dieresi
dïèreṡi s. f. [dal lat. tardo diaerĕsis, gr. διαίρεσις, propr. «divisione, separazione», der. di διαιρέω «disgiungere»]. – 1. a. In fonetica, la divisione di un gruppo vocalico nel corpo di una [...] . – Nella pronuncia corretta dell’italiano, la dieresi si ha di norma nei gruppi a, e, o + vocale tonica (es. paura, beato, soave), senza eccezioni, e nel gruppo u + vocale tonica (es. zuavo), con le due eccezioni del dittongo uò (es. buono) e dei ...
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piagare
v. tr. [lat. tardo plagare «battere, ferire», der. di plaga: v. piaga] (io piago, tu piaghi, ecc.). – 1. Provocare la formazione di una o più piaghe: lo scarpone stretto gli aveva piagato la [...] b. fig. Affliggere profondamente, tormentare, e in partic. far innamorare di un amore improvviso e intenso, spec. se inappagato: L’atto soave, e ’l parlar saggio umìle Che movea d’alto loco, e ’l dolce sguardo Che piagava il mio core ... Sono spariti ...
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doglio
dòglio (letter. dòlio nel sign. 1) s. m. [lat. dōlium]. – 1. Grande vaso a forma tondeggiante nel quale i Romani conservavano liquidi (olî, vino, ecc.) e aridi (grano, legumi); in età arcaica, [...] senso più generico, vaso, recipiente: il vino Color di fiamma nel ben chiuso d. (Pascoli); anche fig.: me non asperse Del soave licor del d. avaro Giove (Leopardi, nell’Ultimo canto di Saffo, con allusione al vaso pieno di felicità, di cui, secondo ...
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adombrare
(pop. tosc. aombrare) v. tr. [dal lat. adumbrare «abbozzare», der. di umbra «ombra»] (io adómbro, ecc.). – 1. Coprir d’ombra, oscurare: dense nuvole adombravano il cielo; gli ulivi che adombrano [...] i poggi; in sul tempo che più leve il sonno E più soave le pupille adombra (Leopardi); adombrò d’un vel nero La faccia con gli occhi stellanti (Carducci); intr. pron., coprirsi d’ombra: se innanzi a me nulla s’aombra, Non ti maravigliar (Dante); non ...
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adornatore
adornatóre s. m. e agg. (f. -trice) [der. di adornare], ant. – Chi adorna, che adorna: la nobile natura in adolescenza ubidente, soave e vergognosa, e adornatrice de la sua persona si mostra [...] (Dante) ...
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ambrosio
ambròṡio agg. [dal lat. ambrosius, con lo stesso sign.; cfr. gr. ἀμβρόσιος «immortale»], letter. – Che ha profumo o sapore d’ambrosia: le tremava [a Diana] L’a. manto sul bel corpo (V. Monti); [...] egli bevve il vino Delle tue vigne ambrosio (D’Annunzio); estens., soave, delizioso: Né tra le dita ambrosie Più ti splendea la lira (Carducci). ...
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intonare1
intonare1 (ant. intuonare) v. tr. [dal lat. mediev. intonare, der. di tonus «tono»] (io intòno, ant. intuòno, ecc.). – 1. a. Mettere in giusto tono la voce o una nota cantata, variandone opportunamente [...] alcuno de’ sonetti o vero canzoni dell’autore intonò (Buti); le quali parole Minuccio prestamente intonò d’un suono soave e pietoso (Boccaccio). ◆ Part. pass. intonato, anche come agg.: un «mi» perfettamente intonato; ha una voce intonata; il violino ...
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marca2
marca2 s. f. [dal germ. marka «segno di confine»; cfr. la voce prec.], ant. – 1. Regione di confine. In partic., come termine storico, nell’impero carolingio e negli stati formatisi dopo la sua [...] periodo dell’annessione alla Germania nazista (1938-1945). 2. Per estens., ant., regione in genere: io udi’... Parlare in modo soave e benigno, Qual non si sente in questa mortal m. (Dante), in questo mondo mortale, sulla Terra; Avean piene le ripe ...
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inseverimento
s. m. Inasprimento, il diventare severo o più severo. ◆ «È un trend verificato da indagini svolte sotto il controllo Cee – sottolinea [Paolo] Scolari – e che ha consigliato il Parlamento [...] alla riduzione fiscale, che cosa al sostegno delle famiglie, come rimodulare le sovvenzioni all’industria e così via. (Sergio Soave, Avvenire, 26 giugno 2004, p. 2, Seconda pagina).
Derivato dal v. intr. inseverire con l’aggiunta del suffisso -mento ...
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labbia
làbbia s. f. [lat. labia o labea «labbro», di solito usato al plur.], invar., ant. – 1. Faccia, volto, aspetto: I’ credo ben ch’al mio duca piacesse, Con sì contenta l. sempre attese Lo suon de [...] le parole vere espresse (Dante); E par che de la sua l. si mova Un spirito soave pien d’amore (Dante). Per estens., la figura umana: su per la groppa [del centauro] Infin ove comincia nostra l. (Dante). 2. Al plur., labbra: A l’arse labbia, al ...
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Soave Comune della prov. di Verona (22,7 km2 con 6847 ab. nel 2008). Il centro è posto a 40 m s.l.m. alle estreme propaggini dei Monti Lessini, sulle rive del torrente Tremegna (affluente dell’Alpone). Ha aspetto assai suggestivo, per la cinta...
soave
Alessandro Niccoli
La definizione semantica proposta in Cv II VII 5 ‛ soave ' è tanto quanto ‛ suaso ', cioè abbellito, dolce, piacente e dilettoso, è suffragata con un etimo ovviamente inaccettabile, desunto da Uguccione da Pisa (Busnelli,...