ponfo
pònfo (o pòmfo) s. m. [dal gr. πομϕός «bolla2»]. – In dermatologia, rigonfiamento circoscritto della pelle, di forma irregolarmente rotondeggiante, liscio, di colorito inizialmente rosso o roseo, [...] pochi secondi e di scomparire più o meno rapidamente; può essere prodotto da cause che agiscono localmente (punture d’insetti, contatto con foglie d’ortica, ecc.) o essere sintomo di fenomeni morbosi diversi (orticaria, reazioni anafilattiche, ecc.). ...
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grillante
p. pres. e s. m. e f. (iron.) Seguace di Beppe Grillo, uomo di spettacolo e attivista politico. ◆ tra gli insultati, «italiani di m...», bon ton a parte, tra i ribelli del sistema, iniziano [...] novità, né una garanzia. L’idea che ci sia un limite di età alla politica e che questo sia un sintomo di rinnovamento e di cambiamento assomiglia molto alla tecnica di dipingere le facciate dei palazzi spacciando tutto ciò come una ristrutturazione ...
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manifestazione
manifestazióne s. f. [dal lat. tardo manifestatio -onis]. – 1. a. L’azione, il fatto del manifestare o del manifestarsi: m. di gioia, di dolore, d’amore; non ci ha dato ancora una m. sicura [...] qualcosa: gemiti, sospiri e altre m. di dolore; mi confortò con molte m. d’affetto; anche, fatto che serve come sintomo e indizio di un determinato fenomeno: si ebbero allora le prime m. del male; manifestazioni dell’attività psichica; le prime m ...
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interpretazione
interpretazióne (tosc. o letter. interpetrazióne) s. f. [dal lat. interpretatio -onis, lat. pop. interpetratio]. – 1. L’atto e, più spesso, il modo d’interpretare, cioè, in genere, di [...] , il processo mediante il quale l’analista delucida ed espone il significato, altrimenti latente, di un sogno, di un sintomo o più genericam. di un comportamento, non chiari perché inconsci); i. degli auspìci, nella divinazione; i. benevola, maligna ...
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adiadococinesi
adiadococinèṡi (o adiadococineṡìa) s. f. [comp. di a- priv. e diadococinesi (a)]. – In medicina, perdita della capacità di eseguire rapidamente e ripetutamente piccoli movimenti antagonistici [...] (per es., flessione ed estensione delle dita, o pronazione e supinazione delle mani), che di solito è sintomo di lesione del cervelletto. ...
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somatopatico
somatopàtico agg. [der. di somatopatia] (pl. m. -ci). – In medicina, di sintomo connesso a somatopatia, o (anche come sost.) di individuo che ne è affetto. ...
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atassia
atassìa s. f. [dal gr. ἀταξία, comp. di ἀ- priv. e τάξις «ordine»]. – In medicina, disturbo neurologico che si manifesta o nell’esecuzione dei movimenti, che vengono effettuati senza misura o [...] partic.: a. locomotoria, altra denominazione della tabe dorsale (v. tabe), per il caratteristico disturbo dell’andatura, suo sintomo più clamoroso. A. familiare o ereditaria, malattia sistematica degenerativa che compare in più membri di una stessa ...
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aortalgia
aortalgìa s. f. [comp. di aorta e -algia (v. algia)]. – In medicina, sensazione dolorosa localizzata nella regione retrosternale, con frequenti irradiazioni alle spalle, al collo e al braccio [...] sinistro; è sintomo di sofferenza o lesione delle pareti dell’arco dell’aorta (aneurisma, aortite). ...
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sonnambulismo
(meno com. sonnambolismo) s. m. [dal fr. somnambulisme, der. di somnambule «sonnambulo»]. – Attività automatica motoria che si svolge di regola nella prima parte della notte, durante il [...] , lavarsi, rimuovere ostacoli lungo il percorso, ecc.); è relativamente frequente nell’infanzia, in cui acquista significato patologico come sintomo di nevrosi (analogamente alla sua manifestazione nell’adulto) solo se si ripete con grande frequenza. ...
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xerofonia
xerofonìa s. f. [comp. di xero- e -fonia]. – In medicina, termine equivalente a raucedine o arrochimento, sintomo comune alla maggior parte delle malattie della laringe. ...
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sintomo Nel linguaggio medico, fenomeno con cui si manifesta lo stato di malattia. I s. si distinguono in obiettivi, se possono essere percepiti da un osservatore esterno, e in soggettivi, se possono essere avvertiti solo dal paziente. Sono...
sintomo
Fenomeno con cui si manifesta lo stato di malattia. I s. si distinguono in obiettivi, se possono essere percepiti da un osservatore esterno, e in soggettivi, se possono essere avvertiti solo dal paziente. Sono detti patognomonici quando...