ragione
ragióne s. f. [lat. ratio -onis (der. di ratus, part. pass. di reri «fissare, stabilire»), col sign. originario di «conto, conteggio»]. – 1. a. La facoltà di pensare, mettendo in rapporto i concetti [...] Ragionamento significa anche nella locuz. pigra r., con cui si traduce talora il lat. ignava ratio, meglio noto come pigro sofisma (v. pigro). b. Argomentazione o dimostrazione, prova o argomento, di cui ci si vale in un ragionamento per persuadere ...
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calvo
agg. [lat. calvus]. – 1. Che non ha capelli, detto della testa o della persona: avere il capo c.; diventare calvo. Per estens., non com., di terreno o rilievo spoglio di vegetazione; frequente [...] (per es., Monte Calvo). 2. s. m. Nome di alcune razze locali di frumento dalle spighe mutiche. 3. Argomento del c., sofisma analogo a quello del «mucchio» o dell’«acervo»: se chi è chiomato perde un solo capello, non per ciò diventa calvo; ma non ...
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causa
càuṡa s. f. [dal lat. causa; cfr. cosa]. – 1. a. Fatto o avvenimento che provoca un determinato effetto, che è origine o occasione di un altro fatto: l’umidità è c. di malattie; il contatto dei [...] produce direttamente l’evento, ma determina l’intervento della causa efficiente che propriamente lo produce. Nella logica, falsa c., sofisma materiale, indicato di solito con le frasi latine non causa pro causa e post hoc ergo propter hoc: consiste ...
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paralogismo
s. m. [dal lat. tardo paralogismus, gr. παραλογισμός, comp. di παρα- «para-2» e λογισμός «riflessione, ragionamento»]. – Ragionamento fallace, ossia falso ma con apparenza di verità, per [...] alcuni distinto dal sofisma in quanto non conterrebbe l’intento consapevole di ingannare argomentando; per Aristotele, è tale ogni falso sillogismo, cioè ogni ragionamento errato quanto alla forma, a causa della presenza di un termine medio non ...
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fisima
fìṡima s. f. [prob. adattam. e accorciamento pop. di sofisma]. – Idea priva di fondamento, fissazione, oppure capriccio, desiderio o aspirazione stravagante: è pieno di fisime; ha molte f.; s’è [...] messo in testa certe f.!; gli è venuta la f. di fare l’attore ...
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cavillazione
cavillazióne s. f. [dal lat. cavillatio -onis «facezia, sofisma»], letter. – Il cavillare; disputa o interpretazione fatta di cavilli, di ragionamenti inconcludenti; pretesto. ...
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sorite1
sorite1 s. m. [dal lat. sorites, gr. σωρείτης o σωρίτης, der. di σωρός «mucchio, cumulo»]. – 1. Termine usato dallo scrittore greco Diogene Laerzio (3° sec. d. C.) per indicare una delle argomentazioni [...] sofistiche (nota anche come sofisma del mucchio o dell’acervo) da lui attribuite a Eubulide di Mileto (e da Aristotele invece, sia pure in altra forma, a Zenone), che fu poi largamente usata dagli scettici greci per dimostrare l’impossibilità di ...
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post hoc, ergo propter hoc
〈... òk ... òk〉 (lat. «dopo questo, e quindi a causa di questo»). – Sofisma per cui si afferma che c’è un rapporto di causalità tra due avvenimenti per il solo fatto che l’uno [...] è posteriore all’altro. V. anche cum hoc vel post hoc ecc ...
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fallacia
fallàcia s. f. [dal lat. fallacia] (pl. -cie). – 1. L’essere fallace, ingannevole: la f. degli uomini; f. d’un indizio, d’una promessa. Con senso più concr. (anche al plur.), atto, parola, argomento [...] : quanto più altri s’affatica in voler sostener il falso, ... tanto più e più gravi fallacie produce ’n campo (Galilei). 2. Nel linguaggio filos., argomentazione credibile ma logicamente viziata e quindi falsa; è sinon., in senso ampio, di sofisma. ...
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petizione
petizióne s. f. [dal lat. petitio -onis, der. di petĕre «chiedere»]. – 1. a. In senso generico, spec. nell’uso ant. e letter., domanda, richiesta che ha per fine di ottenere qualche cosa: dove [...] αἰτεῖσϑαι τὸ ἐν ἀρχῇ, propr. «assumere come vero ciò che è enunciato da principio») con cui si designa il sofisma consistente nel presupporre implicitamente dimostrata la stessa tesi che si pretende di dimostrare: il cosiddetto ᾿circolo vizioso’ è il ...
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sofisma Termine greco che inizialmente significò ogni manifestazione concreta della σοϕία, cioè della sapienza dell’uomo; più tardi venne usato per designare, in generale, ogni argomentazione speciosa, in apparenza valida ma in realtà ingannevole....
sofisma
Cesare Vasoli
D. usa questo termine in Pd XI 6 (e chi regnar per forza e per sofismi) nel senso comunemente inteso dalla letteratura logica scolastica che con esso indicava un tipo di ragionamento falso, ma proposto in modo da apparire...