mensa
mènsa s. f. [dal lat. mensa]. – 1. a. La tavola a cui si mangia, e s’intende in genere la tavola apparecchiata: mettersi, sedere, essere a m., a tavola per mangiare; levarsi da mensa. Con questo [...] bicchier per uomo desse alle prime m. (Boccaccio). Con altro senso, prima m., il pranzo dei padroni; seconda m., il ; m. dei ferrovieri; m. comunale, per i poveri del Comune. Per estens., il locale stesso dove si prendono i pasti collettivamente ...
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potere2
potére2 v. tr. [lat. *pŏtēre, per il class. pŏsse, rifatto sul participio potens e sulle altre forme in pot- della coniugazione (potes, poteram, ecc.)] (nella coniugazione si alternano i temi [...] qui subit0?; anche con sign. vicino a dovere, ma in senso più attenuato: potevi dirmelo prima! f. Quando il verbo potere munta Quand’io fui su, ch’i’ non potea più oltre (Dante); comune spec. nell’uso pop. tosc.: un ragazzo così non può un paniere di ...
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condotta
condótta s. f. [der. di condurre, nei varî sign. del verbo]. – 1. a. Ufficio del condurre e capitanare milizie, comando supremo: un esercito grossissimo militava sotto la c. dell’arciduca Carlo [...] capitano di ventura era assoldato da un principe o da un comune con un certo numero di milizie ai suoi ordini; per estens di insegnanti da parte delle università o degli stati. b. In senso concr., il territorio stesso, l’ambito entro cui il medico o ...
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luna
s. f. [lat. lūna, affine a lūx «luce»]. – 1. a. Unico satellite naturale della Terra (l’oggetto celeste ad essa più vicino), di forma quasi sferica, privo di acqua e di atmosfera, la cui luminosità [...] ma al chiarore lunare o quando la parola è adoperata in senso fig.): fasi della l., gli aspetti sotto cui essa ci usi partic. o fig., per cui v. mezzaluna, che è forma più comune); l. scema si dice in genere quando non mostra il disco intero. Età ...
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norma
nòrma s. f. [dal lat. norma «squadra» (come strumento) e fig. «regola»]. – 1. In origine, con sign. non più in uso, strumento adoperato da tecnici e operai per tracciare misure e rapporti di linee [...] . Regola di condotta, stabilita d’autorità o convenuta di comune accordo o di origine consuetudinaria, che ha per fine di di razionalità, moralità, bellezza e sim.: bisogna interpretare il senso profondo e non fermarsi alla lettera della n.; un ...
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discorrere
discórrere v. intr. [dal lat. discurrĕre («correre qua e là», poi fig.), comp. di dis-1 e currĕre «correre»] (coniug. come correre; aus. essere nel sign. 1, avere nel sign. 2). – 1. letter. [...] più sicura (Ariosto); di qui si svolge il sign. oggi comune del verbo. b. ant. Trascorrere, passare ad altro oggetto (materialmente, nell’azione, o anche in senso astratto): quantunque ogn’uomo naturalmente appetisca vendetta delle ricevute offese, i ...
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stato2
stato2 s. m. [lat. status -us «condizione, posizione, stabilità» (der. di stare «star fermo»)]. – 1. Lo stare, lo star fermo (in contrapp. a moto, movimento), nelle espressioni del linguaggio [...] domicilio. Considerando poi l’uomo come membro della comunità giuridica, si perviene al concetto più ampio dello si estende il dominio, ma con un accento maggiore sul popolo); in senso ampio e più completo: tutti gli s., tutti e dominii che hanno ...
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parentela
parentèla s. f. [dal lat. tardo parentela, der. di parens -entis «genitore, parente»]. – 1. a. Il rapporto e il vincolo naturale che lega tra loro persone che discendono l’una dall’altra o [...] stesso che cognazione spirituale (v. cognazione). 2. In senso concr. e collettivo, l’insieme dei parenti: avere una tra cose, fatti, elementi che hanno natura e caratteri simili oppure comune origine: pescare pare aver p. col navicare, e conoscere la ...
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mente
ménte s. f. [lat. mens mĕntis, affine al lat. meminisse e al gr. μιμνήσκω «ricordare»]. – 1. Il complesso delle facoltà umane che più specificamente si riferiscono al pensiero, e in partic. quelle [...] alla m. mille ricordi; O m. che scrivesti ciò ch’io vidi (Dante), che fissasti in te. Comune anche la locuz. a mente, con lo stesso senso che a memoria: studiare, imparare, dire, ridire, ripetere, recitare, sapere a m.; suonare a m., eseguire un ...
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s. f. [femm. di passeggiatore]. – Termine offensivo per indicare le prostitute di strada (cfr. l’uso analogo di peripatetica): Mi fermo a scambiar due parole Con una p. (Palazzeschi). ◆ In numerose voci [...] nell’uso si riflette un marchio misogino che, attraverso la lingua, una cultura plurisecolare maschilista, penetrata nel sensocomune, ha impresso sulla concezione della donna. Il dizionario, registrando, a scopo di documentazione, anche tali forme ...
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SENSO COMUNE
Guido Calogero
COMUNE È uno fra i termini filosofici che hanno maggiormente mutato di valore attraverso l'evoluzione storica. La sua origine è nella denominazione di κοινὴ αἴσϑησις ("sensazione comune") adottata da Aristotele,...
Razionalità pratica tra senso comune cultura e natura
Antonio Rainone
Nella tradizione filosofica si parla da lungo tempo di razionalità ‘teoretica’ e razionalità ‘pratica’. Teoretica (o cognitiva) è la razionalità che si suppone operi nella...