norma
nòrma s. f. [dal lat. norma «squadra» (come strumento) e fig. «regola»]. – 1. In origine, con sign. non più in uso, strumento adoperato da tecnici e operai per tracciare misure e rapporti di linee [...] . Regola di condotta, stabilita d’autorità o convenuta di comune accordo o di origine consuetudinaria, che ha per fine di di razionalità, moralità, bellezza e sim.: bisogna interpretare il senso profondo e non fermarsi alla lettera della n.; un ...
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discorrere
discórrere v. intr. [dal lat. discurrĕre («correre qua e là», poi fig.), comp. di dis-1 e currĕre «correre»] (coniug. come correre; aus. essere nel sign. 1, avere nel sign. 2). – 1. letter. [...] più sicura (Ariosto); di qui si svolge il sign. oggi comune del verbo. b. ant. Trascorrere, passare ad altro oggetto (materialmente, nell’azione, o anche in senso astratto): quantunque ogn’uomo naturalmente appetisca vendetta delle ricevute offese, i ...
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stato2
stato2 s. m. [lat. status -us «condizione, posizione, stabilità» (der. di stare «star fermo»)]. – 1. Lo stare, lo star fermo (in contrapp. a moto, movimento), nelle espressioni del linguaggio [...] domicilio. Considerando poi l’uomo come membro della comunità giuridica, si perviene al concetto più ampio dello si estende il dominio, ma con un accento maggiore sul popolo); in senso ampio e più completo: tutti gli s., tutti e dominii che hanno ...
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parentela
parentèla s. f. [dal lat. tardo parentela, der. di parens -entis «genitore, parente»]. – 1. a. Il rapporto e il vincolo naturale che lega tra loro persone che discendono l’una dall’altra o [...] stesso che cognazione spirituale (v. cognazione). 2. In senso concr. e collettivo, l’insieme dei parenti: avere una tra cose, fatti, elementi che hanno natura e caratteri simili oppure comune origine: pescare pare aver p. col navicare, e conoscere la ...
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mente
ménte s. f. [lat. mens mĕntis, affine al lat. meminisse e al gr. μιμνήσκω «ricordare»]. – 1. Il complesso delle facoltà umane che più specificamente si riferiscono al pensiero, e in partic. quelle [...] alla m. mille ricordi; O m. che scrivesti ciò ch’io vidi (Dante), che fissasti in te. Comune anche la locuz. a mente, con lo stesso senso che a memoria: studiare, imparare, dire, ridire, ripetere, recitare, sapere a m.; suonare a m., eseguire un ...
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s. f. [femm. di passeggiatore]. – Termine offensivo per indicare le prostitute di strada (cfr. l’uso analogo di peripatetica): Mi fermo a scambiar due parole Con una p. (Palazzeschi). ◆ In numerose voci [...] nell’uso si riflette un marchio misogino che, attraverso la lingua, una cultura plurisecolare maschilista, penetrata nel sensocomune, ha impresso sulla concezione della donna. Il dizionario, registrando, a scopo di documentazione, anche tali forme ...
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femminicìdio s.m. [comp. del s.f. femmina e -cidio]. - Uccisione diretta o provocata, eliminazione fisica di una donna in quanto tale, espressione di una cultura plurisecolare maschilista e patriarcale [...] che, penetrata nel sensocomune anche attraverso la lingua, ha impresso sulla concezione della donna il marchio di una presunta, e sempre infondata, inferiorità e subordinazione rispetto all'uomo. ...
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togliere
tògliere (ant. o letter. tòllere; pop. o letter. tòrre) v. tr. [lat. tŏllere «levare, alzare, sollevare»] (pres. indic. tòlgo [ant. tòglio], tògli [poet. ant. tòi], tòglie [poet. ant. tò, tòe], [...] accezioni del sign. 2 di quel verbo, e con esso ha comuni molte locuz. (per le quali v. appunto levare, che è, facoltà di parlare, in un’assemblea o in altre riunioni (con altro senso, mi hai tolto la parola di bocca, hai detto proprio la parola o ...
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poco
pòco (tronc. po’ 〈pò〉) agg., pron. e avv. [lat. paucus] (pl. m. -chi). – 1. agg. Indica in genere quantità o numero limitato, scarso, e si contrappone direttamente a molto. Quindi, unito a un sost. [...] d’aceto; non ha un po’ d’educazione; dovresti avere un po’ di buon senso; ho avuto un po’ di paura; c’è un po’ di posto anche per di farina ch’è rimasta; per qualche po’ di tempo; comune nell’uso pop. la concordanza di questo e quello col sostantivo: ...
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raggio
ràggio s. m. [lat. radius, in origine «bacchetta appuntita», poi «raggio luminoso; raggio d’una ruota (perché irradia dal centro come i raggi dalla sorgente di luce); raggio d’una circonferenza», [...] quali si propaga la luce e che nell’immaginazione comune si configurano come linee che partono da una sorgente o vasto r. d’azione, un r. d’azione assai limitato (con altro senso fig., azione a largo r., di vasta portata, estesa in un campo assai ...
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SENSO COMUNE
Guido Calogero
COMUNE È uno fra i termini filosofici che hanno maggiormente mutato di valore attraverso l'evoluzione storica. La sua origine è nella denominazione di κοινὴ αἴσϑησις ("sensazione comune") adottata da Aristotele,...
Razionalità pratica tra senso comune cultura e natura
Antonio Rainone
Nella tradizione filosofica si parla da lungo tempo di razionalità ‘teoretica’ e razionalità ‘pratica’. Teoretica (o cognitiva) è la razionalità che si suppone operi nella...