aggettivo
(ant. adiettivo e addiettivo) s. m. [dal lat. tardo adiectivum (nomen), der. di adicĕre «aggiungere», traduz. del gr. ἐπίϑετον (ὄνομα)]. – Parte del discorso che esprime gli attributi di qualità, [...] è presente più che un altro nello stesso oggetto, l’aggettivo è passibile di determinazione morfologica o sintattica comparativa (v. comparazione). ◆ Avv. aggettivaménte (v. la voce).
Grammatica. – Gli aggettivi si distinguono comunemente in ...
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epitrocasmo
s. m. [dal gr. ἐπιτροχασμός, der. di ἐπιτροχάζω «toccare superficialmente, correndo»]. – Figura retorica consistente in una fitta successione di parole brevi ed espressive, nella stessa funzione [...] sintattica, che danno un’efficace concitazione alla frase, spec. usata perciò nell’invettiva. Per es., i seguenti versi dell’umanista F. Filelfo, in una satira contro Cosimo I de’ Medici (Satyrae V, 8-10): «... crudelis, adulter, Impius, atque bonis ...
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pragmatica2
pragmàtica2 s. f. [dall’ingl. pragmatics, der. dell’agg. pragmatic «pragmatico»]. – Nella filosofia contemporanea, branca della semiotica (scienza dei segni) che comprende l’insieme delle [...] la relazione dei segni (linguistici o altri) con chi li usa (e quindi le motivazioni, le intenzioni, le credenze, le convenzioni culturali, ecc.); tale studio è connesso e complementare alla semantica e alla sintattica (v. le rispettive voci). ...
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regionalismo
s. m. [der. di regionale]. – 1. Interesse, affetto per una regione, per lo più la propria, e per i suoi costumi, le sue tradizioni, ecc. Il termine viene usato talvolta con accezione limitativa [...] e gli enti locali tradizionali (comuni, province, dipartimenti, contee, ecc.): il r. meridionale postunitario, il r. moderno, nello stato italiano. 3. In linguistica, termine, locuzione o costruzione sintattica proprî di una determinata regione. ...
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ti2
ti2 pron. pers. [lat. tē, tĭbĭ, rispettivam. accus. e dat. del pron. tu]. – 1. Forma atona che concorre alla declinazione del pron. pers. tu, sia come compl. ogg. (ti ho visto = ho visto te), sia [...] pronominali per la seconda persona sing. (ti vesti, ti pentisti, ti sei scordato, ecc.). Per ciò che riguarda la collocazione sintattica segue le stesse regole che valgono per la particella mi: proclitica al verbo (ti dico, e con l’elisione davanti a ...
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stil novo
stil nòvo (o stilnòvo; anche dólce stil nòvo) locuz. usata come s. m. – Denominazione (data dalla critica moderna sulla base di un passo del Purgatorio dantesco, «O frate, issa vegg’io» diss’elli, [...] . Dal punto di vista espressivo, la loro novità è fatta da Dante consistere nella «dolcezza», cioè nella studiata eleganza della costruzione sintattica e nella scelta di un lessico alieno dalle asprezze «municipali» della lingua guittoniana. ...
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costruire
costrüire (ant. constrüire) v. tr. [dal lat. construĕre, comp. di con- e struĕre «ammassare, costruire»] (io costrüisco, tu costrüisci, ecc.; pass. rem. costrüìi o costrussi, costrüisti, ecc.; [...] loro funzioni: c., saper c., c. male o non saper c. un periodo. Nel rifl. e passivo, avere una determinata reggenza sintattica: in latino, il verbo «iubeo» si costruisce con l’accusativo e l’infinito. ◆ Part. pass. costrüito, anche come agg. (v. la ...
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costrutto2
costrutto2 s. m. [uso sostantivato di costrutto1]. – 1. Ordinato accostamento delle parole nella frase, in modo da esprimere un concetto determinato; o la frase stessa: vidi che con riso Udito [...] avëan l’ultimo costrutto (Dante). Più comunem., struttura sintattica di una proposizione o d’un periodo: c. regolare, irregolare; c. italiano, antiquato, latineggiante. 2. Concetto, senso sostanziale di un discorso: il c. delle sue parole dovrebbe ...
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grammatico
grammàtico agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. grammatĭcus, gr. γραμματικός, der. di γράμμα -ματος «lettera dell’alfabeto», dallo stesso tema di γράϕω «scrivere»] (pl. m. -ci). – 1. agg., non com. [...] , sul fondamento di determinate regole, e spec. chi, nella critica, bada piuttosto alla forma delle parole e alla costruzione sintattica della frase che al significato intimo e al valore estetico. Con riferimento a donna, per indicare una studiosa di ...
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parser
‹pàa∫ë› s. ingl. [der. di (to) parse «analizzare grammaticalmente»] (pl. parsers ‹pàa∫ë∫›), usato in ital. al masch. – In informatica, algoritmo di un programma applicativo che, sulla base della [...] in linguistica in quanto permettono di riconoscere se una sequenza di parole è una frase in senso grammaticale oppure no e, nel primo caso, consentono di produrre un’analisi morfologica e sintattica della sequenza (analisi detta parsing ‹pàa∫iṅ›). ...
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I fenomeni fonetico-fonologici che si verificano nella lingua parlata a confine di parola vanno sotto il nome, ormai tradizionale, di fonetica sintattica o fonotassi. Nella linguistica più recente si preferisce utilizzare il termine di ➔ sandhi...