semplice1
sémplice1 (ant. sìmplice) agg. [lat. sĭmplex sĭmplĭcis, comp. della radice *sem- «uno, uno solo» (cfr. semel) e di una radice *plek- presente in plectĕre «allacciare», plicare «piegare» (cfr. [...] in ulteriori componenti: corpi s., in chimica, gli elementi in senso stretto (v. elemento, n. 2); roccia s., costituita interamente s., nella marina militare, denominazione corrente del marinaio comune di seconda classe. ◆ Per gli alterati semplicétto ...
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intromettere
introméttere v. tr. [dal lat. intromittĕre, comp. di intro- e mittĕre «mandare»] (coniug. come mettere). – Raro o ant. l’uso trans., come sinon. di introdurre, riferito a cosa (in senso [...] s’intrometta Da poterti turbar questo pensiero (Ariosto). Comune invece il rifl. intromettersi, entrare in mezzo fra guasta tutto; intromettersi nelle faccende altrui (anticam., in questo senso e in quello più generico di occuparsi di qualche cosa ...
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calotta
calòtta (non com. callòtta) s. f. [dal fr. calotte, voce di etimologia discussa]. – 1. a. Cupola del cappello, o anche berrettino senza tesa, zucchetto che in passato si portava in casa (frequente [...] della sfera è divisa da un piano secante. 3. In senso ampio, copertura, rivestimento, volta a superficie emisferica o comunque in cui si trovano i centri d’origine dei nervi oculomotore comune e trocleare, e le cellule che sono in rapporto con ...
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amministrazione
amministrazióne s. f. [dal lat. administratio -onis, der. di administrare «amministrare»]. – 1. a. Atto e ufficio di chi amministra; in senso generico: l’a. dello stato, di un comune; [...] ., che si compiono mediante impiego di beni capitale; in senso fig., cose, affari, problemi di ordinaria a., che appartengono alla pratica quotidiana, e quindi ordinarî, comuni, non eccezionali. Con accezioni partic.: a. controllata, particolare tipo ...
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opinione
opinióne (ant. oppinióne) s. f. [dal lat. opinio -onis, affine a opinari «opinare»]. – 1. Concetto che una o più persone si formano riguardo a particolari fatti, fenomeni, manifestazioni, quando, [...] maggioranza; o. radicata, inveterata; è ormai o. invalsa, prevalente, comune, generale, unanime, universale; formarsi un’o. propria; dire, esprimere accettare per quello che sono. Talora ha senso più vicino a convinzione, principio, soprattutto in ...
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ignobile
ignòbile agg. [dal lat. ignobĭlis, in origine «sconosciuto; non distinto; comune», comp. di in-2 e gnobĭlis, forma ant. di nobĭlis «nobile»]. – 1. letter. Che non è nobile di nascita; di bassa [...] condizione sociale: provenire da i. famiglia; quindi volgare, comune: si sdegna ferir l’ignobil plebe (Ariosto). Nell degni di essere investiti di un feudo. 2. Più com. in senso morale, di persona o di comportamento o atto che riveli mancanza di ...
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entrata
(ant. intrata) s. f. [der. di entrare]. – 1. a. Spazio, apertura per cui si entra in un luogo: l’e. del porto, della miniera, della grotta; chiusero tutte le e. della città. In alcune regioni, [...] . 5. In gastronomia, termine corrispondente al fr. entrée (v.). 6. Nel linguaggio contabile comune, accrescimento dei beni posseduti da una persona. In senso finanziario, ogni movimento che apporti un aumento mediato o immediato di denaro: ha mille ...
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morfologia
morfologìa s. f. [comp. di morfo- e -logia; il termine è stato coniato per la prima volta da Goethe (ted. Morphologie) per indicare l’anatomia comparata]. – In genere, studio, descrizione [...] o meno estesa del globo. 3. In linguistica, in senso ampio, lo studio della flessione, della composizione e derivazione analizzato nella radice lup-, nel suffisso tematico u [ant. o], comune a tutti i nomi della 2a declinazione, e nella desinenza -s ...
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parallelo
parallèlo (ant. paralèllo) agg. e s. m. [dal lat. parallelus, gr. παράλληλος, comp. di παρά «presso, lungo» e ἄλληλος (usato solo al plur.) «l’un l’altro»]. – 1. agg. a. In geometria, detto [...] di rette complanari, o di piani, non aventi alcun punto comune, o di due curve, superfici, ecc., che conservano distanza costante in ogni loro musica, moto p., successione simultanea e parallela, in senso ascendente o discendente, di due o più voci. ...
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uso2
uṡo2 s. m. [lat. usus -us, der. di uti «usare», part. pass. usus]. – 1. a. Il fatto di usare, di servirsi di una cosa (raram. di una persona) in modi e per scopi particolari: l’u. moderato del vino [...] uso (T. Tasso); non è mio u. impicciarmi degli affari altrui; con senso peggiorativo: l’ha per u. di seccare il prossimo; locuz. avv. per antico o antiquato o dell’u. contemporaneo, dell’u. comune, corrente o colto, elevato; u. parlato, colloquiale, ...
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SENSO COMUNE
Guido Calogero
COMUNE È uno fra i termini filosofici che hanno maggiormente mutato di valore attraverso l'evoluzione storica. La sua origine è nella denominazione di κοινὴ αἴσϑησις ("sensazione comune") adottata da Aristotele,...
Razionalità pratica tra senso comune cultura e natura
Antonio Rainone
Nella tradizione filosofica si parla da lungo tempo di razionalità ‘teoretica’ e razionalità ‘pratica’. Teoretica (o cognitiva) è la razionalità che si suppone operi nella...