solfeggiosolféggio s. m. [der. di solfeggiare]. – 1. Sistema di lettura musicale consistente nel rappresentare fonicamente, nel rendere cioè sensibile all’orecchio, proferendo i nomi delle note, do-re-mi-fa-sol-la-si, [...] al canto si accompagna talvolta anche un movimento della mano che marca i tempi della battuta. 2. Per estens., brano di musica vocale senza parole destinato a essere usato per esercizio di solfeggio (spec. al plur., come titolo di opere didattiche). ...
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solfa
sòlfa (pop. tosc. zòlfa) s. f. [comp. con il nome delle due note musicali sol e fa]. – 1. ant. Solfeggio, rappresentazione di un motivo musicale per mezzo del solfeggio: battere la s., battere [...] il tempo, e, in senso fig., comportarsi da padrone. 2. fig. a. Suono, rumore insistente, noioso e fastidioso: la notte, i gatti fanno una s. che non ti lascia dormire. b. Ripetizione monotona e noiosa ...
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solfeggiare
v. tr. [der. di solfa, in quanto nella solmisazione le note sol e fa rappresentavano la base di due dei tre esacordi, e oggi portano le due chiavi più usate] (io solféggio, ecc.). – Leggere [...] la musica con il solfeggio (v.): s. uno spartito, un brano musicale; frequente con uso assol.: saper s.; imparare a solfeggiare. ...
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meloplasto
s. m. [dal fr. méloplaste, comp. del gr. μέλος «canto, melodia» e -plaste «-plasto»]. – Mezzo sussidiario per l’insegnamento del solfeggio, che consiste in un quadro contenente un pentagramma, [...] nel quale la bacchetta dell’insegnante si muove a indicare, sulle linee o negli spazî, le note che nel tempo stesso vengono solfeggiate dall’insegnante o dall’alunno. ...
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dettato
(ant. dittato) s. m. [der. (e più propriam. part. pass.) di dettare; cfr. anche lat. dictatum (part. pass. neutro sostantivato di dictare «dettare»), usato per lo più al plur., dictata, con il [...] il d.; errori di dettato. Per analogia, nella didattica musicale, d. musicale, esercizio (che fa parte del corso di solfeggio) consistente nell’addestrare l’allievo a trascrivere sul pentagramma una melodia che l’insegnante suona o canta. 2. letter ...
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studio
stùdio s. m. [dal lat. studium, der. di studere «aspirare a qualche cosa, applicarsi attivamente»]. – 1. a. L’azione, il fatto di studiare; applicazione volta all’apprendimento di quanto è stato [...] o soggetti reali, naturali. In musica, breve componimento strumentale (per quelli vocali sono più com. i termini esercizio, o solfeggio, vocalizzo, ecc., secondo i tipi) composto o destinato ad abituare l’allievo di uno strumento ad affrontare e ...
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metodo
mètodo s. m. [dal lat. methŏdus f., gr. μέϑοδος f., «ricerca, indagine, investigazione», e anche «il modo della ricerca», comp. di μετα- che include qui l’idea del perseguire, del tener dietro, [...] ., sono esposti, soprattutto sotto forma di esercizî, graduando le difficoltà in modo da renderne facile l’apprendimento: m. di solfeggio, di canto, di fisarmonica (o per fisarmonica), di disegno, di calligrafia. Anche come titolo dell’opera: M. di ...
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ut
s. m. – Nome che dal sec. 11° al 17° indicò la prima nota della scala musicale fondamentale, cui il musicologo G. B. Doni, nella prima metà del Seicento, sostituì la sillaba do meglio atta al solfeggio [...] e quindi rimasta vittoriosa in Italia (mentre in altre nazioni, per es. in Francia, in Germania, ut è tuttora in uso). Il nome di ut venne tratto, come quelli delle altre note musicali, dall’inno a s. ...
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solfeggio Sistema di lettura musicale consistente nel declamare i nomi delle note, il loro significato ritmico e melodico; in particolare, con riferimento ai due momenti in cui si divide l’esercizio, s. parlato, dove ci si limita a denominare...
BERNARDINI, Andrea
Raoul Meloncelli
Nacque a Buti (Lucca) nell'agosto 1824. Apprese le prime nozioni di solfeggio dal padre, dilettante di musica, che lo introdusse, ancora fanciullo, nella cantoria della chiesa maggiore. In questo periodo...