae], invar. – 1. a. Numero formato [...] di danari, ecc., e anche il due di briscola (fig., contare quanto il due di briscola, pochissimo o niente); sottintendendo un altro sostantivo (giorno, anno, ecc.): la riunione è stata fissata per il due del prossimo mese; è del due o del ’2 (cioè è ...
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duecento
duecènto (tosc. o letter. dugènto; letter. ducènto) agg. num. card. [comp. di due e cento], invar. – Numero uguale a due volte cento, e il segno che lo rappresenta (in cifre arabe 200, in numeri [...] romani CC): scuola di d. alunni; abita a d. metri da qui; e sottintendendo un sostantivo: al convegno eravamo in d.; corsa dei d. piani, gara di nuoto dei d. stile libero; andare a d. all’ora (e fare i d., raggiungere i duecento). Come s. m., il D. o ...
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diretto
dirètto agg. e s. m. [part. pass. di dirigere; dal lat. directus, part. pass. di dirigĕre]. – 1. agg. Con uso più prossimo alla natura di participio e con i sign. proprî del verbo: a. Rivolto, [...] polline di un fiore va a finire sullo stimma dello stesso fiore. c. In chimica, colorante d. (o colorante sostantivo), colorante organico capace di tingere direttamente le fibre vegetali (raion, cotone, ecc.); legame d., il legame covalente, chiamato ...
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duemila
(pop. dumila) agg. num. card. [comp. di due e mila], invar. – Numero uguale a due volte mille (in cifre arabe 2000, in numeri romani MM): d. euro, d. spettatori; e sottintendendo un sostantivo [...] generico: al corteo erano in duemila. Come s. m., il Duemila, l’anno 2000 o, più spesso, il sec. 21°. ◆ Il corrispondente numerale ordinale è duemillèṡimo ...
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lontano
agg. e avv. [lat. *longitanus, der. di longe «lontano, lungi»]. – 1. agg. a. Che si trova a relativamente grande distanza o è separato da lungo intervallo nello spazio: regione, città l.; nel [...] con la prep. per, indicando il moto verso luogo: partire per l., cioè per luoghi lontani (e qui ha già quasi valore di sostantivo). b. Locuzioni fig.: è un uomo che vede l., sagace nel prevedere il corso e lo sviluppo degli eventi; mirare l., tendere ...
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loro
lóro pron. pers. e agg. poss. [lat. illōrum, genit. pl. di ille «egli, quello»]. – 1. Pronome di 3a pers. plur., masch. e femm., riferito generalmente a persone, talvolta anche ad animali e cose [...] Nell’uso burocratico, ormai disus., il di loro padre e sim., costruzione involuta e non bella per il loro padre, e sim. Col sostantivo sottinteso: la mia casa è più ampia della loro; e sostantivato: è uno dei loro (cioè, fa parte della loro compagnia ...
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anaforico
anafòrico agg. [dal lat. tardo anaphorĭcus, gr. ἀναϕορικός, der. di ἀναϕορά «anafora»] (pl. m. -ci). – 1. Di anafora, come termine della retorica: costrutto a., quello in cui le proposizioni [...] parole uguali (per gli esempî, v. anafora, nel sign. 2); termine a., elemento lessicale (pronome dimostrativo, avverbio, sostantivo, ecc.), che richiama la nozione di una persona o cosa nominata precedentemente, o riassume un concetto precedentemente ...
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In grammatica e in linguistica, nome s. (o s. in assoluto), parte del discorso che indica una singola persona, un singolo animale o una singola cosa, o una classe di persone, animali o cose. Nella grammatica greco-latina, il s. non formava una...