sentenzasentènza (ant. sentènzia) s. f. [dal lat. sententia, der. di sentire «ritenere, giudicare»]. – 1. Nel sign. originario (oggi letter. o ant.), parere, giudizio, opinione in merito a qualche cosa: [...] (Manzoni); talora iron. o scherz.: sentiamo ora la tua s.; qual è la sua s. in merito?; a te la sentenza! In partic., atto volto all’accertamento e alla dichiarazione di diritti e a porre fine a controversie: la s. dell’arbitro; la s. del giurì ...
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toto-sentenza
s. m. Pronostico relativo ai contenuti di una sentenza che sta per essere pronunciata. ◆ Il toto-sentenza è stato azzeccato da molti. Prescrizione capo A, assoluzione per il resto era il [...] l’aula dell’udienza e che chiedevano una previsione. (Unione Sarda, 11 dicembre 2004, p. 3, Cronaca Italiana).
Composto dal confisso toto- aggiunto al s. f. sentenza.
Già attestato nel Corriere della sera del 21 ottobre 1994, p. 15 (Vittorio Monti). ...
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massima1
màssima1 s. f. [dal lat. maxĭma (sententia), propr. «sentenza di carattere generale»]. – 1. a. Giudizio che si trae dall’esperienza pratica e si assume come norma generale dell’agire; anche [...] quelle della Cassazione): viene redatta non dal giudice che decide il processo ma da altri giuristi, che la estraggono dalla sentenza a fini di ricerca scientifica o di divulgazione o perché possa servire di guida per la decisione di casi identici o ...
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condanna
s. f. [der. di condannare]. – 1. a. Atto del condannare; in partic., nel processo penale, sentenza con cui il giudice infligge una pena all’imputato riconosciuto colpevole; nel processo civile, [...] fare qualcosa in favore dell’altra parte: leggere una c.; emettere, pronunciare una c.; ascoltare la propria c.; sentenza di condanna, contrapposta alla sentenza di assoluzione. In senso proprio, e più spesso fig., hai firmato la tua c., a chi, o con ...
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appellare
v. tr. e intr. pron. [dal lat. appellare, propr. «rivolgere la parola»] (io appèllo, ecc.). – 1. tr., letter. a. Chiamare per nome, nominare o denominare: questa, che ’l vulgo appella morte [...] altrui, al buon cuore dei cittadini. b. Nel linguaggio giur., appellarsi (o appellare) da una sentenza, contro una sentenza (meno com. di una sentenza), o assol. appellarsi, adire in giudizio di appello; talora anche con uso trans.: appellare una ...
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annullamento
annullaménto s. m. [der. di annullare]. – 1. L’annullare, l’essere annullato: a. di un ordine, di un’elezione, del risultato di un concorso o di una gara; a. di una prova d’esame; a. della [...] un contratto, di un testamento; a. di un atto amministrativo, per vizî di legittimità; pronuncia, sentenza di a.; in partic., a. del matrimonio, sentenza per effetto della quale il matrimonio, contratto con l’inosservanza di uno o più impedimenti, si ...
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riassunzione
riassunzióne s. f. [der. di riassumere, secondo il sost. assunzione]. – 1. L’azione di assumere nuovamente, il fatto di venire nuovamente assunto: r. di una carica, di un ufficio, di un [...] ; ripresa dell’istruzione sospesa dal giudice istruttore in attesa della definizione del giudizio d’appello contro una sentenza del collegio, che, non definendo il giudizio, abbia impartito provvedimenti per l’istruzione della causa; r. del processo ...
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giudicato1
giudicato1 (letter. ant. iudicato) agg. e s. m. [part. pass. di giudicare; come sost., dal lat. iudicatum, part. pass. neutro sostantivato di iudicare «giudicare»]. – 1. agg. a. Di persona, [...] previste. b. Nel linguaggio giur., cosa g. (traduz. del lat. res iudicata), affare giudiziario su cui è stata pronunciata sentenza, non più impugnabile nei modi ordinarî e divenuta quindi irrevocabile. 2. s. m. a. letter. Giudizio, in senso generico ...
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giudizio
giudìzio (ant. giudìcio, iudìcio) s. m. [dal lat. iudicium, der. di iudex -dĭcis «giudice»]. – 1. a. L’attività logica del giudice, consistente nell’applicare le norme di legge al fatto da lui [...] tempo lunghissimo; pare il giorno del g., quando piova o tuoni fortemente o vi sia grande baccano e confusione. c. La sentenza, il verdetto dei giudici: emettere g. di assoluzione, di condanna; g. giusto, severo, inappellabile; il g. è parso a tutti ...
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pronunciare
(o pronunziare) v. tr. e intr. [dal lat. pronuntiare «proclamare, annunciare pubblicamente; sentenziare; recitare, declamare», comp. di pro-1 e nuntiare «annunciare»] (io pronùncio, o pronùnzio, [...] p. i voti religiosi, professarli; p. la scomunica, emetterla. In partic., p. un giudizio, formularlo, esprimerlo; p. una sentenza, una condanna, detto del giudice (ma anche in senso estens.: con quella dichiarazione ha pronunciato la sua condanna). 2 ...
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La pena inflitta o l’obbligo imposto
Diritto processuale civile
Una delle tre forme di azione (➔) civile di cognizione. Essa è finalizzata a ottenere dal giudice non solo l’accertamento dell’esistenza del diritto soggettivo che l’attore afferma...
sentenza (sentenzia)
Alessandro Niccoli**
I valori fondamentali del termine possono essere così indicati: " opinione in merito a qualcosa ", " giudizio su una controversia ", " dottrina di un filosofo ", " significato di una frase o di un...