neologismo
s. m. [dal fr. néologisme, comp. di néo- «neo-» e gr. λόγος «parola», col suff. –isme «-ismo»]. – In genere, parola o locuzione nuova, non appartenente cioè al corpo lessicale di una lingua, [...] significato nuovo a parola già esistente; si parla allora di n. semantico, per distinzione dagli altri, che sono detti n. lessicali (e talora, quando l’innovazione consiste in sintagmi più o meno complessi anziché in parole singole, n. sintattici). ...
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ricostruzione
ricostruzióne s. f. [der. di ricostruire]. – 1. L’azione, l’operazione e il lavoro di ricostruire, il fatto di venire ricostruito; con valore più concr., il modo con cui si attuano o risultano [...] dei documenti delle lingue storiche che formano un gruppo genealogicamente affine, elementi lessicali, fonetici, morfologici e sintattici di una precedente fase linguistica, protostorica o preistorica, unitaria o relativamente più unitaria, di cui ...
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subordinazione
subordinazióne s. f. [dal lat. mediev. subordinatio -onis]. – 1. a. La condizione oggettiva di chi dipende da altre persone gerarchicamente superiori per grado e per autorità; in senso [...] (v. comprensione, n. 2 b; intensione, n. 2; estensione, n. 2 d). 3. In grammatica e linguistica, la relazione sintattica che si stabilisce tra due proposizioni collocate nel periodo su piani diversi, in modo che l’una, detta subordinata, risulti ...
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assoluto2
assoluto2 agg. [dal lat. absolutus, part. pass. di absolvĕre «sciogliere»]. – 1. Libero da qualsiasi limitazione, restrizione o condizione (contrapp. quindi a relativo): potere a.; libertà [...] di costruzione che è formalmente isolata nel periodo, non ricollegandosi al resto né per mezzo di congiunzioni né con altri legami sintattici; in italiano si ha comunem. con il participio (detto questo, se ne andò; ciò premesso; ecc.), o anche con il ...
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vostro
vòstro agg. poss. [lat. pop. voster -stra -strum per il lat. class. vester -stra -strum, der. di vos «voi»]. – È il possessivo che si riferisce al soggetto di 2a pers. (voi), sia come plurale [...] V., la Signoria V.), oppure distacco (v. voi). Ha in genere gli stessi sign. e gli stessi usi grammaticali e sintattici degli altri agg. possessivi e soprattutto di nostro (v.; e v. anche possessivo). 1. Per indicare proprietà e possesso materiale ...
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universale1
universale1 agg. [dal lat. universalis, der. di universus: v. universo1]. – 1. a. Che riguarda tutto l’universo, che si estende o è valido per l’intero universo fisico (nell’accezione scient. [...] fra tutti i popoli, senza differenza di cultura. Come s. m., u. linguistici, i tratti tipologici, fonetici, morfologico-sintattici e semantici comuni a tutte le lingue, che possono quindi considerarsi una specie di invarianti del linguaggio umano; u ...
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caso
caṡo s. m. [dal lat. casus -us, propr. «caduta», der. di cadĕre «cadere»; nel sign. 7, il lat. casus è un calco del gr. πτῶσις (che significava anch’esso propr. «caduta»)]. – 1. Avvenimento fortuito, [...] ciascuna delle forme che il nome (sostantivo, aggettivo o pronome) assume per esprimere un determinato rapporto sintattico, sia il rapporto sintattico stesso. I casi sono proprî delle lingue flessive o agglutinanti, e sono in numero diverso da lingua ...
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metalinguaggio
metalinguàggio s. m. [comp. di meta- e linguaggio]. – 1. Termine, introdotto dapprima in logica matematica (per analogia con quello di metamatematica) per indicare in generale un linguaggio, [...] si serve per studiare e descrivere una lingua, costituito in genere dai termini stessi, nonché dagli usi sintattici, appartenenti alla lingua analizzata; sono metalinguaggi, in tal senso, il linguaggio grammaticale e il linguaggio lessicografico, con ...
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italianese
s. m. (iron.) Lingua ibrida derivante dalla commistione di elementi lessicali e costrutti sintattici penetrati in italiano dall’inglese. ◆ un terzo degli italiani sarebbe analfabeta e un altro [...] terzo ha difficoltà a capire quello che viene detto o letto nella lingua nazionale. Quest’ultimo dato sembra essere il più preoccupante. E l’altro terzo che lingua parla? Un paciugo fatto di espressioni ...
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comparazione
comparazióne s. f. [dal lat. comparatio -onis, der. di comparare: v. comparare]. – 1. Paragone, confronto: c. di due sistemi; senza c., senza confronto, senza pari: uomo di legnaggio nobile [...] capacità di confronto che possiede l’aggettivo (e analogamente l’avverbio), e che trova espressione in mezzi morfologici e sintattici, rappresentati dai due gradi di comparazione, il comparativo e il superlativo (v. oltre). d. In retorica, figura con ...
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In genere, parola o locuzione nuova, non appartenente cioè al corpo lessicale di una lingua, tratta per derivazione o composizione da parole già in uso o introdotta con adattamenti da altra lingua oppure formata con elementi greci o latini (sono...