fuorche
fuorché (o 'fuòr che'; non com. 'fuòri che') cong. – Eccetto che, tranne che; si usa davanti a verbi di modo infinito o anche davanti a sostantivi o pronomi, con valore eccettuativo e di solito [...] in correlazione con tutto o tutti, ogni, nessuno: tutti argomenti A la salute sua eran già corti, Fuor che mostrarli le perdute genti (Dante); erano tutti presenti all’appello fuorché lui; non parla con ...
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fuori
fuòri (pop. fòri e fòra; ant. e poet. fuòra; ant. fòre e fuòre) avv. e prep. [lat. fŏris, fŏras]. – 1. avv. a. Nella parte esterna, esternamente, rispetto a un luogo, a un ingresso, o anche, parlando [...] il nemico (D’Annunzio). Per la locuz. prepositiva fuori che o fuor che, v. fuorché. 2. Come prep. si unisce al sostantivo direttamente (soprattutto in locuz. particolari) o mediante la prep. di (meno spesso da): f. d’Italia, f. della stanza, f. città ...
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-morfo
-mòrfo [dal gr. -μορϕος, dal tema di μορϕή «forma»]. – Secondo elemento di parole composte derivate dal greco o formate modernamente (antropomorfo, isomorfo, allomorfo, eteromorfo, ecc.), che [...] significa «che ha forma di». Agli aggettivi in -morfo corrispondono spesso sostantivi astratti in -morfìa o, più comunem., in -morfismo. Nella classificazione zoologica, il plur. -morfi è la traduzione ital. del lat. scient. -morpha, che indica ...
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affetta-
affétta-. – Primo elemento compositivo che rappresenta il verbo affettare 2 in alcuni sostantivi della lingua dell’uso o del linguaggio commerciale e pubblicitario, indicanti arnesi di vario [...] tipo, talora anche molto semplici, usati in cucina, o in laboratorî e negozî di vendita, per affettare sostanze alimentari diverse. Oltre ad affettacarne qui registrato, altri ve ne sono, che non si registrano ...
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ex-
〈èks〉 pref. – È la prep. lat. ex (v. ex), molto usata in latino come prefisso per la formazione di verbi e loro derivati, sia nella forma intera ex-, davanti a vocale e alle cons. c, p, q, s, t (come [...] il prefisso è assai scarsamente produttivo per la formazione di termini nuovi (compare in pochissimi composti dotti, anche sostantivi, come exema, exencefalia), esso è presente nelle parole derivate o adottate dal latino, senza modificazione fonetica ...
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possessivo
agg. [dal lat. possessivus, der. di possidere «possedere», part. pass. possessus]. – 1. Che esprime il concetto di possesso, che indica a chi una cosa appartiene. In grammatica: a. Aggettivi [...] aggettivi possessivi esprimono, rispetto ai pronomi personali io, tu, egli, ecc., anche le altre relazioni che, rispetto a sostantivi, sono espresse dal complemento di specificazione (così la tua partenza «il fatto che tu parti», i nostri educatori ...
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-uccio
-ùccio [lat. -ūceus] (f. -ùccia; f. pl. -ucce). – 1. Suffisso che serve a formare sostantivi e aggettivi alterati con valore diminutivo, di tono ora vezzeggiativo ora, e più spesso, spregiativo: [...] tesoruccio, casuccia, guadagnuccio, gentuccia (gente meschina), robuccia (roba scadente), ecc. 2. Come agg., nel linguaggio fam., misero, scadente: un affaruccio uccio uccio; questo vestito si è fatto ...
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schiavitudine
schiavitùdine s. f. [variante di schiavitù, formata sull’analogia dei sostantivi in -udine], ant. – Schiavitù: liberarvi dalla s. di questo o di quel particolare scrittore delle cose naturali [...] (Galilei) ...
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morto
mòrto agg. e s. m. [part. pass. di morire; lat. mŏrtuus, part. pass. di mŏri «morire»]. – 1. agg. a. Di persona o di animale, che ha cessato di vivere: lo trovarono m.; seppellire i soldati m.; [...] in mille modi, parendogli che colla loro avarizia fossero di impedimento alla sua fortuna (Rovetta). ◆ Dim. morticino (v. morticino2); pegg., roman., mortàccio (soprattutto al plur., in volgari forme d’imprecazione), l’uno e l’altro come sostantivi. ...
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-coro
-còro [v. -corìa]. – Secondo elemento di aggettivi composti della terminologia botanica (per es. anemocòro, zoocòro, ecc.), corrispondenti ai sostantivi astratti in -corìa. ...
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In linguistica, derivati di sostantivi e anche di aggettivi, talora di verbi, intesi a dare connotazione affettiva alla parola originaria; sono formati con gli stessi suffissi dei diminutivi, soprattutto -ino, -etto, -uccio. Per i nomi propri,...
REGOLA O REGOLO?
Sono due sostantivi di genere diverso che derivano (più o meno direttamente) dallo stesso etimo.
• Il femminile regola (dal latino regulam) significò dapprima ‘assicella di legno, regolo’ e in seguito, in senso traslato, ‘norma,...