soffocare
(ant. o region. soffogare, ant. suffocare) v. tr. [lat. sŭffōcare, comp. di sŭb «sotto» e tema di fauces «gola»] (io sòffoco, tu sòffochi, ecc.). – 1. Impedire la respirazione in modo da provocare [...] la morte: i sicarî del Comune di Siena soffocarono Omberto Aldobrandesco nel suo letto; il poeta Anacreonte, secondo coscienza; s. una passione, il risentimento, lo sdegno; e col senso di opprimere: le spine e ’l loglio degli appetiti, i quali ...
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arte
s. f. [lat. ars artis]. – 1. a. In senso lato, capacità di agire e di produrre, basata su un particolare complesso di regole e di esperienze conoscitive e tecniche, e quindi anche l’insieme delle [...] artigiane, intendevano conferire validità artistica a oggetti di uso comune (è detta anche a. applicata); a. industriale a. povera, con due diverse accezioni (v. povero). In senso ampio, istituto d’arte, scuola d’arte, denominazioni di istituti ...
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tavola
tàvola s. f. [lat. tabŭla]. – 1. Asse di legno di spessore sensibilmente minore della lunghezza e della larghezza: segare, piallare una t.; accatastare le t.; chiudere un’apertura con tre t. inchiodate; [...] cerata), come materiale scrittorio usato in Roma antica, v. tavoletta (n. 1 b) che è la forma più comune: ma tavola è esclusiva nell’espressione t. rasa, in senso proprio e fig., per cui v. tabula rasa che è la forma latina più usuale. Per le t ...
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malattia
malattìa s. f. [der. di malato1]. – 1. a. Condizione abnorme e insolita di un organismo vivente, animale o vegetale, caratterizzata da disturbi funzionali, da alterazioni o lesioni – osservabili [...] stato patologico che risulta invece irreversibile). Fraseologia più comune: prendersi, buscarsi una m.; curare, combattere, vincere particolari motivi, non stimino opportuno prendere parte (anche in senso estens., per lo più scherz. o iron., stato di ...
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rosa
ròṡa s. f. [dal lat. rŏsa]. – 1. Nome delle varie specie di piante del genere Rosa, della famiglia rosacee, diffuse nell’emisfero boreale; sono arbusti nani, cespugliosi e anche rampicanti con aculei [...] venticinquina; tra esse: Rosa canina, la specie più comune, che vive nelle boscaglie, nei cespuglieti e nelle siepi ecc.): è diviso in 360° a partire dal nord, e procede nel senso delle lancette dell’orologio – cioè 0° contrassegna il nord, 90° l’ ...
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chiamare
v. tr. [lat. clamare «gridare, proclamare»]. – 1. ant. Gridare: la verace Scrittura divina chiama contra queste false meretrici [le ricchezze materiali] (Dante); con grande voce diceva e chiamava: [...] intervenire coattivamente nel giudizio il terzo cui sia comune la controversia oppure dal quale la parte convenuta quando una carta occorre per migliorare il proprio gioco; con altro senso, invitare il compagno a giocare un determinato seme: ti chiamo ...
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vettore
vettóre s. m. [dal lat. vector -oris «conducente, portatore», der. di vehĕre «condurre, portare», part. pass. vectus]. – 1. Nel contratto di trasporto, colui che si obbliga, verso corrispettivo, [...] , contenenti gli elementi di moto necessarî (direzione, senso, velocità, quota nonché posizione di riferimento) affinché di equipollenza come quella che associa due vettori se hanno in comune la lunghezza, la direzione ed il verso, si introducono i ...
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collaterale
agg. [dal lat. tardo collateralis, comp. di con- e latus -tĕris «fianco»]. – 1. Che è o sta a lato, di fianco, in senso proprio. In partic.: a. In botanica, di organi posti l’uno di fianco [...] a sostegno dello stato generale dell’organismo. In senso più ampio, ma poco com., prestazioni c., vincolo di parentela che si stabilisce tra persone che, pur avendo uno stipite comune, non discendono l’una dall’altra: parentela c. e linea c. di ...
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sbilenco
sbilènco agg. [prob. der. del longob. link (ted. link) «sinistro, a sinistra»] (pl. m. -chi). – 1. Storto, che pende più da una parte che dall’altra, detto spec. di persone dalla conformazione [...] ; Gobba, sbilenca, colle tempie vuote (Giusti); anche riferito a cose: un tavolo s.; sedie tutte s.; le file erano s.; parecchi volumi erano messi di traverso (Cassola). 2. In senso fig., privo di logica, di sensocomune: ragionamenti sbilenchi. ...
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origine
orìgine s. f. [dal lat. origo -gĭnis, der. di oriri «alzarsi, nascere, provenire, cominciare»]. – 1. In genere, il primo principio, la prima apparizione o manifestazione di qualche cosa, e il [...] o da cui comunque proviene (anche assol. origine, con lo stesso senso, nella locuz. all’o., per es.: vino imbottigliato all’o., ; o. delle coordinate (o punto-origine), il punto comune agli assi di un riferimento cartesiano, di solito indicato con ...
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SENSO COMUNE
Guido Calogero
COMUNE È uno fra i termini filosofici che hanno maggiormente mutato di valore attraverso l'evoluzione storica. La sua origine è nella denominazione di κοινὴ αἴσϑησις ("sensazione comune") adottata da Aristotele,...
Razionalità pratica tra senso comune cultura e natura
Antonio Rainone
Nella tradizione filosofica si parla da lungo tempo di razionalità ‘teoretica’ e razionalità ‘pratica’. Teoretica (o cognitiva) è la razionalità che si suppone operi nella...