uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene [...] è compagnevole animale (Dante); i diritti dell’u., in una comunità politica; l’u. economico, traduz. dell’espressione lat. moderna cui parola si può contare; un u. d’onore, che ha il senso del proprio onore, onorato e rispettabile (ma u. d’onore, o ...
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ìdolo s. m. [dal gr. εἴδωλον «simulacro» poi «idolo», der. di εἶδος «aspetto, figura»; lat. idōlum]. – 1. a. Ogni oggetto, o immagine di oggetto, che sia adorato e venerato in quanto ritenuto una divinità [...] dimostrare la vanità, l’inconsistenza di cosa che nell’opinione comune sia divenuta un mito, una realtà indiscussa: il divin la teoria geocentrica. 3. letter. e ant. In senso etimologico, immagine, rappresentazione in genere di un oggetto agli occhi ...
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pronunciare
(o pronunziare) v. tr. e intr. [dal lat. pronuntiare «proclamare, annunciare pubblicamente; sentenziare; recitare, declamare», comp. di pro-1 e nuntiare «annunciare»] (io pronùncio, o pronùnzio, [...] più ampio, dire, proferire: pronunciò poche parole di scusa; non ha pronunciato parola in tutta la sera. Comune soprattutto col senso di dire pubblicamente o con una certa solennità: p. un discorso, un’orazione, un elogio funebre; p. il giuramento ...
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miseria
miṡèria s. f. [dal lat. miseria, der. di miser «misero»]. – 1. a. Stato di estrema povertà, mancanza di ciò che è fondamentalmente necessario per vivere, cui conseguono avvilimento spirituale, [...] analogo l’esclam. fam., la miseria!, per esprimere enfaticamente stupore (con senso affine a caspita!, perbacco! e sim.). 5. Erba m. (o assol. miseria), nome comune a tutte le specie che costituiscono la famiglia commelinacee, appartenenti ai generi ...
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complèsso2 s. m. [dal lat. complexus -us, der. di complecti (cfr. la voce prec.); il sign. psicanalitico è un calco del ted. Komplex]. – 1. Il tutto, l’insieme, in quanto costituito di più parti o elementi: [...] , scolastico; un c. stereofonico di perfetta riproduzione dei suoni; in senso più astratto: per un c. di circostanze; guardare una cosa nel simile o di costituzione chimica analoga o di provenienza comune: c. vitaminico B. d. In matematica: c ...
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terreno2
terréno2 s. m. [lat. terrēnum, neutro sostantivato dell’agg. prec.]. – 1. Nel sign. più generale, lo strato superficiale della crosta terrestre, per designare il quale si preferisce, in geologia, [...] sentirsi tremare, sentirsi mancare il t. sotto i piedi, in senso proprio e fig.: par che sotto mi manchi il terreno Se mi batteriologia, t. di coltura, miscela di sostanze nutritizie (più comune è il brodo, sia liquido sia mescolato con una gelatina ...
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inverso1
invèrso1 agg. e s. m. [dal lat. inversus, part. pass. di invertĕre «invertire»]. – 1. agg. Contrario, opposto, rovescio rispetto a un altro, rispetto al precedente, rispetto a ciò che è abituale: [...] Per l’uso estens. della locuz. in ragione i. nella lingua comune (in contrapp. a in ragione diretta), v. ragione, n. ), alla rovescia: tutto va all’i. di come dovrebbe andare; in senso opposto: rifare la strada all’inverso; andare da 1 a 100, o ...
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realta2
realtà2 s. f. [dal lat. realĭtas, der. di realis «reale2»]. – 1. In senso astratto, la qualità e la condizione di ciò che è reale, che esiste in sé e per sé o effettivamente e concretamente: [...] a. Nell’uso comune: la r. di un fatto, di un sospetto; la situazione gli apparve improvvisamente in tutta la sua r.; sono problema della r. (in Kant, nell’esistenzialismo, ecc.); in senso specifico, oggetto, fatto reale, che esiste o è esistito ...
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nodo
nòdo s. m. [dal lat. nōdus]. – 1. a. Intreccio di uno o più tratti di corda (o filo o nastro o altro elemento flessibile e relativamente sottile), consistente in un avvolgimento del tratto su sé [...] , disfare, sciogliere, stringere un n.; un n. semplice, doppio, scorsoio, inestricabile (per n. gordiano, in senso proprio e fig., v. gordiano). Tra i nodi più comuni: quello che si fa nella gugliata di filo da cucire per evitare che esca dalla cruna ...
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eccezióne s. f. [dal lat. exceptio -onis, der. di excipĕre «eccepire», part. pass. exceptus]. – 1. L’azione e l’effetto dell’eccettuare o dell’essere eccettuato; in senso concr., caso che esce dalla regola [...] comune, cosa che si distingue dalle altre cose analoghe: fare un’e., eccettuare; fare e., costituire un’e., uscire dalla regola generale; senza e., nessuno escluso: ho provveduto a tutti, senza e.; ogni regola ha la sua e., nessuna regola è assoluta, ...
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SENSO COMUNE
Guido Calogero
COMUNE È uno fra i termini filosofici che hanno maggiormente mutato di valore attraverso l'evoluzione storica. La sua origine è nella denominazione di κοινὴ αἴσϑησις ("sensazione comune") adottata da Aristotele,...
Razionalità pratica tra senso comune cultura e natura
Antonio Rainone
Nella tradizione filosofica si parla da lungo tempo di razionalità ‘teoretica’ e razionalità ‘pratica’. Teoretica (o cognitiva) è la razionalità che si suppone operi nella...