radio-
ràdio- [dal lat. radius «raggio»]. – Primo elemento di moltissime parole composte della scienza e della tecnica, nelle quali indica genericamente un rapporto con energia radiante o con radiazioni [...] servizi di radiodiffusione, significati per i quali è frequentissima nell’uso com. la forma abbreviata radio1 s. f., si è preferito per lo più indicare nell’etimologia come primo componente questo sostantivo anziché il prefissoide radio- nel sign. c. ...
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tecnificare
v. tr. [der. di tecnico] (io tecnìfico, tu tecnìfichi, ecc.), non com. – Rendere tecnico, tecnicizzare; in partic., dare significato e carattere tecnico, rendendolo un termine specialistico [...] e settoriale, a un vocabolo della lingua comune: per es., il sostantivo modulo si tecnifica (o si tecnicizza) quando dai varî significati con cui è comunemente usato acquista le accezioni specifiche che gli sono date nelle tecnologie elettroniche, in ...
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rosseggiare
v. intr. [der. di rosso] (io rosséggio, tu rosséggi, ecc.; aus. avere). – Diventare, essere di colore rosso o tendente al rosso: il cielo rosseggiava a levante; Del proprio sangue rosseggiar [...] il Vesuvio, come un notturno tramonto, tra le fronde nere dei pini (C. Levi). Nell’infinito, con valore di sostantivo: E ’l primo rosseggiar dell’orizzonte (Poliziano). ◆ Part. pres. rosseggiante, anche come agg.: un tramonto rosseggiante; terra ...
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deverbale
agg. e s. m. [der. di verbo, col pref. de-]. – In linguistica, di vocabolo (aggettivo o sostantivo) derivato da un verbo; per es. in latino dictator da dictare, in italiano ferita, ferimento, [...] feritore, feritoia da ferire ...
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di1
di1 prep. [lat. de]. – Si accoppia con l’articolo, formando le preposizioni articolate del, dello, della, dei, degli, delle, che sono talora adoperate come articoli partitivi (per l’uso di questi, [...] mi abbattei, mi capitò di entrare] ... in casa questo valente religioso (Sacchetti); in casa la Narducci (Leopardi). In dipendenza da sostantivi di significato verbale, indica ora il soggetto di un’azione o di un sentimento: la partenza del treno, l ...
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gia
già avv. [lat. iam]. – 1. a. Riferito a un verbo o a una locuz. in funzione di predicato, indica che nel momento in cui si parla, o di cui si parla, un fatto è ormai compiuto o sta compiendosi o [...] luogo. c. Per l’addietro, in tempi passati: in Firenze fu già un giovane chiamato Federigo (Boccaccio). Davanti a un sostantivo, e sottintendendo i verbi essere o chiamarsi, indica che la persona o la cosa nominata non esercita più quell’ufficio, non ...
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pro-1
pro-1 〈prò〉 [dal lat. pro-]. – Prefisso verbale e nominale di molte parole derivate dal latino o formate modernamente, con varia funzione e diversi sign.: 1. In verbi (generalmente provenienti [...] , talora i collaterali di quelli (proavo, progenitori, prozio) o, meno spesso, i discendenti (pronipote) dei parenti designati dal sostantivo a cui si premette. 3. Con senso di «invece di, in luogo di», si prepone soprattutto a nomi designanti una ...
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peggiore
peggióre (ant. piggióre) agg. [lat. peior -oris, compar. di malus «cattivo»; cfr. peggio]. – 1. È il compar. di cattivo, molto più frequente del compar. regolare più cattivo, eccetto quando [...] altri; soprattutto al plur.: i peggiori non devono essere imitati, ma biasimati. b. ant. Con valore neutro, sottintendendo un sostantivo: veggio ’l meglio, et al peggior m’appiglio (Petrarca), al peggior partito; egli, come avviene, forse venendo al ...
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neo-
nèo- [dal gr. νεο-, forma che assume in composizione l’agg. νεός «nuovo, recente»]. – 1. Primo elemento di parole composte, derivate dal greco o formate modernamente (anche nella terminologia lat. [...] di nuovo o nuova: per es., neotestamentario, del Nuovo Testamento; neozelandese, della Nuova Zelanda, ecc. 2. In alcuni casi ha valore di sostantivo, subordinato al secondo elemento compositivo: neofilia, neofobia, amore, avversione del nuovo. ...
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mero
mèro agg. [dal lat. merus], letter. – 1. a. Puro, schietto: Come raggio di sole in acqua mera (Dante). Propr., non mescolato con altre sostanze, e si diceva presso i Romani soprattutto del vino [...] , sostantivato, merum era spesso usato come sinon. di vinum). b. Nell’uso odierno, soltanto in senso fig., di solito preposto al sostantivo, di cui riduce il significato ai suoi limiti più stretti e più proprî: per m. caso (per puro caso, per un ...
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In grammatica e in linguistica, nome s. (o s. in assoluto), parte del discorso che indica una singola persona, un singolo animale o una singola cosa, o una classe di persone, animali o cose. Nella grammatica greco-latina, il s. non formava una...